Il presidente del Consiglio comunale uscente, nel suo saluto, chiede di sapere se altre città, come Palermo e Catania, hanno avuto lo stesso trattamento, pur essendo state beneficiate da cospicui contributi statali a fondo perduto. Il lavoro svolto, le difficoltà incontrate e gli auguri alla nuova amministrazione

Il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Previti, a conclusione del suo mandato istituzionale, ha inviato una lettera di ringraziamento a tutti i collaboratori e “a tutti coloro che si sono resi disponibili per la risoluzione dei tantissimi problemi che affliggono la nostra città, Funzionari e dirigenti – non tutti per la verità – compresi”.

Ringraziamenti ancora per i consiglieri comunali, “in particolare a quelli che hanno svolto il loro ruolo istituzionale con dedizione e passione ed a tutti quegli enti, organismi, associazioni, sindacati, giornalisti che con il loro contributo hanno arricchito il lavoro del Consiglio comunale, a volte criticandolo – non senza ragione – a volte esaltandolo, tenuto conto che spesso ha svolto un ruolo di “supplenza” politica e amministrativa”.

Un ringraziamento particolare, Previti lo rivolge all’arch. Nino Principato, “motore di tante iniziative culturali”.

Il presidente uscente ricorda due atti varati dal Consiglio: “Candidatura di Messina a capitale della cultura Europea nel 2019 e adesione del Comune alla proposta di Legge Regionale di iniziativa popolare sull’acqua pubblica. Cultura e diritti possono sembrare poca cosa, ma nel mezzo ci sta tutta un’attività fatta di proposte, atti di indirizzo, ordini del giorno, documenti, interrogazioni, conferenze di capigruppo, sedute di commissioni, che nell’affrontare i vari temi hanno dato indicazioni all’Amministrazione, spesso autoreferenziale e sorda alle proposte d’Aula (dall’Atm a Messinambiente, dalla Ztl al secondo Palazzo di Giustizia, dall’Amam all’Iacp, dai Servizi Sociali alle Finanze locali, dalla vendita del patrimonio comunale al patrimonio culturale e immateriale, dal recupero delle tradizioni e della memoria storica all’introduzione della celebrazione in onore di San Tommaso Moro e così via)”.

Previti menziona poi l’importanza socioculturale dell’abolizione del pagamento della Siae per l’esecuzione dell’inno nazionale, “una battaglia di civiltà che ha trovato il sostegno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e segnalata anche da wikipedia”.

“Questa legislatura, comunque – prosegue Previti -, non è stata molto fortunata. Abbiamo avuto la triste tragedia di Giampilieri, capitolo tutt’altro che chiuso. Poi una Corte dei Conti implacabile nei confronti della nostra città. Per carità, sarà pur legittimo, ma sarebbe altrettanto onesto capire se altre città, come Palermo e Catania hanno avuto lo stesso trattamento, pur essendo state beneficiate da cospicui contributi statali a fondo perduto. Ed infine un sindaco che abdica al proprio ruolo e l’invio di un commissario. Tutto questo non ci ha giovato affatto. Anzi ha acuito una situazione di per sé già grave”.

Infine, l’augurio alla nuova giunta ed ai consiglieri per un proficuo lavoro nell’interesse della città: “La nuova Amministrazione ha un compito immane. Evitare il dissesto senza l’aiuto dello Stato e della Regione è un’operazione praticamente impossibile. Per tutto il resto, le soluzioni, se concertate, saranno possibili”.

“Il nostro impegno – conclude -, com'è giusto che sia, non si esaurisce con la fine del mandato istituzionale, ma continua nel servizio alla città attraverso l’associazionismo e il volontariato”.