Servirebbe la rubrica del “comu finiu…”, temi che accendono gli animi e poi si dimenticano

Ci sono argomenti e problematiche che hanno una vita breve ma intensa, poi vanno in letargo, dimenticati da tutti, per riapparire periodicamente alla bisogna. Nei giorni di “apparizione” ci appassioniamo, finiscono in prima pagina, si scrivono fiumi di articoli e comunicati. Poi, così come sono spuntati, svaniscono nel nulla. Ce ne dimentichiamo per mesi e mesi. A volte per anni. Invece, giusto per rinfrescarci la memoria servirebbe una rubrica fissa, dedicata al “comu finiu?”

E’ infatti grazie alle conseguenze della memoria a km 0 dei messinesi che la nostra è la città delle incompiute, delle eterne promesse, degli impegni presi e dimenticati.

Faccio un breve elenco dei più recenti casi di argomenti divenuti fonte di guerre, tematiche indispensabili per il nostro futuro, e poi dimenticate in un battibaleno. Ma nulla finisce per sempre, perché, “all’uopo” fanno di nuovo capolino…

1)La flotta comunale- è la mamma dei più recenti “comu finiu”. Ogni tanto viene rispolverata, buona per tutte le stagioni, ma è “affondata” ancor prima di poter vedere la luce dello Stretto e salpare verso l’Area Integrata.

2)Le unioni civili- Tra fuoco e fiamme, anatemi e scontri, raccolte firme e divisioni in Aula l’ultima volta che ne abbiamo sentito parlare fu nel settembre 2015 quando la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile prese l’impegno di portare in Aula il registro per le Unioni civili entro fine ottobre. Non ha specificato però l’anno.

3)La metroferrovia- in sintonia con i tempi le ferrovie italiane è in ritardo persino sull’inaugurazione… Sono in corso le prove d’integrazione con i bus Atm ma nel frattempo i treni viaggiano semivuoti, colpa anche dell’assenza del biglietto integrato e dal costo salato.

4)La Casa del portuale- durante l’occupazione si registrò un’insurrezione generale contro chi la voleva far rinascere. Da più parti si levarono scudi sostenendo che era di proprietà, vuoi del Comune, vuoi della Regione, ma comunque destinata a ben altri usi: ovvero l’abbandono. Gli scudi, prontamente sollevati durante le occupazioni, sono stati riposti il giorno dopo per tornare a fregarsene bellamente dell’immobile. Se è vero che ogni marinaio ha una casa in ogni porto non sappiamo in quale oceano siano finiti come naufraghi i “marinai” che contestavano l’occupazione per farne un altro uso. Promesse, appunto, da marinaio.

5)Il Palagiustizia- Se la flotta comunale è la mamma dei “comu finiu” il Palagiustizia è il papà. Ogni cronista messinese sa che se un giorno le notizie languono e persino Libero Gioveni non ha scritto la sua interrogazione quotidiana, possiamo sempre uscire dalla cantina l’argomento Palasatellite. L’enciclopedia del secondo Palazzetto di giustizia, la cui prima pagina è stata scritta più di 20 anni fa e l’ultima la vedranno i nostri bisnipoti è sempre di attualità. Chiunque può proporre un sito alternativo da aggiungere agli altri 1.247 finora ipotizzati.

6)L’ex ospedale Margherita- chiusi i reparti da anni, ridotto spesso a rifugio e terra di scorribande per vandali, ci si ricorda dell’ex nosocomio per destinarlo a vari utilizzi: da polo della cultura a pala satellite di giustizie ad ospedale per Emergency. Al di là delle chiacchiere però è ancora nelle stesse condizioni di abbandono.

7)La Casa di Vincenzo- inaugurata nella primavera del 2014 grazie ai lavori effettuati negli ex Magazzini generali, è stata chiusa ormai oltre 7 mesi fa a causa delle allarmanti condizioni igienico-sanitarie. Doveva trattarsi di una chiusura temporanea, ma si sa a Messina il temporaneo si tramuta in un’eternità

8)Galleria Vittorio Emanuele- dall’estate del 2014 siamo in attesa del progetto di riqualificazione della Galleria rimasto ad ammuffire nei cassetti del Dipartimento. Periodicamente l’assessore di turno annuncia l’imminenza del “parto” che ormai a quanto pare ha superato anche i tempi delle elefantesse.

