Piano di riequilibrio e bilancio di previsione 2015, trasferta palermitana per Lo Presti e Sturniolo

Piano di riequilibrio e bilancio di previsione 2015, trasferta palermitana per Lo Presti e Sturniolo

Danila La Torre

Piano di riequilibrio e bilancio di previsione 2015, trasferta palermitana per Lo Presti e Sturniolo

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sabato 19 Marzo 2016 - 17:07

I due consiglieri hanno incontrato la dirigente generale del Dipartimento Autonomie Locali Luciana Giammanco per accendere i riflettori sul “caso” Messina. Ecco cosa è emerso

Il piano di riequilibrio ed il bilancio di previsione 2015 sono stati al centro di un incontro al Dipartimento Autonomie Locali fortemente voluto dai consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo. Nel corso della riunione, che si è tenuta venerdì mattina alla presenza della dirigente generale Luciana Giammanco, di due funzionari regionali e del commissario ad acta Nicolò Lauricella, nominato dalla Regione proprio per i ritardi sul previsionale, Lo Presti e Sturniolo hanno illustrato tutte le loro perplessità sulla procedura seguita dall’amministrazione Accorinti in merito alla manovra finanziaria decennale, evidenziando anche l’attuale situazione di stallo, e hanno denunciato la perdurante inadempienza di Palazzo Zanca per quanto concerne il bilancio di previsione 2015 .

Nei giorni scorsi i due consiglieri comunali erano stati ricevuti anche dal prefetto Stefano Trotta , al quale avevano mandato una dettagliatissima nota in cui descrivevano tutte le “anomalie” della procedura di riequilibrio seguita dal Comune di Messina a partire dal 2013 (vedi qui). Nel corso di quell’incontro , il rappresentante del governo aveva fatto sapere ai due consiglieri di palazzo Zanca di aver inviato una nota Ministero dell’Interno e all’Assessorato regionale Enti Locali (vedi qui).

Ma torniamo all’incontro di Palermo e cerchiamo di carpire cosa è emerso. A raccontarlo sono gli stessi Lo Presti e Sturniolo, che non nascondono il loro «senso di frustrazione», per «il continuo rimando di responsabilità progressivo all’organismo sovraordinato successivo».

PIANO DI RIEQUILIBRIO

«In merito al Piano di Riequilibrio – spiegano i due consiglieri- la dirigente generale Giammanco ha manifestato, pur riconoscendo la competenza della Regione -così come sostenuto dal Prefetto nella nota a loro indirizzata e al Ministero, che ha messo in evidenza la peculiarità di un eventuale intervento commissariale della Regione Siciliana, come stabilito dall’ordinamento siciliano – l’impossibilità di intervenire. Ci è stato detto che una volta che il documento finanziario sia stato esitato dall’Ente e si trova nelle mani del Ministero degli Interni bisogna aspettare che il Ministero decida anche se questa attesa dura da due anni».

Sulla situazione di stallo che si è venuta a creare e per la quale la manovra finanziaria è tenuta da oltre un anno a “bagnomaria” a Roma , « a detta della Giammanco- raccontano Lo Presti e Sturniolo – il Ministero non ha manifestato inerzia, ma ha anzi indicato a più riprese gli aggiustamenti da fare e questa fase di studio che determina l’allungamento dei tempi di decisione sul diniego o approvazione è un fatto “fisiologico”».

Rispetto alle “anomalie” i due consiglieri dicono che la dirigente regionale ha consigliato loro che qualora avessero ravvisato vizi di legittimità sul provvedimento o se avessero ritenuto che nel corso dell’iter si fossero evidenziate notizie di reato, di rivolgerci alla magistratura e non al Dipartimento

«In generale – chiariscono i due rappresentanti del Civico Consesso – la Giammanco confessa una ridotta possibilità di intervento della Regione in quanto, da un lato le procedure del riequilibrio hanno assunto una autonomia di rapporto tra Enti, Ministero e Corte dei Conti (e dall’altro gli enti locali sono andati sempre più verso una propria autonomia e l’elezione diretta del Sindaco ha attribuito poteri sempre maggiori al primo cittadino».

