Sfuma per adesso la transazione tra Messinambinete e Ato. Resta il rischio emergenza rifiuti

Sfuma per adesso la transazione tra Messinambinete e Ato. Resta il rischio emergenza rifiuti

Danila La Torre

Sfuma per adesso la transazione tra Messinambinete e Ato. Resta il rischio emergenza rifiuti

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giovedì 08 Agosto 2013 - 16:56

Tirrenoambiente non ha ritirato l’ultimatum: se entro domenica 11 agosto non arriverà almeno una anticipazione dei crediti vantati l’accesso in discarica sarà negato. Intanto, il sindaco Accorinti e l’assessore Ialacqua si sono personalmente recati a Mazzarrà Sant’Andrea

Sopralluogo alla discarica di Mazzarrà S. Andrea del sindaco Renato Accorinti e dell'assessore all'ambiente Daniele Ialacqua per visionare i nuovi impianti che TirrenoAmbiente sta realizzando sul sito. Si tratta di strutture che superano il modello di gestione basato sulla discarica e che supporterebbero i piani di raccolta differenziata dei comuni. L'Amministrazione comunale ha confermato l'intenzione di rivedere la gestione dei rifiuti, puntando alla raccolta differenziata porta a porta nella previsione di impianti connessi alla raccolta stessa.

Durante l’incontro con i due ammInistratori, TirrenoAmbiente è tornata a lamentare la mancanza di liquidità a fronte di numerosi crediti vantati nei confronti dei comuni, che impedisce il completamento degli impianti. Già nei giorni scorsi la società presieduta da Antonio Crisafulli aveva presentato le proprie rimostranze anche nei confronti del Comune di Messina o meglio dell’Ato3.

In una nota formale datata 5 agosto , firmata Crisafulli ed inviata all’assessore regionale all’energia ed ai servizi di pubblica utilità Nicolò Marino , al dirigente regionale del dipartimento acqua e rifiuti Marco Lupo, all’Ato3 e per conoscenza anche al prefetto Stefano Trotta, la TirrenoAmbinente aveva infatti sottolineato: « intendiamo rimarcare che il mancato incasso degli importi provenienti dal Fondo di rotazione comporterebbe per Tirrenoambiente l’impossibilità di procedere all’ultimazione degli interventi necessari a garantire la continuità dello smaltimento dei rifiuti presso l’impianto di Contrada Zuppà nel Comune di Mazzarà Sant’Andrea».

Durante il sopralluogo, da entrambe le parti, è stata quindi ribadita l'importanza dell'approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera relativa alla liquidazione dei debiti del comune di Messina con l’ATO 3, che consentirebbe di estinguere una parte dei debiti nei confronti di TirrenoAmbiente attraverso l’accesso del comune al fondo regionale di rotazione per i debiti degli Enti locali verso le ATO.

Solo dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale del provvedimento che definisce i debiti dell’Ente verso l’ATO e di un'attestazione con cui l’ATO riconosce la soddisfazione della sua condizione creditizia, la Regione anticiperebbe al Comune 36 milioni di euro, di cui 13 a titolo di pregresse anticipazioni al comune di Messina e 23 per gli attuali rapporti tra comune e ATO; intera cifra restituita con un ammortamento in 10 o in 20 anni.

L’amministrazione comunale aveva già predisposto la proposta deliberativa da inviare in Aula, ma è stata ritirata per essere modificata e possibilmente integrata con l’atto di transazione tra Messinamebiente ed Ato3, protagoniste di un contenzioso che dura da anni e al quale sino ad oggi non è stato possibile trovare una soluzione pacifica . Proprio in queste ore, l’amministrazione Accorinti sta tentando di tutto far trovare un accordo alle sue due società, ma l’impresa è ardua e, sino a questo momento, non sono stati sufficienti lunghi vertici in quel di Palazzo Zanca.

Aggiornamento ore 20

Introno alle 19 , 30 si è concluso il terzo vertice in soli due giorni, l’accordo tra Messinambiente non è stato raggiunto ma almeno da entrambe la parti è stata annunciata la volontà di sanare pacificamente il contenzioso nei prossimi trenta giorni. A confermarlo l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua che a conclusione dell’incontro ha spiegato: «la soluzione definitiva non è stata trovata ma almeno siamo riusciti a tracciare il percorso da seguire e a quantificare i debiti pregressi relativi agli anni 2007-2008-2009 -2010 e 2011. Messinambiente rivendica circa 23 milioni di euro, l’Ato gliene riconosce circa sei. Resta da colmare una differenza di circa 17 milioni di euro per il pregresso, ma sia il commissario di Messinambiente Di Maria che quello dell’Ato Trimboli sono intenzionati ad arrivare ad una transazione entro 30 giorni . Nelle prossime ore – conclude l’assessore – avremo un altro incontro sulla situazione del 2013».

Per quanto riguarda la delibera da sottoporre al Consiglio comunale, Ialcqua, Accorinti e Signorino sono intenzionati a confrontarsi con la presidente Emilia Barrile ed i capigruppo: saltata la transazione, l’idea è quella di portare in aula la delibera precedente, modificata e corretta secondo le indicazioni dei revisori dei conti. L’atto conterrebbe cioè una serie di debiti fuori bilancio supportati da regolare fattura, “sgonfiati” degli interessi inseriti nella precedente versione.

Questa situazione di incertezza sui modi e sui tempi complica tuttavia i rapporti con la Tirrenoambinete, che da un lato si è mostrata cordiale e collaborativa con l’amministrazione comunale ma dall’altro non ha ritirato l’ultimatum: se entro domenica 11 agosto non arriverà almeno una anticipazione dei credi vantati l’accesso in discarica sarà negato e Messina potrebbe piombare nell’emergenza rifiuti proprio in pieno Ferragosto. Ialacqua fa sapere che con la Ragioneria si sta cercando di recuperare liquidità, ma non è facile anche perché tra non molto bisognerà pagare anche gli stipendi dei lavoratori di Mesinambinte. (DLT)

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