Palazzo Zanca sotto "assedio". Abitanti di via Alessandria e dipendenti comunali in protesta

Palazzo Zanca sotto “assedio”. Abitanti di via Alessandria e dipendenti comunali in protesta

Palazzo Zanca sotto “assedio”. Abitanti di via Alessandria e dipendenti comunali in protesta

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martedì 16 Ottobre 2012 - 08:02

Stamane palazzo Zanca si è trasformato in un campo di battaglia. Corridoi assediati dai dipendenti comunali che reclamano lo stipendio e dai residenti di via Alessandria, al rione ferrovieri, che sono stati sfrattati. Cgil, Cisl e Uil annunciano altre iniziative di mobilitazione. I consiglieri comunali Conti, Caliò, Carreri e Restuccia invitano la deputazione regionale e nazionale a farsi sentire

Un assedio. Stamane palazzo Zanca si è trasformato in un campo di battaglia. Da un lato i dipendenti comunali che reclamavano il proprio diritto allo stipendio, dall'altro alcuni residenti di via Alessandria, al rione ferrovieri, che sono stati sfrattati dal Comune. Entrate bloccate, corridoi colmi di persone, vigili urbani che faticavano a trattenere le persone.

La situazione è rimasta tesa per ore. Alle 11.30 era prevista la seduta del consiglio comunale con all'ordine del giorno 32 proposte deliberative, tra le quali il bilancio conclusivo del 2011 e la delibera sull'Imu . Ma la seduta è stata ben presto interrotta, intorno alle 12. "Come possiamo pagare nuove tasse, se non arriviamo a fine mese?". Questo il grido dei dipendenti comunali che non hanno permesso che la seduta continuasse. Intorno alle 12.30 i dipendenti comunali hanno parlato coi sindacati. Giovedì si terrà un'assemblea per discutere il problema, ma i dipendenti insistono nel voler risposte immediate. Intorno alle 13 sono ripresi i lavori del consiglio comunale, ma la contestazione non accenna a placarsi nei corridoi di palazzo Zanca. Alle 13.30 la situazione in aula consiliare è più tranquilla e il Comune dirama un comunicato in cui si spiega che il segretario generale, Santi Alligo, e il ragioniere generale, Nando Coglitore, hanno rassicurato i dipendenti. hanno rassicurato i dipendenti. hanno rassicurato i dipendenti: "Non appena il commissario straordinario del Comune di Messina, Luigi Croce, riceverà la comunicazione dall'assessore regionale dell'economia, Gaetano Armao, della prevista ripartizione agli enti locali, della complessiva somma di 60 milioni di euro, quale ulteriore quota delle rate ordinarie di finanziamento spettanti ai Comuni, verrà data immediata disposizione alla ragioneria generale di palazzo Zanca, per il pagamento al personale comunale, degli stipendi di settembre. I 60 milioni che la Regione siciliana ha destinato ai trasferimenti agli enti locali, saranno disponibili e spendibili per fronteggiare le principali emergenze dell'economia e della società siciliana secondo le modulazioni della Giunta regionale di governo".

Ripercorriamo la vicenda. La rabbia dei dipendenti comunali si era scatenata dopo la notizia che i loro stipendi sono nuovamente in bilico. In preventivo dovevano arrivare al Comune 7 milioni e mezzo. 5 milioni e mezzo dovevano servire per il pagamento dei dipendenti comunali, 2 milioni per i lavoratori dei servizi sociali. Ma ora non c’è nulla di certo, anzi. La Regione erogherà agli enti locali siciliani 60 milioni di euro e i segretari generali di Fp Cgil, Cisl e Uil Pa avanzano fondati dubbi sulle possibilità che, di questi, ne arrivino a Messina 7 milioni e mezzo, come preventivato.

