Interdonato accusa: "Per il "Celeste" nessun contratto"

Interdonato accusa: “Per il “Celeste” nessun contratto”

Domenico Colosi

Interdonato accusa: “Per il “Celeste” nessun contratto”

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sabato 13 Dicembre 2014 - 10:07

Secondo il consigliere della Terza circoscrizione non vi sarebbe alcun documento che autorizzi l'utilizzo dell'impianto di via Oreto da parte di Acr e Città di Messina. Nella nota redatta da Interdonato si richiede un intervento del sindaco Accorinti, titolare delle deleghe relative allo sport.

Dopo la caotica corsa contro il tempo per la riapertura al pubblico del San Filippo, sembra profilarsi all’orizzonte una nuova problematica legata all’utilizzo degli impianti sportivi cittadini, questa volta riguardante lo stadio Giovanni Celeste. L’impianto di via Oreto, utilizzato dall’Acr Messina per gli allenamenti settimanali del settore giovanile e della prima squadra, sarebbe, secondo una nota redatta dal consigliere della Terza circoscrizione Santi Interdonato (PD), privo di un regolare contratto di comodato d’uso. Nel documento diramato quest'oggi dal consigliere di quartiere si legge infatti che, dopo le schermaglie estive tra Comune e Acr legate ai concerti di Vasco Rossi e Jovanotti programmati per l’estate 2015 e le rassicurazioni del sindaco Accorinti sulla concessione in comodato dell’impianto di via Oreto, “la sorpresa che emerge in queste ore consiste nella rilevazione di un’anomalia amministrativa non da poco: ad oggi non è stato sottoscritto alcun contratto tra il Comune e l’Acr Messina che abbia per oggetto il comodato d’uso dell’impianto sportivo. In pratica, ciò significa che il rapporto relativo alla utilizzazione dell’importante bene comunale non è regolato in alcun modo. Nella forma e nella sostanza l’Acr Messina si trova nella piena disponibilità di uno stadio di proprietà comunale in maniera del tutto abusiva. In questo modo non sono stabiliti gli obblighi reciproci tra le parti, tra cui quelli di manutenzione da parte del comodatario. Non vi è stata una formale accettazione dello stato di consistenza della struttura a seguito della chiusura del precedente rapporto di comodato per cui all’atto della riconsegna al Comune non sarà possibile fare una corretta valutazione rispetto a danni e migliorie. In particolare, un problema di responsabilità si rileva per eventuali danni causati a terzi, persone e cose, nonché per ciò che concerne gli obblighi di sicurezza dell’impianto”. L'anomalia sarebbe proprio più grave in quanto "l’Amministrazione Comunale è in procinto di varare un provvedimento con cui verranno rideterminate le tariffe per l’utilizzazione degli impianti sportivi comunali, prevedendo una considerevole variazione verso l’alto, con alcuni picchi di triplice aumento nei casi delle palestre Ritiro, Juvara, Cep e S. Filippo".

Per Interdonato sarebbe singolare anche la posizione del Città di Messina, che ha disputato alcune partite del campionato di Eccellenza proprio al “Celeste” nonostante sia scaduto il vecchio contratto di comodato.

Tornando al caso dell’Acr Messina, il consigliere della Terza circoscrizione scrive: “Pare che negli ultimi giorni dal Dipartimento allo Sport, trascorsi già circa quattro mesi dall’inizio dell’attività sportiva svolta entro l’impianto, siano partiti diversi solleciti indirizzati alla società dei Lo Monaco al fine di regolarizzare la posizione del Celeste, ma che ancora degli interessati non si sia visto nessuno. Emerge nei fatti una disparità di trattamento molto fastidiosa rispetto agli altri operatori del settore. Basti pensare che per il Marullo di Bisconte, a seguito di diverse riunioni con le società sportive si è riusciti finalmente a trovare un accordo e l’affidamento in comodato della struttura, ove svolgono la propria attività almeno una decina di squadre, si è regolarmente formalizzato”. La conclusione è riservata al sindaco Accorinti, titolare delle deleghe relative allo sport: “Al di la di tutto, se confermata, la rilevazione dell’anomalia amministrativa emersa paleserebbe ulteriormente la notevole approssimazione del modo di operare nel settore delle politiche sportive ove si sente fortemente la mancanza di un vero assessore, dato che la delega, come è noto, permane nelle mani del Sindaco. Inoltre, rispetto alla questione Celeste, da tempo si sollecita l’Amministrazione a cambiare rotta abbandonando la pratica della concessione in comodato esclusivo, che non valorizzando in alcun modo l’impianto risulta antieconomica, per passare ad un conferimento in gestione pluriennale sulla base di una gara pubblica che preveda investimenti e migliorie da parte dell’affidatario, nonché la riconversione del manto da gioco in sintetico allo scopo di consentire la più ampia fruizione alle società del calcio minore”. Si attende dunque una risposta da Palazzo Zanca e dai vertici dell’Acr Messina, già impegnati nelle ultime ore a risolvere le problematiche legate all’agibilità dello stadio San Filippo nell’immediata vigilia di Messina-Benevento.

Domenico Colosi

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