La proprietà dispensa ottimismo. Tra i tifosi la paura più grande è continuare a rimanere all’inferno: un’altra stagione di transizione e un presente senza futuro. Giovedì previsto incontro con la stampa
Passano i giorni e all’orizzonte restano solo le promesse e l’annuncio di una conferenza stampa. Il futuro dell’Acr Messina è appeso ad un filo sottile, più fragile della credibilità che Martorano e i suoi compagni d’avventura non sembrano più avere agli occhi dei tifosi. Eppure il presidente, il socio Nuccio Ficara e il responsabile dell’area tecnica Pasquale Leonardo, sembrano essere convinti di farcela. Giovedì è stato programmato un incontro con la stampa per illustrare il “nuovo progetto” giallorosso. In assenza di comunicazioni ufficiali, sarà l’occasione utile per fare il punto della situazione sull’attuale situazione del club. Perché prima di parlare di futuro, bisognerà capire se ci sarà un presente.
Tante le incognite più volte evidenziate nel corso delle ultime settimane. Un disco rotto che ha stancato anche i più accaniti sostenitori peloritani. Il primo nodo da sciogliere è quello delle vertenze con gli otto calciatori che attendono il saldo delle pendenze. Senza liberatoria la Lega Dilettanti non darà l’ok all’iscrizione sulla base delle nuove regole fissate per la partecipazione in quinta serie. Poi ancora i tanti debiti sussistenti con atleti, staff tecnico, dipendenti e fornitori. La paura, forse più imponente del poter vedere l’Acr scomparire, è legata al rimanere all’inferno per ancora diversi anni. Riuscire in extremis a presentare la squadra ai nastri di partenza per poi far esplodere tutti i problemi nel corso della stagione è un copione vissuto negli ultimi, tribolati, campionati. Un rischio che la tifoseria è stanca di dover correre. E allora cosa fare?
Impazzano intanto le voci su nuovi soci, potenziali acquirenti, incontri e confronti per dare vitalità economica ad una società dai conti in rosso. Pochi giorni e si saprà cosa ne sarà del Messina. (ER)
CHE VERGOGNA