“I comuni siciliani – affermano Crocé, Emanuele e Calapai – hanno ricevuto dalla Regione, fino ad oggi, solo 126 milioni, a fronte dei 252 corrisposti nel primo trimestre dello scorso anno e confidavamo nell’erogazione del saldo delle due trimestralità insieme all’erogazione della terza. In questo modo, invece, sono a rischio gli stipendi dei dipendenti comunali, così come quelli dei servizi sociali, per i quali è necessario impegnare le somme per la pubblicazione dei bandi di gara in scadenza il 31 dicembre. Per il personale precario, poi, si allontana sempre più ogni ipotesi di stabilizzazione”.

Il commissario del Comune, Luigi Croce, e il ragioniere generale, Ferdinando Coglitore, avevano ipotizzato l’arrivo a Messina di 48 milioni di euro, così ripartiti: 18 milioni e mezzo di trasferimenti statali, 15 milioni dall’Imu, 3 milioni e mezzo dalla Tarsu, 4 milioni e mezzo dall’Irpef e proprio 7 milioni e mezzo di trasferimenti regionali.

“Non consentiremo – concludono Crocé, Emanuele e Calapai – di lasciare migliaia di lavoratori senza stipendio o addirittura licenziati per chiusura dei servizi. Le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil annunciano iniziative di mobilitazione e di protesta nei confronti della classe dirigente e politica che ha governato provocando un simile disastro nella gestione delle risorse pubbliche".

E sull’argomento, i consiglieri comunali Carmelo Conti, Gaetano Caliò, Antonino Carreri e Antonino Restuccia, hanno scritto al commissario del Comune, Luigi Croce, ed al presidente del consiglio comunale, Giuseppe Previti: “Secondo un copione ormai consolidato i politici messinesi in particolare e comunque generalmente quasi tutti guardano con indifferenza le sorti di circa 1800 dipendenti comunali e di tutto l'indotto delle società partecipate. La deputazione regionale al pari di quella nazionale nulla può e nulla sembra fare per richiedere allo Stato il riscontro per ciò che lo Stato pretende senza sconti e dilazioni da parte dei cittadini quando deve riscuotere le imposte”.

Il consiglio comunale ha preso atto della necessità di far quadrato attorno al commissario Croce: “Adesso tocca alla rappresentanza nazionale e regionale – scrivono i quattro consiglieri -. La deputazione messinese uscente e subentrante manifesti un atto di impegno per far sì che non si abbia a ripetere la negazione di un fondamentale diritto, ricevere lo stipendio, che offende la dignità dei lavoratori. Il ritardo nei trasferimenti è certamente frutto della crisi sistemica ma è anche sintomo della disattenzione e della carente sinergia tra i rappresentanti della deputazione messinese”.

LA PROTESTA DEGLI ABITANTI DI VIA ALESSANDRIA

23 famiglie residenti in emergenza abitativa in via Alessandria sono state sfrattate dal Comune. E i residenti del rione ferrovieri si sono fatti sentire al Comune. Alcuni sono stati trattenuti fuori, altri sono riusciti ad entrare in attesa di un incontro con il commissario del Comune, Luigi Croce. Le case sono di proprietà della società Gife srl e il Comune le ha prese in affitto per 2 anni, promettendo il rinnovo del contratto. Ieri, però, le 23 famiglie sono state convocate al dipartimento politiche per la casa ed invitate a trovare un'altra sistemazione, con un sussidio di 400 euro al mese per sei mesi. "Sembrerebbe – scrive il consigliere della terza circoscrizione, Libero Gioveni – che la Gife rivoglia indietro l'immobile perché il Comune non ha più pagato l'affitto. Auspichiamo che venga concessa una proroga e che la questione venga affrontata politicamente dalla nuova amministrazione".

30 commenti

  1. puzza di bruciato 16 Ottobre 2012 08:49

    Ma veramente si pensa che i problemi sono solo questi ultimi stipendi, il problema sta nel mantenimento del posto di lavoro.. con la regione sicilia fallita, con i politici messinesi “sordo-muti”, moltissimi dipendenti saranno messi in mobilità… quindi si salvi chi può..

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  2. Stacchiamo la spina.