La dirigente avrebbe anche consigliato ai due consiglieri di andare a chiedere conto al Ministero per il ritardo o addirittura alla Corte dei Conti .

BILANCIO DI PREVISIONE 2015

«In merito al previsionale 2015 – spiegano Lo Presti e Sturniolo – il loro imbarazzo è stato totale e anche scomposto in quanto, evidentemente, l’autosospensione di Signorino è stata informalmente autorizzata da Lauricella, cosa che li pone in evidente contraddizione in quanto non possono affermare né di averla autorizzata né di non averlo fatto (cosa che imporrebbe loro di intervenire».

Per i due consiglieri, «c’è da capire se questo comportamento così leggero sia determinato da una grande apertura di credito nei confronti dell’Amministrazione Accorinti oppure da un andazzo amministrativo che vede la nomina dei commissari ad acta come una sorta di atto “formale” finalizzato a prendere ancora tempo e che si inserisce, in generale, in questo galleggiamento che consente agli enti di tirare a campare sistemando le cose sempre all’ultimo momento».

«Di tutta la discussione – commentano Lo Presti e Sturniolo – la cosa più clamorosa è stata che fino alla fine è stato chiaro che il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi non era stato approvato dalla Giunta Accorinti e che, probabilmente, non era chiaro che quel documento non può essere esitato dalla Giunta senza il preventivo parere favorevole dei revisori. In ogni caso, la manifestazione esplicita del fatto che il riaccertamento non era stato approvato dalla Giunta e che il parere dei revisori mancava da quel documento e non già, semplicemente, dallo schema di bilancio ha fatto sì che la Giammanco desse indicazioni a Lauricella di agire con documento scritto nei confronti dell’Amministrazione in merito ai ritardi nella redazione degli atti».

«Il confronto si è concluso con l’impegno di Lauricella ad intervenire con documento scritto sull’iter di approvazione del Bilancio di previsione e l’impegno della Giammanco e di Lauricella a rispondere ufficialmente ai nostri documenti».

DLT

6 commenti

  1. Mi sorprende come non sia ancora intervenuta la magistratura.

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  2. Mi sorprende come non sia ancora intervenuta la magistratura.

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  3. kuigibeninati 20 Marzo 2016 09:16

    La Regione non vuole assumersi responsabilità confermandosi co-responsabile dei danni economici che la Città subisce. Che senso ha nominare un commissario che poi non entra nel merito delle questioni, non guarda le carte e si limita a fissare termini poi non rispettati?? Anche il Ministero è largamente in difetto e lo dicono chiaramente le interrogazioni presentati dall’On.Rostan del PD su tale inaudita vicenda. Intanto la Città ne paga le conseguenze e migliaia tra cittadini e imprese sono in attesa di ricevere quanto loro dovuto. L’Amministrazione dice di aver rispettato i parametri di stabilità e di avere chiuso in avanzo di aministraz. il bilancio ma non inserendo i debiti è tutto pro-forma, un artificio che nasconde la realtà.Legalità?

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  4. kuigibeninati 20 Marzo 2016 09:16

    La Regione non vuole assumersi responsabilità confermandosi co-responsabile dei danni economici che la Città subisce. Che senso ha nominare un commissario che poi non entra nel merito delle questioni, non guarda le carte e si limita a fissare termini poi non rispettati?? Anche il Ministero è largamente in difetto e lo dicono chiaramente le interrogazioni presentati dall’On.Rostan del PD su tale inaudita vicenda. Intanto la Città ne paga le conseguenze e migliaia tra cittadini e imprese sono in attesa di ricevere quanto loro dovuto. L’Amministrazione dice di aver rispettato i parametri di stabilità e di avere chiuso in avanzo di aministraz. il bilancio ma non inserendo i debiti è tutto pro-forma, un artificio che nasconde la realtà.Legalità?

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  5. Avrebbero dovuto avere la contabilità s posto già dal piano di riequilibrio. Se così non è allora è tutto una farsa inclusi i bilanci.

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