La Sicilia che non dimentica contesta Salvini. E sulla scena torna il Ponte...

La Sicilia che non dimentica contesta Salvini. E sulla scena torna il Ponte…

Rosaria Brancato

La Sicilia che non dimentica contesta Salvini. E sulla scena torna il Ponte…

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lunedì 12 Agosto 2019 - 08:55

Il clima nell'isola non è quello che il leader leghista si aspettava

E’ iniziata la torrida estate elettorale e ad alzare le temperature non è il meteo quanto piuttosto il clima delle polemiche.

Proteste a Catania

Per Salvini, fresco di avvio della crisi di governo, quella che pensava essere una “passeggiata di salute”, o un bagno di folla, ovvero il “beach tour” si è rivelato ben diverso. Dopo le contestazioni a Soverato, in Calabria, e lo striscione a Taormina, l’arrivo a Catania è stato scandito dalle proteste di chi, in Sicilia, non dimentica le offese del vicepremier in un passato neanche tanto lontano.

Il 22% alle Europee

E’ vero, Salvini raccoglie quel 22% di consensi che la Sicilia gli ha dato alle Europee di fine maggio e che lo ha portato ad essere il secondo partito nell’isola, facendo volare il partito rispetto a 5 anni fa, ma il clima non è stato quello che lui aspettava.

Nel pomeriggio di ieri ci sono stati contrasti in Piazza Duomo a Catania tra militanti della Lega e gruppi opposti. Salvini ha incontrato il sindaco Salvo Pogliese ma non appena fuori dal Palazzo Comunale sono iniziate le contestazioni.

Il Ponte sullo Stretto

Salvini ha ribadito quanto già dichiarato a Taormina sui tempi del voto e sulla necessità di “ridare quanto prima la parola agli italiani”. Ha ricordato che un ipotetico governo Grillo, Renzi, Boschi, Figo “bloccherebbe l’economia, il lavoro, le grandi opere. Qui facciamo le mini opere, i castelli di sabbia in spiaggia, al massimo” ed ha rilanciato l’idea del Ponte sullo Stretto.

Nei prossimi giorni ha ventilato l’avvio di un dialogo con il centrodestra, sebbene in Sicilia Miccichè abbia lanciato strali fino a pochi giorni fa diretti proprio al leader della Lega (ma ha fatto una marcia indietro appena ha sentito odore di elezioni).

“Se lanciamo dieci punti del programma per un governo che dura cinque anni dell’Italia del sì, sulle tasse, sul lavoro, sulla giustizia, sull’autonomia, sulle grandi opere, sullo sviluppo, ovviamente lo apriamo a tutti, tranne al Pd e a Rifonfazione”, ha concluso Salvini che ha ricordato che il “Salva Catania” è frutto di una decisione della Lega.

Settimana decisiva

E mentre sul fronte opposto Renzi sembra nuovamente ipotizzare la scissione nel Pd e la creazione di un partito che ritardi la data delle elezioni, la settimana che inizia oggi sarà decisiva se non altro per capire la direzione che prenderà la crisi.

Rosaria Brancato

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