    Potrebbe farci un bel cartello l’ex sindaco scappato via

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  3. Il 28 ottobre tutti a votare i politicanti……… Ma per favore…

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  4. sarebbe pure l’ora visti esuberi e finti lavoratori….la cosa che fa male è che pagheranno tutti, disonesti ed onesti, ma adesso gli omertosi si faranno un esame di coscienza……

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  5. UNO SCHIFO UNICO ! SOLO VERGOGNA PER LA CITTà DI MESSINA

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  6. Troppo tardi, ormai il responsabile degli ultimi 4 anni di vergogne è fuggito, impegnandosi a scaldare la sedia a Palermo.

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  7. quindici giorni di ritardo…..quanto sono esagerati!!!!!!!
    i lavoratori delle aziende private percepiscono i salari con 40 gg di ritardo come minimo e continuano a lavorare in silenzio perchè sennò il padrone……
    i dipendenti pubblici qualche sacrificio se lo meritano anche loro!!!!!

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  8. Lo stipendio lo si paga a chi lavora.

    Siete mai andati in una sede di quartiere? 10 persone per fare solo estratti di nascita!

    Due sono fuori a fumare, una si sta truccando, due parlano di caccia, una e’ andata al bar l’altra a prendere i bambini a scuola le altre due non lo sanno fare e uno lavora per tutti!

    Troppo bello! prima o poi doveva finire e sono moooolto contento.

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  9. Nemo propheta in patria (sua) è uma allocuzione in lingua latina che significa: “Nessuno è profeta nella propria vittà”
    L’espressione vuole indicare la difficoltà delle persone di emergere in ambienti a loro familiari; in ambienti estranei (fuggire da Messina) viene generalmente assunto che sia più facile far valere le proprie capacità e qualità,
    A tale proposito mi piace commentare il seguente passaggio dell’articolo che sui commenta; ” Il commissario del Comune, Luigi Croce, e il ragioniere generale, Ferdinando Coglitore, avevano ipotizzato l’arrivo a Messina di 48 milioni di euro, così ripartiti: 18 milioni e mezzo di trasferimenti statali, 15 milioni dall’Imu, 3 milioni e mezzo dalla Tarsu, 4 milioni e mezzo dall’Irpef e proprio 7 milioni e mezzo di trasferimenti regionali.
    Vi ricordate della favola della fanciulla che, avendo comprato un uovo al mercato, di ritorno a casa ipotizzava di fare covare l’uovo dalla gallina della vicina. Nel suo sogno ipotizzò che dall’uovo sarebbe nato un poulcino che, sarebbe diventata una gallina che, a sua volta avrebbe fatto uova che, a loro volta messi nella incubatrice avrebbero messo alla luce tantissime gallina e qualche gallo Vide già un allevamento di molte galline e qualche gallo ed una attività ad alto livello con una produzione che consentiva l’approvvigionamento oltre che nazione, anche internazione. Ma mentre faceva questi sogni non sui accorse di un gradino, proprio l’ultimo, e cadde e l’uovo si spezzo facendo svanire i sogni della fanciulla. A pochi intenditori le giuste parole.

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  10. SONO L’UNO X CENTO?
    visto che il 99% è stato portato a compimento…non vorrei che fossero cento contro uno..

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  11. pierluigibonsignore@libero.it 16 Ottobre 2012 14:15

    MA NON C’ERA BERLUSCONI CHE VI DOVEVA RISOLVERE IPROBLEMI?

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  12. Sono passati circa 100 giorni da quando ebbi a scrivere, tra i commenti a uno dei tanti articoli riguardante il Comune, che presto, molto presto, avremmo fatto la fine di quello di Alessandria.

    Cassandra inascoltata? A continuare a calciare il barattolo per prendere tempo, i risultati sono questi e non potranno essere diversi se l’intera amministrazione non taglierà drasticamente le spese (che sì, significano posti di lavoro).
    E’ finito il tempo dei bengodi, dello stipendio assicurato per tutti, del clientelismo facile e della irresponsabilità politica-dirigenziale.