9)Patto per la falce- Firmato in pompa magna, anzi firmato almeno 3 volte ed in 3 sedi diverse, con un cronoprogramma da far invidia ad un Paese Scandinavo, si è poi adeguato ai tempi mediterranei. In attesa di un parere della Regione il primo step, quello del 45 giorni, è ovviamente slittato alle calende greche.

10)La Foresta di Camaro- bellissimo bosco a pochi passi dal centro è ancora inaccessibile. C’è un progetto esecutivo finanziato per più di 1 milione di euro dal 2012 ma il bosco è stato colpito dall’incantesimo di gran parte dei nostri progetti.

11)I semafori per il tram- La linea tranviaria risale al 2003 ma 13 anni dopo sono ancora pochi i semafori che danno la priorità al tram. La sperimentazione dura da anni, ma noi messinesi siamo pazienti, soprattutto quando c’è da “aspettare il tram…”

12)Il Piano di riequilibrio- L’ultima volta che è stato visto “in vita” era il febbraio 2015… Da allora, nonostante ad ottobre il Ministero ne abbia chiesto alcune modifiche, se ne sono perse le tracce. L’assessore Eller e Trischitta giurano che entro giugno avverrà la Resurrezione.

13)Parco Aldo Moro- In 3 anni gli assessori Cucinotta e Pino non sono riusciti a concludere l’iter e soprattutto a far “pace” con L’INGY. Adesso la delega al Patrimonio è passata ad Eller che non sa neanche dove sia localizzato.

14)Isola pedonale nel centro- Tra corsi, ricorsi, contro-ricorsi, non si sa più quali siano i confini e il futuro dell’isola pedonale. E mentre al centro la reclamano tutti, l’assessore Cacciola si è intestardito con la chiusura della strada a Piazza Duomo, nonostante le proteste corali. Da gennaio la proposta del Comitato Piazza Duomo è rimasta senza risposta.

15)Cinghiali- ormai numerose famiglie della zona nord li hanno adottati come animali domestici. Fuffy e Whisky sono i nomi più quotati mentre d’interventi a tutela della sicurezza non c’è traccia, a parte gli annunci.

16)Pedibus- doveva essere la rivoluzione del trasporto scolastico ed invece è durato lo spazio di un mattino. Anzi, l’iniziativa non è arrivata neanche all’intervallo delle lezioni.

17)Multiservizi- se ne parla periodicamente indicandola come la panacea dei mali di tutte le partecipate. Col tempo si è trasformata in un miraggio, appena si avvicina la data di scadenza dell’annuncio, si scopre che è un’illusione ottica.

18)La Panoramica dello Stretto- strada senza illuminazione, è piombato il buio anche sulle notizie relative al ritorno della luce…

19)Parco dei Peloritani- ogni tanto spunta un’indiscrezione sul toto-presidente ma a mancare è tutto, dalla poltrona alla sede e soprattutto alla volontà di realizzarlo.

20)Ascensore sul Pilone di Torre Faro- Dell’idea si sono perse le tracce.

21)Dimissioni di Termini- il presidente dell’Amam conta sulla memoria a km zero dei messinesi per continuare a restare sulla poltrona

22)Bike-sharing- il progetto, in “tandem” con la pista ciclabile, è naufragato con la flotta comunale e con la pista ciclabile trasformatasi in galleria della paura o parcheggio a spina di pesce per automobilisti incivili (a seconda dei casi e delle zone)

23)Pulizia delle spiagge- Nel giugno del 2013 venne affidata ai volontari. Dall’anno successivo, in assenza dei volontari, lo spettacolo è diventato quello di sempre. I bagnanti fanno già capolino in riva al mare, ma di pulizia neanche l’ombra…

L’elenco potrebbe continuare all’infinito e così come nella tombola si prendono i numeri per vedere chi fa ambo, allo stesso modo dall’archivio del “comu finiu” si estraggono periodicamente gli argomenti. Se ne parla un po’, si fa notizia, e poi tutto torna come prima.

Rosaria Brancato

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