La petizione per il Caravaggio conteso

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Redazione

La petizione per il Caravaggio conteso

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giovedì 11 Giugno 2020 - 08:45

Una tela di Michelangelo Merisi da Caravaggio, intitolata "Seppellimento di Santa Lucia", nelle ultime settimane si è trovata al centro di una polemica

Un’opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio, una tela intitolata Seppellimento di Santa Lucia, nelle ultime settimane si è trovata al centro di una polemica.

La richiesta di Sgarbi

L’opera del Caravaggio è stata richiesta da Vittorio Sgarbi per il Mart di Rovereto, dove in autunno ci sarà una mostra che confronterà il genio lombardo a un altro grande artista, Alberto Burri.

Il Seppellimento di Santa Lucia, che Michelangelo Merisi eseguì nel 1608 per la chiesa di Santa Lucia extra Moenia, oggi si trova invece nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, entrambe chiese siracusane: si tratta di un dipinto fragilissimo, che versa in uno stato conservativo tutt’altro che buono.

Pareri contrastanti

Proprio per le delicatissime condizioni del dipinto in tanti hanno sollevato polemiche. Il trasferimento è stato contestato in primis dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia, anche se alla cessione temporanea dell’opera si è favorevolmente espressa l’Arcidiocesi di Siracusa che ha in custodia il bene, di cui è proprietario il Fec. L’Arcidiocesi ha legato il prestito del Seppellimento di Santa Lucia, al restauro della tela stessa per un importo di 350 mila euro a spese della Provincia di Trento secondo quanto svelato dal presidente del Mart, Vittorio Sgarbi.

Assolutamente contrari all’operazione culturale, oltre al sindaco di Siracusa, anche il deputato Giovanni Cafeo e Italia Nostra. Al loro fianco si è schierata l’associazione Dracma, Difesa recupero ambiente cultura monumenti archeologia, pronta a dare battaglia per bloccare il prestito della preziosa tela siracusana.

Il commento dell’associazione Dracma

“La stucchevole vicenda, riguardante la tela del Caravaggio, attualmente esposta presso la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, rischia di assumere” spiegano Seby Di Mari, Giovanni Di Lorenzo, Marilena Pagano Giovanni Spataro componenti dell’associazione Dracma “toni tanto grotteschi quanto paradossali. Sgarbi, che tra le altre cose è il presidente del Mart di Rovereto, impari a rispettare Siracusa ed i siracusani, soprattutto nei modi e nel metodo”.

Il comunicato continua affermando che “Il Seppellimento di Santa Lucia è opera fragile, delicatissima e fonte di attrazione e richiamo per il turismo aretuseo, in piena crisi – come del resto in tutta Italia – dopo la pandemia Covid. Lo spostamento potrebbe irreparabilmente danneggiarla. Tutto ciò è impensabile. Sgarbi, peraltro, conosce bene il Sud est della Sicilia, per falsamente affermare che la stagione finisce a settembre. Per fortuna le nostre temperature permettono di godere dei nostri beni culturali per tutto l’anno. Al contrario di ciò che avviene in altre parti d’Italia”.

I componenti dell’associazione Dracma concludono dicendo che “Ci saremmo aspettati una promozione diversa del nostro territorio, invece che dovere ricevere calunnie e profonda mancanza di rispetto da un personaggio pubblico, anche nel ruolo di deputato. Pensi, piuttosto, a quanto successo alle 26 opere d’arte dichiarate false dalla Procura di Siracusa, durante l’esposizione alla mostra “l’impossibile è Noto”, della cui organizzazione Sgarbi è consulente”.

La protesta ha assunto toni decisamente più forti da quando è stata lanciata una petizione ai ministri Franceschini e Lamorgese per bloccare il viaggio a Rovereto. L’istanza presentata da Paolo Giansiracusa, critico d’arte e docente accademico, ha coinvolto intellettuali di tutta Italia in una gigantesca levata di scudi in difesa di un capolavoro che merita tutela ed attenzione. In appena due giorni sono già migliaia le firme di coloro i quali hanno raccolto l’accorato appello proveniente da Siracusa: artisti, intellettuali, presidenti di associazioni culturali nazionali e tantissimi docenti universitari hanno sottoscritto l’istanza affinché la fragile tela del Caravaggio rimanga al suo posto.