    Bisogna ringraziare, in tutto questo scempio, che solo l’ennesima deroga al patto di stabilità permetterà di tirare ancora avanti qualche mese. Ma l’anno prossimo saremo nuovamente nella stessa, identica, situazione. Anzi, peggio. Fino a quando il collasso sarà davvero inevitabile.
    Non ci sono più mucche da mungere a suon di tasse: la curva di Laffer lo testimonia. Il Nord non può più pagare le inettitudini meridionali ancora a lungo; Messina è vittima dell’esodo forzato di centinaia di persone ogni anno (gente che avrebbe potuto avere qualche idea vincente) e persino le più grandi aziende private (quelle che pagano i maggiori contributi in termini fiscali) stanno chiudendo, o vanno in affanno; la regione Sicilia mendica finanziamenti allo Stato come un qualsiasi extracomunitario ai semafori; lo Stato italiano… beh, lasciamo perdere.

    E’ assolutamente impensabile, se non a livello di follia pura, continuare a cianciare di poter garantire gli stessi servizi e livelli occupazionali nel pubblico impiego quando i tax-payers si stanno riducendo considerevolmente in numero e, al contempo, si vedono aumentare in maniera feroce e immorale tutti i tipi possibili di tassazione diretta e indiretta. L’alternativa ci sarebbe: indebitarsi! Alzi la mano quel folle che, oggi, darebbe una linea di credito al Comune per… pagare stipendi!

    Il peggio deve ancora venire.

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  13. salta la MACCHIA FAI SOLTANTO DEL QUALUNQUISMO..che la macchina comunale non sia ben amministrata e’ un dato di fatto..ma rappresentare il tutto come hai fatto tu e’ ridicolo e non risponde a verita’. Beato tu che se contento..sei molto lungimirante cosi..si avranno meno soldi in tasca..io ad esempio oggi niente panino in rosticceria, risparmio l ho portata da casa…risultato?meno soldi..dove al negoziante, egli meno soldi uguale meno spese..e tutta una catena..che va dalla cosa piu’ piccola alla piu’ grande. risultato?crisi su crisi.. ciao genio

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  14. Ma è pur vero che non si possono pagare stipendi solo per evitare un danno sociale. Si sono assunte troppe persone, si sono perse attività produttive, si è creduto che fosse lecito ricevere stipendi senza produrre.

    Questa è la triste conseguenza. Io non sono per nulla contento e so che per ogni stipendio in meno ci sono svariate piccole conseguenze, ma si è ecceduto prima. Ora si sta mettendo una pezza…

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  15. Non si puo’ fondare l’economia di un paese sui dipendenti comunali.
    L’economia di un paese si fonda sulla PRODUZIONE.
    Ci vogliono meno dipendenti comunali (che lavorino bene) e piu produzione, sia essa industria, turismo o agricoltura.
    Risparmiati i soldi del panino, comprati un pezzo di terra e comincia a ZAPPARE che per te vedo tempi duri.

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  16. La Sicilia è di fatto in dissesto, così come lo è il comune di Messina. Per prima cosa sarebbe necessario aumentare la produttività della macchina pubblica, eliminare consulenze e portare in casa tutte le attività possibili; rivedere le dotazioni organiche di tutti gli uffici e ricollocare tutti i dipendenti secondo le vere necessità. Tagliare i costi improduttivi, se necessario fare anche degli accordi di solidarietà a stipendio ridotto. Insomma usare una delle tante prassi tanto in uso nel mondo del lavoro privato. Siamo in piena deflazione e prossimamente in depressione, ma i nostri cari politici non se ne sono accorti, pensano solo ad aprirsi i mutui per pagarsi la campagna elettorale per le regionali.

