Come mettere a rischio una strada: abbandonandola

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Giovanni Brancatelli

Come mettere a rischio una strada: abbandonandola

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mercoledì 05 Ottobre 2011 - 06:30

L'incrocio tra Via Catania e Via Sardegna è da tempo privo di segnaletica orizzontale e strisce pedonali. I commercianti della zona e gli abitanti lamentano la mancanza di attenzione per la loro incolumità e sicurezza

L'incrocio tra Via Catania e Via Sardegna (all'altezza del campo d'atletica Santamaria) è da tempo ormai senza regole: manca la segnaletica orizzontale, gli stop lungo l'asfalto per intenderci e le strisce per il passaggio pedonale. Da quasi un mese dai lavori di rifacimento del manto stradale nell'importante arteria cittadina che collega il Centro con la zona Sud, non sono state eseguite le opere necessarie per rendere sicuro il passaggio di veicoli e pedoni. L'incrocio è situato in una zona critica, serve una zona piena di servizi, negozi e scuole e riceve il flusso di chi proviene dalla Via Comunale Santo o di chi si sposta verso Provinciale.

Ci ha segnalato questo importante problema il Signor Michele Torre, titolare di un negozio proprio all'incrocio tra le due vie e testimone quotidiano del caos che si crea ad ogni ora della giornata. "E' una situazione di anarchia e di abbandono delle istituzioni" ci dice sconsolato, “in cui si possono verificare gravi incidenti”. La zona dell'incrocio, è interessata dal passaggio di numerose vetture, compresi mezzi pubblici e furgoni che servono vari negozi. Molti di questi veicoli spesse volte commettono infrazione immettendosi in Via Sardegna nel senso vietato nella corsia accessibile solo ad autobus e taxi.

La zona in questione, come già detto, è densamente popolata e piena di servizi per anziani (case di riposo), scuole medie e attività commerciali di vario tipo. Gli anziani quindi ma anche gli alunni della vicinissima scuola media Dina e Clarenza, sono i più colpiti dai disagi. Diventa infatti molto pericoloso attraversare la strada senza strisce pedonali alcune e lottare con vetture provenienti da tutte le direzioni senza regole. Le ore mattutine, di inizio delle lezioni a scuola e apertura dei negozi, sono quelle in cui la situazione di caos arriva ad un punto critico. Non di rado infatti accadono incidenti vari. "Sono stati promessi tutti gli interventi necessari" afferma il Signor Torre, operazioni che solitamente si effettuano immediatamente a fine lavori, “ma sembra chi di dovere si sia dimenticato”.

Davanti al suo negozio stazionano ormai da anni due cassonetti della spazzatura sempre stracolmi, pericolosi per chi scendendo da Via Sardegna si immette in Via Catania. Ma sono anche incubatori di insetti ed essendo pieni di ogni tipo di rifiuto non danno certo un bell'odore all'ambiente e costringono il Signor Torre a tenere chiusa una parte del negozio.

A questa situazione di abbandono totale si aggiunge l'ormai secolare situazione del muro di cinta del campo d'atletica Santamaria, ai piedi del quale una sottile striscia di mattonelle dovrebbe adempiere al compito di passaggio pedonale. Una cospicua perdita d'acqua da un tubo dell'acquedotto inonda invece ciò che resta di quel marciapiedi. Ricordiamoci che il campo Santamaria è utilizzato spesso per l'educazione fisica dagli studenti delle scuole della zona. Oltre a trovare difficile il passaggio dal lato del muro di cinta del campo, i numerosi utenti sono costretti a passare in mezzo ai mali odori e attraversare l'incrocio senza le strisce con il costante pericolo per le vetture che sopravvengono.

I cittadini della zona chiedono più presenza delle istituzioni e delle forze dell'ordine. Un'attenzione che non si limiti soltanto agli avvenimenti speciali come le festività o il giro d'Italia. Molti come il Signor Torre che non si rassegnano all'inciviltà e all'abbandono sono invece delusi e si sentono presi in giro. Si potrebbero promuovere maggiori iniziative che coinvolgano anche la società civile per delle attività di utilità pubblica, come per esempio la presenza di qualcuno all'uscita delle scuole per permettere un sicuro attraversamento ai ragazzi.

Ma è tanto chiedere innanzitutto le normali condizioni? Davanti all'indifferenza delle istituzioni è difficile diffondere la civiltà, soprattutto per i pochi in questa città che ci credono e chiedono solamente una migliore attenzione per il proprio ambiente e perciò per le persone che ci vivono e ci lavorano ogni giorno.

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