Le parole delle amiche, dei colleghi e del cugino al termine della messa. Poi il lungo applauso della folla a Misilmeri
MISILMERI – E’ una Misilmeri affollatissima e addolorata quella che applaude l’uscita della bara di Sara Campanella dalla chiesa di San Giovanni Battista. Una bara bianca che sfila fra i palloncini bianchi, poi volati in cielo. Al termine della messa, celebrata dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, sono intervenuti amici, colleghi e il cugino di Sara. Le loro sono parole strazianti, rotte dal pianto e piene di amore.

Un’amica di Sara: “Eri luce, lasci un vuoto enorme nel mio cuore”
Con la voce rotta dal pianto, il ricordo di una cara amica di Sara. “Lasci un vuoto enorme nel mio cuore. Eri luce. Con te mi sono sempre sentita me stessa, ho sempre sentito il tuo amore, eri tu il mio porto sicuro. Ti prometto che continuerò a vivere e lo farò per te. Ogni volta che andrò al mare sarai la brezza che mi accarezzerà il viso. Ti prometto che ogni traguardo che raggiungerò sarà anche il tuo. Mi mancherà abbracciarti, sentirti ridere o semplicemente sapere che ci sei”.
Il cuore spezzato dei colleghi di Università
Una collega di corso ha preso la parola a nome di tutti. “Parlo a nome di tutti i colleghi dai cuori spezzati. È difficile trovare le parole giuste. Sei entrata nelle nostre vite in punta di piedi con la tua dolcezza e una volta entrata non sei più andata via. Hai trasformato lo studio in esperienza da vivere insieme, in ogni tuo gesto c’era amore, in ogni tuo sorriso c’era la promessa di esserci sempre. Ci manchi Sara. Ricordiamo l’insegnamento che ci hai lasciato, sei stata un dono, un dono raro, capace di vedere il bello anche dove non c’era. Avevamo ancora tanto da fare insieme, ma la vita non ti ha portata via davvero perché sei viva in ognuno di noi. Faremo tutto per te, perché l’amore va oltre tutto anche oltre la distanza fisica. La morte non è niente sei solamente passata dall’altra. Il tuto sorriso è la mia pace, ti vogliamo bene Sara”.
Antonio, cugino di Sara: “Non ci resta che l’amore che ci hai dato”
“Chi l’ha conosciuta sa quanto fosse speciale Sara. Parlare di te al passato fa male ed è innaturale. Lei è ancora presente nei sorrisi. Aveva una grande voglia di fare e di costruire qualcosa di buono. Era la sorella che non ho mai avuto. Sara ci è stata strappata troppo presto, troppo crudelmente, adesso non ci resta altro che l’amore che ci ha dato in questi anni e questo nessuno potrà portarcelo via. Il suo ricordo vivrà per sempre”.

Rettrice Spatari: “Già avviato iter per laurea alla memoria”
La prima a prendere la parola dopo la funzione religiosa è stata la rettrice dell’Università di Messina. Giovanna Spatari. Ha letto un messaggio inviato da Sara Campanella al professore che la studentessa aveva scelto come relatore della tesi di laurea. Un messaggio che racconta molto bene il garbo di Sara e la passione per gli studi che aveva intrapreso a Messina. “Sono rimasta colpita dal suo saper comunicare contenuti complessi e importanti in modo chiaro e coinvolgente”, scriveva Sara al professore. La rettrice Spatari annuncia che è stato avviato l’iter per il conseguimento della laurea ad honorem a Sara. Un lunghissimo applauso, dentro e fuori la chiesa, ha accompagnato questo momento.
Sindaco Rizzolo: “A gara vorremo asciugare le lacrime dei familiari”
Ha poi preso la parola il sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo. “Da uomo delle istituzioni esprimo i sentimenti di un popolo intero. Sentimenti di orrore perché ancora una volta la mano di Caino ha sorpreso una sorella innocente. La nostra città laboriosa e onesta esprime sentimenti di sdegno che chiedono giustizia chiara e ferma. Il diritto deve essere rispettato e la libertà difesa. I nostri sono sentimenti di compianto e preghiera verso i familiari costernati. A gara vorremmo asciugare le loro lacrime”.
La fine della celebrazione e i palloncini bianchi in volo
Alla fine della celebrazione la piazza si è riempita di palloncini bianchi. Poi volati in cielo. In migliaia hanno affollato Misilmeri. Per prime sono uscite dalla chiesa le autorità: erano presenti il presidente della Regione, Renato Schifani; il sindaco di Messina, Federico Basile; la rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari e la vice prefetta di Messina. Poi gli amici, i colleghi e la famiglia di Sara.

Il fratello, il cugino e gli amici di Sara hanno accompagnato la bara bianca in auto. Tutti indossavano la maglia con su scritta la frase che più ha rappresentato Sara: “Mi amo troppo per stare con chiunque“. La famiglia si è poi avvicinata per dare un ultimo saluto alla figlia. Mamma Cetty ha baciato ancora una volta la foto e la bara. Poi il fratello di Sara e infine il papà, Alessandro Campanella, ha posizionato una corona di allora e rose rosse sulla sua bambina.