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  17. Quando capirai che lo stipendio contribuisce a pagartelo (perchè vessato) quello stesso rosticciere da cui ti servi per il panino, forse comincerai ad aprire gli occhi.
    Gli impieghi pubblichi non creano ricchezza netta. La consumano!
    Ti dò ragione nel breve periodo: il rosticciere perderebbe l’incasso del tuo panino giornaliero (che poi si traduce in una partita di giro contabile, quindi lui ne esce in pari). Ma nel medio periodo, qualora negli impieghi pubblici ci fossero meno dipendenti (se non quelli strettamente indispensabili), il risparmio di tassazione gravante sui privati permetterebbe di generare più soldi per panini comprati da altri avventori, che si trovano con più soldi in tasca.
    Credi che il rosticciere non ne sarebbe felice?

    Che sia chiaro una volta per tutte, Manuel: non ho nulla contro la tua persona e il tuo lavoro. Sono, invece, iracondo nei confronti di chi vi ha fatto promesse sulle spalle degli altri, ben sapendo che non aveva alcuna possibilità di mantenerle!
    Le persone come te sono solo vittime!

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  18. di esami di coscienza non se ne faranno purtroppo… stamattina avevo scritto un (simil)articolo-provocazione, prendendo spunto dalla notizia che riguardano proprio la gestione dei fondi della regione con Lombardo, questo TIZIO… mi censuro da sola perchè altrimenti mi tagliano tutto il commento. del resto l’ho ampiamente chiamato con il suo vero nome pubblicamente dove posso farlo liberamente e quindi… I soldi che noi spendiamo per il trasloco delle sue Galline ( proprio volatili!) padovane, il cavallo da mantenere, la sua SPA personale e tutto il resto escono anche dalle tasche dei dipendenti comunali. Ma i dipendenti regionali che lo hanno affiancato? Mi piacerebbe sapere però, a questo punto, se gli assessori prenderanno lo stipendio puntualmente, perchè se fossi un dipendente comunale mi imbestialirei… parecchio anche… Qui chiudo dicendo: è nauseante l’odore che arriva in questi giorni dai tanti personaggi con il sorriso stereotipato

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  19. Quanti e giovani brillanti siciliani sono partiti per andare a cercare lavoro, solo perchè qui in Sicilia non avevano spazio,sicuramente potevano dare lustro alla propia terra, e invece cosa abbiamo ora, disseto crack finanziari nessun servizio, miliardi di euro andati in fumo per mantenere un sistema fallimentare dove solo pochi hanno campato da re avallati dal consenso di chi aveva un ritorno, e ora siamo allo sfacio barcellona fallita messina in bilico nel baratro, e ancora si legge di chi ha diritto per legge di avere un posto di lavoro al comune, stessa legge ignorata però in tante altre cose, inutile lamentarsi ora, prima o poi doveva finire questo scempio, il sistema è fallito e si sta trascinando tutto. E ne siamo responsabili tutti, nessuno escluso.

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  20. votate e fate votare chi a completato il mandato al 99%-

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  21. Fornisco a SaltaLaMacchia e a Manuel i link utili a capire com’è organizzato il Centro di responsabilità SG4 diretto dalla dott.ssa Letteria Santa Pollicino, è il DECENTRAMENTO. I link sono relativi al Piano degli Obiettivi di Gestione del 2011, riassumo i numeri più significativi.I dipendenti per realizzare il DECENTRAMENTO sono 126, con 44 di loro collocati in categorie alte,la D e la C.
    Negli obiettivi di gestione elaborati dalla dott.ssa Pollicino mancano quelli relativi all’attività nelle sei circoscrizioni,è una carenza molto grave.Come per tutti gli assessori,le linee programmatiche sono superficiali,è un’abitudine che deve finire.La dott.ssa Pollicino ha l’interim di questo dipartimento,se è troppo per le sue competenze,rimetta il mandato a Croce.
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  22. la messima che non produce nulla e del posto fisso, ed ecco i risultati

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  23. SEI UN ECONOMISTA NATO COMPLIMENTI..QUANTO AI TUOI CONSIGLI NON SO CHE FARMENE..DI UNO CHE COME NIK HA SALTALAMACCHIA..DATTI ALLA POLITICA..INVECE DI FARE IL TASTIERISTA.SICURAMENTE GLI ANNOSI PROBLEMI DI QUALSIASI NATURA SAREBBERO RISOLTI..SALTA-LA-MACCHIA. PS. INIZIA TU CON L IMPRENDITORIA..E MI RACCOMANDO APPENA HAI LA POSSIBILITA’ ACQUISTA IL FC.MESSINA GRAZIE!!!

