Barcellona, si indaga sulle logge segrete dopo le rivelazioni del pentito D'Amico

Barcellona, si indaga sulle logge segrete dopo le rivelazioni del pentito D’Amico

Alessandra Serio

Barcellona, si indaga sulle logge segrete dopo le rivelazioni del pentito D’Amico

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lunedì 18 Gennaio 2016 - 16:29

Si indaga alla ricerca della super loggia segreta indicata dal collaboratore di giustizia Carmelo D'Amico. Interrogati alla presenza del difensore diversi Maestri Venerabili. La storia della super loggia tra Calabria e Messina.

Sono andate al vaglio le dichiarazioni bomba del pentito Carmelo D'Amico, protagonista mesi fa delle rivelazioni sulla loggia coperta di Barcellona, che secondo l'ex boss sarebbe guidata dal senatore Mimmo Nania. D'Amico ha anche parlato di una loggia di spicco, che raccoglie personaggi siciliani e calabresi, loggia influenzata dalla figura di Rosario Pio Cattafi.

I verbali di D'Amico sono stati trasmessi alla Procura di Barcellona, che adesso vaglierà il racconto del pentito. Il reato ipotizzato è la violazione della legge Anselmi, quella che vieta le associazioni segrete e regola gli obblighi delle congregazioni come quelle massoniche. L'indagine è già in fase avanzata, e diversi maestri venerabili sono stati sentiti come indagati. La normativa impone ai Maestri di depositare la lista degli iscritti presso la Prefettura. Nulla dice però dell'aggiornamento delle liste, col risultato che la maggior parte delle logge deposita un elenco di iscritti corrispondenti a quelli presenti all'atto della nascita della loggia stessa, o per dirla negli esatti termini, al momento di "alzare le colonne".

La storia recente ha però insegnato che il panorama delle logge è molto variegato e che sono esistiti, all'interno delle due grandi famiglie, logge segrete. In ogni loggia, però, oltre ai massoni "in sonno" possono esservi fratelli noti soltanto "all'orecchio del Maestro", la cui affiliazione cioè non è nota agli altri iscritti. Accanto agli interrogatori, gli investigatori hanno già acquisito anche parecchia documentazione, ora al setaccio.

Non è la prima volta che si parla di una superloggia sicula-calabra. Nel decennio scorso venne alla luce il trasversalismo esistente negli anni dell'eversione nera, che dalla Calabria, passando per Messina, vedeva diramazioni potenti anche nel catanese. Ai giorni nostri l'ultimo "terremoto" è del 2015, quando le inchieste giudiziarie svelano che tra i fratelli del Goi figurano molti affiliati alle 'ndrine. Le rivelazioni dell'inchiesta spinsero il Gran Maestro Stefano Bisi a chiudere per tre logge calabresi.

A scuotere la tranquilla vita delle logge calabre è, nello stesso periodo, una intercettazione dove un 'ndranghetista affiliato racconta di essere uscito dalla massoneria anche per via di alcune "manovre" di tipo politico. La conversazione intercettata, oltre a far sospettare dell'infiltrazione mafiosa anche nella vita delle logge, rivelava dei giochi di potere tra le diverse cordate per condizionare le elezioni ai massimi vertici del GOI. Come quando, all'ultima elezione per il rinnovo della carica poi rimasta a Bisi, proprio Messina presentava una agguerrita concorrenza. La città dello Stretto perse poi le elezioni, ma conservò la carica di Gran Maestro aggiunto, andata a Santi Fedele. In quella occasione si parlò appunto di un proliferare pilotato di nuove logge, così che alle elezioni, alle quali prendono parte soltanto i Maestri, lo schieramento risultasse numeroso e compatto.

Alessandra Serio

2 commenti

  1. aboliamo la massoneria

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  2. aboliamo la massoneria

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