L'eterna incompiuta del porto di Tremestieri e l'invasione dei tir in città

L’eterna incompiuta del porto di Tremestieri e l’invasione dei tir in città

Marco Olivieri

L’eterna incompiuta del porto di Tremestieri e l’invasione dei tir in città

mercoledì 25 Giugno 2025 - 07:32

Mentre si attende l'autorizzazione della Regione per il dragaggio,, Messina subisce l'ennesimo problema che non si risolve

di Marco Olivieri

MESSINA . C’era una volta la lotta per liberare Boccetta dall’invasione dei tir. Era il 2000 e Saro Visicaro, una vita nei radicali e nell’associazionismo, era il promotore dell’iniziativa. E ci diceva due anni fa: “Dopo più di vent’anni ancora esiste il problema. E la zona di Messina Sud è infestata. Sono 3500 mezzi che ogni giorno attraversano Messina. La priorità è imporre l’utilizzo dell’approdo di Tremestieri”. Già, quel porto di Tremestieri che, in attesa che ci sia la parola fine agli eterni lavori, subisce i continui insabbiamenti e le insostenibili lungaggini della Regione siciliana nell’autorizzare il dragaggio e sbloccare l’impasse. E, intanto, aumenta in modo esponenziale il numero di Tir in città.

Tir a Messina

Non si può pensare che il messinese possa credere al cambiamento, alla svolta,, ai progetti se intanto alcuni nodi rimangono sempre gli stessi. E il porto di Tremestieri, tra costanti intoppi nel suo funzionamento parziale, è uno di questi. Nel frattempo, la Regione siciliana appare spesso lontana, chiusa nel suo mondo di burocrazia. E poco attenta, complice la nostra rappresentanza in alcuni casi, rispetto ai nodi strutturali, non chiamiamole emergenze, che affliggono Messina.

Una doppia lungaggine: l’autorizzazione regionale per il dragaggio e i lavori infiniti

Il 17 giugno il commissario dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Francesco Rizzo, ha inviato all’assessorato al Territorio e Ambiente della Regione un’istanza per la convocazione di un Tavolo tecnico interistituzionale. Il tutto con l’obiettivo di superare le criticità burocratiche che ostacolano gli interventi di dragaggio del porto di Tremestieri. E così Messina continua a rimanere nel limbo, mentre l’estate sarà decisiva per capire se i lavori al porto si potranno chiudere nell’ottobre 2026. Una doppia lungaggine che appesantisce la vita dei messinesi.

Liberare Messina si può

Messina può diventare sostenibile e davvero bella ma senza Tir in città. E senza l’eterno ritorno di questioni cruciali che non si riescono a risolvere. Come abbiamo scritto in questi giorni, bisogna ripartire dall’articolo 41 della Costituzione: L’articolo 41 della Costituzione è chiaro: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.

Dall’acqua pubblica ai tir, liberare Messina si può. Ma ci vuole una “santa alleanza” tra politica e burocrazia, imprese e interesse pubblico e collettivo.

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2 commenti

  1. L’ho detto in altre occasioni e lo ripeto anche in questo articolo. Il porto di Tremestieri non potrà mai essere finito perchè è una grande fetta di torta da sparire, come tante incompiute messinesi. Quanti anni sono passati dall’inizio del progetto ad oggi? Quasi si perde il conto. Questo è un piccolo. Pensa un pò per il ponte. Passeranno secoli prima di vederlo finito: Spiacente ma questa è la realtà.

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  2. Condivido in pieno il messaggio precedente di rassegnato. Il porto, gli svincoli, e tutte le altre incompiute che si fa fatica pure a conteggiare e adesso il ponte. Ma quanti anni dovremo ancora subire tutto ciò? Il ponte non si deve fare e non si farà

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