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  24. SONO PROFONDAMENTE INFASTIDITO DA CHI ANCORA SOSTIENE CHE GLI IMPIEGATI DEL SETTORE PUBBLICO NON LAVORINO. VI SIETE FATTI FOTTERE IL CERVELLO DA BRUNETTA E COMPANY PER ANNI ED ADESSO CHE QUESTI POVERI CRISTI NON PERCEPISCONO LO STIPENDIO GIOITE.
    SE CHI GIOISCE E’ UN COMMERCIANTE O PROFESSIONISTA, SAPPIA CHE ANCHE PER LUI LE VACCHE SARANNO MOLTO MAGRE, POICHE’ NELLA NOSTRA CITTA’, TOLTI GLI STIPENDI DEL SETTORE PUBBLICO, IL TESSUTO ECONOMICO PRIVATO, SALTA DI CONSEGUENZA.
    SE CHI GIOISCE, INVECE E’ IL SOLITO PENSIONATO DI TURNO NULLAFACENTE, ALLORA,SI VERGOGNI, PERCHE’ LUI LA PENSIONE SE LA GODE, CHI ANCORA LAVORA, NONOSTANTE ABBIA I SUOI STESSI DIRITTI, LA VEDRA’ COL BINOCOLO.

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  25. SE INVECE DI DISQUISIRE DI ECONOMIA,OGNUNO DI VOI, FACESSE IL LAVORO CHE FORSE SA FARE, PROBABILMENTE GIA’SAREMMO SULLA BUONA STRADA PER CAPIRE CHE OGNUNO DEVE FARE CIO’ CHE SA FARE.
    QUINDI ABBIATE IL PUDORE NON DI SCRIVERE LE SOLITE MENATE DAL BAR DELLO SPORT.

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  26. e visto che parliamo a vanvera, mi ci metto anche io.
    Il quadro socio-economico che stiamo vivendo ha caratteristiche tutte proprie mai viste prima. Da un lato la componente recessiva dell’economia, che non e’ ovviamente messinese o siciliana o italiana, ma di tutta l’europa che e’attanagliata da una crisi politica profonda oltre che finanziaria dovuta alla impossibilita’ di gestire, vecchia maniera, una politica economica e fiscale che possa fare da calmiere rispetto alla recessione e da leva per la ripresa.
    A cio’ si aggiunga la continua speculazione che indebolisce gli asset degli stati membri, soggiogati da quelli economicamente piu’ forti che approfittano per consolidare le proprie posizioni (ci prendono per i fondelli con lo spread).
    Senza dimenticare che l’economia globale, in maniera piu’ o meno distorta o perversa, tende a far pesare il piatto della bilancia a favore delle economie emergenti, con l’evidente spostamento di impieghi e risorse dove tutto costa meno e si vende meglio e di piu’.
    Il modello economico vecchio stampo, il mercato libero che doveva autoregolamentarsi e trovare da solo un equilibrio, non funziona piu’. I cicli di crescita e ripresa, non sono piu’ prevedibili. Insomma, ci troviamo di fronte ad un nuovo inaspettato quadro che nessuno prima di adesso aveva mai immaginato ed affrontato, e’come quando c’e’ una nuova epidemia e non si conosce il vaccino.
    L’unica strada da percorrere nell’immediato futuro e’ quella in cui si riesce a gestire la decrescita.
    In parole povere servono strumenti e nuovi modelli economici che riescano a riequlibrare al ribasso una economia che si contrae e guidare uno sviluppo che puo’ nascere dalla gestione della depressione.
    Esempio banale: la dismissione delle centrale nucleari produce piu posti di lavoro di quanto ne avrebbe prodotto il loro utilizzo; riconvertire le catene di montaggio dell’auto,con conversione all’elettrico, produce piu’ occupazione dell’attuale.
    Qundi la ricetta sta nel riuscire a gestire la recessione facendo partire la riconversione del sistema produttivo.
    Nel caso specifico dei servizi pubblici, che a molti di voi sta a cuore, sarebbe sufficiente che gli enti pubblici, (cominciando ad essere efficenti), gravassero sui cittadini il costo pieno dei servizi. Dove sta scritto che gli enti pubblici debbano offrire servizi a costi politici, inferiori a quelli che potrebbe rendere un privato? gli enti pubblici devono erogare servizi ai cittadini e visto che si e’ voluto rendere il pubblico simile al privato, pretendiamo massima efficenza e paghiamo a costo pieno i servizi che offrono ( trasporto, manutenzione stradale, sicurezza,acqua, trasporti, gestione e smaltimento rifiuti, etc.).
    Ovviamente a questo si associ una diminuzione delle imposte dirette, indirette ed abolizione dell’IRAP, per gli enti pubblici, che e’ solo una inutile partita di giro, che non fa altro che far lievitare i costi del personale.
    In ultimo, lotta spietata all’evasione ed all’elusione fiscale radicata soprattuo nel settore economicato privato.
    Vogliamo far sparire l’evasione fiscale per sempre? Si elimini il denaro contante dalle tasche dei cittadini e si sostituisca con una carta di pagamento elettronica, utile anche per pagare il caffe’ al bar o la rata del mutuo o fare la spesa al supermercato o comprarsi lo yacht.
    Tutte le transazioni sarebbero tracciabili e nessuno potrebbe piu’ evadere e se qualcuno chiede il pagamento per prestazioni di lavoro in nero, come lo si paga?? con il bancomat!..e tante altre soluzioni ci sono, per “un atterraggio morbido”..solo a volerle applicare…ma non si vuole.

