Giuseppe Marano (Verdi) e Silvana Giglione (Comitato Aria Pulita) denunciano pubblicamente l’agenzia regionale protezione ambiente in quanto, a loro dire, non è in grado di fornire la giusta tutela per il territorio milazzese

E’ passata qualche settimana dall’incendio al serbatoio 513 della Raffineria di Milazzo, la nube nera è ormai sparita, l’Arpa continua a monitorare il territorio insieme all’Asp ma Giuseppe Marano, portavoce Provinciale della federazione dei Verdi e Silvana Giglione, presidente del comitato dei cittadini Aria Pulita, hanno deciso di “denunciare pubblicamente e stigmatizzare il comportamento dell’Arpa di Messina”.

“Sono giorni- affermano Marano e la Giglione- che riceviamo telefonate dai cittadini delle zone di Grazia, Fiumarella, San Pietro, San Giovanni, Parco, allarmati per le continue emissioni di gas che provengono dalla Raffineria di Milazzo. I cittadini sono stanchi di subire costantemente questi attentati alla salute ed essere costretti a doversi chiudere in molti momenti della giornata dentro le proprie abitazioni”.

Nella nota redatta dai due Presidenti si legge che, per via delle continue emissioni incontrollate, “questa mattina abbiamo telefonato dapprima al direttore dell’Arpa di Messina, Antonino Marchese e successivamente alla sede di Messina, cercando di invitarli a fare i dovuti controlli sul territorio, ma da entrambi subiamo una reazione scomposta e addirittura ci staccano la telefonata bruscamente. Se siamo arrivati a questo punto significa che il territorio non è tutelato e i cittadini sono lasciati completamente da soli”.

Per questo motivo Marano e la Giglione chiedono a gran voce “le dimissioni dei vertici Arpa di Messina in quanto non sono in grado di fornire, sia per carenza di mezzi che di personale, la giusta tutela per la salute pubblica soprattutto in un territorio a forte rischio di crisi ambientale come Milazzo. Non è più possibile assistere a questo tipo di comportamenti, siamo stanchi e invitiamo la magistratura ad intervenire urgentemente”.