Il teatro come mezzo di educazione

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Redazione

Il teatro come mezzo di educazione

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sabato 21 Dicembre 2019 - 07:57

“Diritto di fantasia”, questo il titolo dell’incontro su teatro ed educazione, tenutosi il 17 dicembre alle 16:30 nel rinnovato “Spazio B” dell’istituto S. Brigida di Messina. A volere fortemente l’evento la compagnia DAF diretta da Giuseppe Ministeri e Angelo Campolo. L’obiettivo è la promozione del nuovo programma 2020 del progetto “Teatr-Ali, percorsi di integrazione e libertà” realizzato in collaborazione con Caritas Messina.

Protagonisti i giovani della zona tirrenica

Ospiti dell’incontro Nino Basile, direttore Caritas Messina, e la dottoressa Maria Palella, direttrice dell’USSM. Protagonisti i ragazzi delle comunità della zona tirrenica di Messina che hanno replicato con successo la performance “il teatro dei burattini” ideata e diretta da Gianni Fortunato Pisani il 4 dicembre al teatro Beniamino Joppolo di Patti. Dedica speciale dell’incontro alla figura dello scrittore Gianni Rodari, di cui nel 2020 ricorrerà il centenario dalla nascita. Proprio Rodari sarà al centro del lavoro della compagnia e degli incontri laboratoriali realizzati per i giovani delle comunità di recupero di Messina.

Le parole di Giuseppe Ministeri e Angelo Campolo

“Casa del progetto, anche quest’anno sarà lo spazio B” racconta Giuseppe Ministeri. “Dove abbiamo in preparazione un programma di appuntamenti mensili (“I mercoledì dello Spazio B”) guidati da diversi artisti, insegnanti, psicologi, che da gennaio a maggio, offriranno le loro lezioni intorno a temi ispirati alle opere di Rodari”.  

Teatro - progetto Teatr-Ali

“Il teatro, come ogni incontro umano speciale, lavora nel tempo, nella memoria, a distanza di giorni e mesi” prosegue l’attore e regista Angelo Campolo. “Quando i ragazzi si ritroveranno a tavola, a scuola, per strada, ad affrontare un argomento o una questione delicata. Riaffioreranno parole, modalità espressive nel corpo o nel contenuto dei loro discorsi; che grazie al teatro avranno avuto la possibilità di provare ad agire concretamente e non in astratto. Stare insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune, costruire una ritmica, un testo, una scena di rappresentazione, frutto di reciproca collaborazione. Questa modalità di approccio va ben oltre l’idea di confezionare uno spettacolo finale. È nel percorso, nel tragitto di costruzione, che il teatro offre le migliori armi per farsi strumento pedagogico, abbattere solitudine, cattive idee e soprattutto isolamento”.

Un grazie speciale infine è stato rivolto a suor Angela Fazio che da settembre del 2018 ospita con entusiasmo le iniziative di “Teatr-Ali” rivolte ai giovani italiani e stranieri a rischio devianza. Per le scuole, le comunità e le associazioni che ne faranno richiesta, saranno organizzati convegni, incontri e workshop con tematiche affini al percorso proposto. Possono beneficiarne anche gli operatori sociali che affiancano i ragazzi nelle comunità di recupero e accoglienza, partecipando agli incontri del laboratorio. La mail alla quale inviare le proposte con oggetto “Mercoledì” è: info@associazionedaf.it.

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