Il teatro di Messina e la necessità di un rapporto con il territorio

Il teatro di Messina e la necessità di un rapporto con il territorio

Marco Olivieri

Il teatro di Messina e la necessità di un rapporto con il territorio

giovedì 03 Ottobre 2024 - 08:32

Il dibattito sì. Apriamo una stagione di confronto sugli spazi della cultura e sul ruolo degli artisti. Partiamo da un intervento di Vincenzo Bonaventura

di Marco Olivieri

MESSINA – Una priorità per Messina? L’acqua, le infrastrutture, il lavoro, i servizi, le politiche sociali? Tutto sacrosanto. Ma anche la cultura merita un ruolo di rilievo. L’arte può fare molto ma, a parte le nostre prestigiose associazioni culturali musicali e cinematografiche, il dibattito langue. E allora diventa interessante farlo partire approfittando della nuova stagione del teatro “Vittorio Emanuele” di Messina. In un lungo intervento su Facebook, il critico teatrale Vincenzo Bonaventura pone due temi fondamentali: il rapporto del teatro con il territorio e la necessità che si producano spettacoli che poi abbiano un ritorno nei circuiti nazionali.

“Il rapporto con il territorio è la prima missione di un ente regionale”

Ecco il suo pensiero: “Secondo me, il progetto per il territorio è la principale mission di un ente regionale, ancor prima del pur necessario cartellone con cui ci si interfaccia con il pubblico. Quindi, mi soffermo sulla parte che riguarda la prosa, per la quale la conferenza stampa ha segnato il debutto pubblico del nuovo direttore artistico Giovanni Anfuso. A lui qualcuno ha chiesto come intende collegarsi con i tanti teatranti messinesi, che mai come in questo periodo esprimono professionalità e qualità? Temo di no. Nell’attesa di collegarsi, Anfuso ha messo in cartellone due spettacoli con la sua regia (anche i precedenti direttori artistici inserivano i loro spettacoli, n.d.r.), ambedue prodotti dall’Ente Teatro di Messina. Nel primo, “Le intellettuali”, leggo che saranno impegnati in ruoli minori alcuni giovani attori messinesi; nell’altro, “A torto o a ragione”, nel cast c’è Giampiero Cicciò. Tutte buone notizie, tuttavia non sembrano far parte di una strategia complessiva. Preciso che io ho sempre pensato essere giusto che un direttore artistico si autoinserisca nel cartellone come regista, è logico mettersi in gioco. Mi sembra un po’ discutibile il fatto che gli spettacoli diretti da Anfuso siano due, all’esordio in una città non sua e dove i registi di valore non mancano”.

Continua Bonaventura, firma storica del quotidiano “Gazzetta del Sud” ma anche autore di libri e per un periodo responsabile comunicazione dell’Ente teatro: “Un altro problema di cui pare non si sia parlato è il fatto che non basta produrre per dare visibilità e qualità a un teatro. Ricordiamo come la produzione di “Molto rumore per nulla”, nonostante la buona qualità dello spettacolo diretto da Giampiero Cicciò, nacque e morì dopo cinque giorni di repliche sul palcoscenico del Vittorio Emanuele. Anfuso, che è un esperto professionista, ha pensato anche alla distribuzione dei due spettacoli?”.

“La prosa tornerà alla Laudamo?”

E infine: “Nessuna traccia, a leggere gli articoli dei miei colleghi, della ripresa di un rapporto tra la prosa e la Sala Laudamo, che – lo ricordiamo – ha un illustre passato sia in campo musicale sia in campo teatrale. Proprio qualche giorno fa, in occasione della scomparsa del regista Beppe Randazzo, ho ricordato la storica e indimenticabile esperienza del “Marat-Sade”, nato cinquant’anni fa proprio nella Laudamo. Sarebbe un luogo ideale – come lo è stato sempre, e sottolineo sempre – per un rapporto con il territorio”.

Giriamo i quesiti al commissario del teatro “Vittorio Emanuele”, Orazio Miloro, e al direttore artistico della prosa Giovanni Anfuso.

Il dibattito sì sulla cultura a Messina

L’obiettivo è avviare una riflessione sui luoghi e gli spazi della cultura e sul ruolo degli artisti in città. Evitiamo le sterili polemiche ma alimentiamo il confronto.

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Un commento

  1. …MA SECONDO TE, DIRETTORE , IL DIBATTITO SULLA CULTURA CHI LO DOVREBBE FARE ??? E POI, DICO IO, SEMPRE AD INVENTARE QUALCOSA ! COSA E’ QUESTO RAPPORTO CON IL TERRITORIO ??? E PERCHE’ NEL 2024 ANDIAMO A SCOPRIRE CHE MANCA ??? DICO, FIN ORA, NON ESISTEVA IL TERRITORIO ??? CERTO, SONO POLEMICO, MA SONO ANCHE AVVILITO PER COME E’ GESTITA MESSINA !!!

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