Le indagini sono in corso. L'operaio aveva 37 anni. Ed è l'ennesimo caduto sul lavoro. La Uil: "In Sicilia un bollettino di guerra"
MESSINA – La morte sul lavoro a Ginostra di Carmelo Parisi. L’escavatore sul quale si trovava si è ribaltato il 18 dicembre nella piccola frazione dell’isola di Stromboli, nelle Eolie. L’operaio aveva 37 anni e lascia la moglie e due figli. Oggi l’autopsia della salma al Papardo di Messina.
Le squadre dei vigili del fuoco di Messina, nei giorni scorsi, hanno lavorato per il ripristino della sicurezza e la rimozione del mezzo, che ostruiva l’unica strada di accesso a numerose abitazioni, compromettendo una fondamentale via di fuga. Il tutto fino al completo ripristino della viabilità.

Morti sul lavoro, “in Sicilia un bollettino di guerra”
Nel frattempo, mentre sul caso indagano i carabinieri, rimane il tema sempre caldissimo delle morti sul lavoro. “Il settore dell’edilizia continua a pagare il tributo più alto di sangue. Chiediamo con forza maggiori controlli nei cantieri, che devono essere costanti e capillari, specialmente in contesti geograficamente complessi come le nostre isole. La sicurezza non può essere considerata un rallentamento burocratico o un costo da tagliare per massimizzare i profitti: è un diritto inviolabile del lavoratore”. Così Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Tirrenica.
E ancora: “In Sicilia, secondo i dati Inail aggiornati al 2024, le denunce di infortunio mortale continuano a segnare numeri da bollettino di guerra, posizionando la regione tra le più colpite del Mezzogiorno. Il settore delle costruzioni resta quello a più alto rischio. Ogni numero in queste statistiche è un volto, una famiglia distrutta, un progetto di vita interrotto. La Feneal Uil non farà un passo indietro”.
