Messina, basta con questo circo. O la svolta o si chiuda baracca

Messina, basta con questo circo. O la svolta o si chiuda baracca

Marco Ipsale

Messina, basta con questo circo. O la svolta o si chiuda baracca

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lunedì 13 Maggio 2019 - 13:11

Sciotto chiede 350mila euro più i debiti, cioè in totale circa 600mila euro. Ma il Messina non vale quella cifra

MESSINA – Può darsi che con Rocco Arena il Messina sarebbe retrocesso o sarebbe fallito. Può darsi che sarebbe andato incontro a nuove umiliazioni, ancora peggiori di quelle già vissute. Del resto il barile viene raschiato sempre più e il fondo non si intravede mai. Può darsi ma rientra nel campo delle possibilità al pari delle ipotesi opposte, quelle di un rilancio atteso dai tifosi ormai da undici anni in cui il punto massimo toccato è stato un settimo posto in serie C.

Quel che è certo, invece, è che il Messina non può continuare con Sciotto. A meno che non si voglia proseguire con i teatrini che hanno caratterizzato gli ultimi due anni, in perfetta linea con quelli delle proprietà precedenti. Ma basta, a tutto c’è un limite. Il gruppo Sciotto ha ampiamente dimostrato di essere incapace di fare calcio professionistico. Non è una colpa, non tutti devono saper fare tutto. Il gruppo Sciotto sarà bravissimo nel proprio campo, quello della vendita di automobili, dove infatti nel tempo ha ottenuto risultati e costruito un brand, per usare una parola cara al presidente. Ma in campo calcistico ha fallito miseramente, ha regalato due anni di umiliazioni, con sconfitte su campi improbabili, tante figuracce e, infine, il dodicesimo posto in serie D, punto più basso della storia del Messina, salvezza all’ultima giornata con un solo punto di vantaggio sulla Sancataldese, che poi è retrocessa. Si è rischiato grosso ma ora c’è un solo modo di salvare il salvabile ed è quello di vendere e chiudere questa parentesi. I tifosi hanno ribadito più volte che non vogliono il Messina in mano al gruppo Sciotto e non perché i vertici societari siano antipatici ma perché hanno dimostrato di non saperci fare. E il Messina ne ha subite troppe, ormai a sufficienza, da non tollerare un altro campionato simile. Motivi per pensare che sarebbe diverso non ce ne sono. E’ meglio persino non partecipare al campionato, invece che mettere in scena certi spettacoli.

Può darsi che con Rocco Arena la musica non sarebbe cambiata, eppure ciò che dice l’imprenditore lombardo è sacrosanto. Il problema non riguarda, nello specifico, Arena, riguarda molto più in generale il futuro del Messina.

Sciotto chiede praticamente una cifra intorno ai 600mila euro per cedere il Messina. Cioè chiede 350mila euro più le passività accumulate, la cui cifra non è stata ufficializzata ma che dovrebbe aggirarsi intorno a 250mila euro, considerati anche gli ultimi stipendi non pagati.

Una cifra assurda perché oggi il Messina, a parte per le potenzialità della piazza, non vale nulla, zero. O, al limite, vale i 180mila euro spesi per il titolo. Che poi in questi due anni Sciotto abbia speso soldi non conta niente. Sono stati spesi praticamente a vuoto, visti i risultati, e a pagarne le spese deve essere chi ha speso male, non chi subentra.

Il sogno dei tifosi è che arrivi il De Laurentis di turno a spendere qualche milione per fare il campionato del Bari e riportare il Messina in serie C senza ostacoli e poi ancora più in alto. Ma, restando coi piedi per terra, nessuno vorrà spendere 600mila euro per il Messina, solo per avere un titolo di serie D e nient’altro.

Così il futuro è già scritto: un altro campionato deprimente, un’altra estate di passione in cui Sciotto chiederà una cifra ancora più alta per rientrare dalle spese di un nuovo campionato.

E’ bene sottolineare una cosa, anche se dovrebbe essere ovvia: gestire una squadra di serie D, con l’obiettivo di portarla in C e, possibilmente, anche in B, comporta dei costi. I tifosi del Messina non vogliono più ascoltare le lamentele di chi arriva e poi “piange” per aver speso e perso dei soldi, non vogliono sentir parlare di fair play finanziario, un modo complicato per dire che si va al risparmio e poi si rischia di retrocedere. Gestire una squadra di calcio non è un obbligo. Chi vuole farlo sa che deve spendere. Chi non è in grado o chi non vuole sostenere questi costi può stare alla larga, per prima l’attuale proprietà.

A questo punto la domanda da porsi è un’altra: è conveniente per il gruppo Sciotto buttare altri soldi per un nuovo campionato, senza tifosi al seguito e senza nessuna prospettiva? O sarebbe più conveniente accettare 300mila euro o poco più e uscire di scena? Ai posteri l’ardua sentenza, al presente la solita certezza: povero Messina.

Un commento

  1. Ma perché non si rottamano? Quello si che lo sanno fare….

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