I sindaci dell’area a rischio scrivono al Ministero per attuare un Piano di risanamento

I sindaci dell’area a rischio scrivono al Ministero per attuare un Piano di risanamento

Serena Sframeli

I sindaci dell’area a rischio scrivono al Ministero per attuare un Piano di risanamento

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mercoledì 15 Ottobre 2014 - 07:50

I sette sindaci dei comuni inscritti nell’area a rischio ambientale si sono riuniti per chiedere interventi straordinari sul territorio indispensabili per garantire la sicurezza e qualità della vita

Un tavolo tecnico per attuare gli interventi previsti nel decreto della Regione Siciliana del settembre 2002 che dichiara il comprensorio industriale della Valle del Mela “Area ad elevato rischio di crisi ambientale” istituendo una commissione per l’attuazione del Piano di risanamento: è ciò che chiedono i sindaci dei sette comuni dell’area a rischio.
A distanza di qualche settimana dall’incendio, i sindaci si sono riuniti nella sala Giunta del Comune di Milazzo e dopo aver fatto il punto della situazione, hanno deciso di inviare una lettera al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e per conoscenza a Matteo Renzi, al presidente della Regione Rosario Crocetta e al prefetto di Messina Stefano Trotta. Nella lettera gli Amministratori chiedono interventi straordinari sul territorio indispensabili a garantire la sicurezza e la qualità della vita, così come deciso in occasione dell’emissione della dichiarazione di “Area ad alto rischio”.
I sindaci dei Comuni di Milazzo San Filippo del Mela, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, Gualtieri Sicaminò, Condrò e San Pier Niceto nel sottolineare “la disponibilità del ministro Galletti all’indomani dell’incidente ad affrontare la questione ambientale di questo territorio in modo scientifico e soprattutto la sua volontà di porre in essere strumenti per rendere più efficaci le procedure di emergenza e al tempo stesso a sviluppare un nuovo percorso nell’azione di controllo e monitoraggio dell’ambiente”, evidenziano come a distanza di ben dodici anni da quel decreto nessun Piano di risanamento e di bonifica è stato definito e realizzato secondo quanto previsto dalla Commissione Stato- Regione- Provincia- Enti Locali.
“Un ritardo, alla luce di quanto accaduto – terminano – non più tollerabile dalle Istituzioni locali che rischiano di perdere credibilità nei confronti dei propri amministrati”.

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