Il testo della petizione

Siamo un gruppo di intellettuali, artisti, accademici, docenti universitari, esperti d’arte ed estimatori del pittore Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, riuniti da un unico intento, quello di salvare uno dei capolavori assoluti dell’arte del Seicento. L’opera in questione, la cui integrità è severamente minacciata, è intitolata Seppellimento di Santa Lucia. Essa rientra sotto la responsabilità e la tutela Ministeriale in quanto appartenente al patrimonio del Fec (Fondo Edifici di Culto), afferente al Ministero degli Interni.

Per tale ragione firmiamo e inoltriamo alle SS.VV. la presente nota, segnalando al contempo le tensioni sociali e l’acceso dibattito culturale venutisi a creare in Sicilia in seguito alla notizia di un nuovo prestito del fragilissimo dipinto eseguito per la Città di Siracusa nel periodo ottobre-dicembre del 1608. L’opera, pur versando in precarie condizioni, e nonostante il dissenso dei tecnici, negli ultimi cinquanta anni è stata oggetto di peregrinazioni, viaggi continui per esposizioni varie, per restauri scientifici e cure manutentive. Milano, Roma, Palermo (ed altre località) sono state le tappe di un continuo girovagare al quale adesso, con aspro e diffuso dissenso, si vorrebbe aggiungere – come spiegheremo più avanti – Rovereto.

Ricordiamo che ci stiamo riferendo a una tela immensa (di oltre 12 metri quadrati, grande quanto un vano abitativo) costretta a viaggiare come fosse una cesta di limoni, in casse e controcasse grandi mt. 5.00×4.00, poste di traverso all’interno di un tir verosimilmente sprovvisto di climatizzazione adeguata. Il tutto per affrontare migliaia e migliaia di chilometri, su tracciati stradali di ogni genere, tra sobbalzi, vibrazioni e brusche variazioni di temperatura.

Già nel 2005 quando l’opera si trovava all’Istituto Centrale del Restauro e gli organizzatori della mostra del Palazzo Reale di Milano, Caravaggio e l’Europa, la chiesero in prestito, la allora Direttrice dell’ICR (Istituto Centrale del Restauro) Caterina Bon Valsassina espresse con chiarezza il suo dissenso, come d’altra parte contrari agli spostamenti del dipinto sono stati nel tempo gli altri Dirigenti dell’ICR e quelli del Centro Regionale per il Restauro della Sicilia. Purtroppo dei ripetuti trasporti è possibile scorgere il danno permanente a cui è stata condannata l’opera a causa di viaggi autorizzati finora con troppa superficialità e irresponsabilità. C’è da dire inoltre che l’opera ha un altissimo valore devozionale per la Sicilia.

Infatti la tela, come una reliquia, sostituisce le spoglie di Santa Lucia trafugate da quasi un millennio e oggi custodite a Venezia, senza che mai ci sia stato l’intento di restituirle alla città natale.
L’esortazione fatta alle SS.VV. è motivata da una recente richiesta di prestito presentata dal Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto. A prescindere dal fatto che l’opera verrebbe ostentata in un contesto espositivo che nulla ha da spartire con l’arte del Seicento, non si comprende perché con tanti dipinti del Merisi di minori dimensioni, collocati in sedi più vicine, si debba scegliere una tela monumentale, fragilissima, ubicata a millecinquecento chilometri di distanza.


Al Ministro Franceschini, che sappiamo essere persona sensibile ai problemi di conservazione e tutela delle opere d’arte e in particolare di quelle che purtroppo sono tracciate dalle offese del tempo, chiediamo di bloccare questo ennesimo rischioso trasloco del dipinto e di emanare, attraverso disposizioni governative, un decreto di inamovibilità.

Al Ministro Lamorgese, essendo l’opera sotto la tutela del Fec, chiediamo di attivare tutte le iniziative necessarie alla musealizzazione (peraltro prevista dal Regio Decreto n. 3036 del 7 luglio 1866) del dipinto nel suo luogo deputato, nella città di Siracusa, vietando ogni forma di spostamento e di prestito. Al fine della definizione della proprietà si metta in atto al più presto quanto previsto dalla Decreto Legislativo del 3 luglio 2017 (n.8/2017/G).

Il rischio è alto e la Sicilia non può permettersi di perdere un capolavoro del Caravaggio.
Grati per l’azione di salvaguardia e valorizzazione che sarà attuata, porgiamo sentiti ringraziamenti e cordiali saluti.

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