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  27. Un’accozzaglia di Grillismo, MMT, Gabanellismo e Keynesianesmo?

    Fortuna che ha detto Lei stesso che parlava a vanvera!
    Le risponderò, brevemente, per step:

    1) Blaterare di libero mercato quando, solo in Italia, la spesa pubblica sul PIL oscilla tra il 50% e il 52%, è un insulto all’intelligenza;
    2) Decrescita? Rinconversione delle industrie? Continuiamo a portare tutto sul versante della domanda? Chi paga? Chi ci rimette? Domanda e offerta di beni e servizi. Libertà di contrattazione tra privati, senza che lo Stato ci metti il becco in continuazione. Altrimenti siamo uno stato socialista!
    3) Moneta elettronica per combattere l’evasione fiscale? Scommettiamo che si svilupperebbe il più grande mercato nero della storia dell’umanità? Altro che Mosca e San Pietroburgo! Cominciamo a far diminuire le pretese di uno Stato parassita e sempre affamato. Poi ne riparliamo.

    Evito di proseguire. La discussione è andata un po’ troppo fuori tema.

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  28. Non avrei potuto descrivere meglio cosa vedo nella mia circoscrizione. Segnalò che l’ultima volta si ê sfiorata la rissa per sapere a chi toccasse leggere Eva 3000

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  29. direi che in mondo parallelo andrebbe una favola… in un mondo parallelo dove tutte le macchine, noi.robot compresi, staremmo una meraviglia! Mi figuro mia suocera, poverina, ad un corso di formazione (insieme ad altre persone della precedente generazione)per capire come far funzionare tutto e rendere giustizia al sistema da lei favoleggiato… mi perdoni, ma l’amico che le ha risposto prima di me ha detto giusto, io ho solo voluto ironizzare…

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  30. Non ci vuole un master in economia per capire che non si possono pagare dipendenti comunali che offrono servizi ad una citta che non produce un cazzo!

    Il mondo gira grazie a poche semplicissime regole.
    Le percentuali e le avanzatissime teorie economiche lasciamole agli imbonitori in televisione che continuano a prendervi per il culo.

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