L'ordinanza del sindaco prevede multe da 25 a 500 euro. L'assessore Cicala: "Non utilizzare botti rumorosi è segno di civiltà"
MESSINA – Con l’ordinanza n. 170/2022 il sindaco Federico Basile ha sancito il divieto di utilizzo di petardi, botti, mortaretti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale, nel periodo compreso tra il 20 dicembre e il 10 gennaio di ogni anno. Pertanto, è fatto divieto sino al 10 gennaio 2025.
“Per territorio comunale – secondo l’ordinanza – si intendono tutti i luoghi coperti o all’aperto, sia pubblici che privati, all’interno e in prossimità di condomini, scuole, ospedali, case di cura, comunità di recupero varie, uffici pubblici e ricoveri di animali, nonché in tutte le vie, piazze e aree pubbliche fatto salvo, ove vi siano regolari autorizzazioni rilasciate ai sensi della normativa in atto vigente che regola la materia de quo, è vietato l’utilizzo di petardi, botti, mortaretti e artifici pirotecnici di ogni genere”. Non è consentito inoltre, “raccogliere eventuali artifici rimasti inesplosi, a seguito dell’eventuale inosservanza di quanto vietato, e comunque è proibito affidare a minorenni prodotti che – anche se non siano loro espressamente vietati – richiedano una certa perizia nel loro impiego comportando situazioni di pericolo in caso di utilizzo maldestro”.
La violazione di quanto contenuto nel provvedimento sindacale comporta l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dall’art.7 bis del D.lgs. 267/00 per un importo compreso da € 25 a € 500, nonché il sequestro del materiale pirotecnico utilizzato o illecitamente detenuto. L’ordinanza punta a salvaguardare dall’oggettivo pericolo di danni fisici e non gli esseri umani e gli animali.
“Cani, gatti e altri animali domestici o selvatici hanno l’udito molto più sviluppato di quello umano e i forti rumori li gettano nel panico. Il frastuono causato da botti e petardi, nella notte di Capodanno, può indurli a reazioni istintive e incontrollate, veri e propri attacchi di panico che li metterebbero in grave pericolo”, avverte l’assessore con delega al Benessere degli animali Massimiliano Minutoli. “Non utilizzare botti e petardi rumorosi è segno di civiltà e sensibilità – aggiunge l’assessore alla Polizia municipale e alla Sicurezza urbana Roberto Cicala – oltre che una forma di rispetto della quiete pubblica. I petardi possono essere gravemente dannosi per chi li usa e per chi, malauguratamente, viene investito dagli scoppi o dall’onda d’urto dei botti, con conseguenze gravissime per la salute e l’incolumità pubblica. Dunque, sì ai festeggiamenti, ma sempre in sicurezza e senza inutili e pericolosi comportamenti”, conclude Cicala.

Ogni anno la solita inutile ordinanza, ormai una barzelletta.
Ahahah!!! Auguri a tutti di buone feste!!
Il problema dei botti ormai è giornaliero, si spara per qualsiasi tipo di evento dai compleanni ai funerali.
Gli animali sono disturbati continuamente, non solo la notte di Capodanno.
Io concentrerei i controlli sanzionando questo schifo quotidiano piuttosto che una sera l’anno che tutto sommato può considerarsi accettabile.
Che gran cavolata…. e il 31 dicembre a mezzanotte cosa dovremmo fare secondo Basile?
Non ha senso imporre una Legge (legge, regolamento, direttiva, ordinanza ecc), se non si ha la forza fisica legale (militare, forze dell’ordine), per obbligare i cittadini ad osservarla. Come al solito, i cittadini onesti, per bene, osserveranno l’ordinanza; e per loro, non c’era nemmeno bisogno di farla. I delinquenti, i delinquentelli, i bulli, quelli che si sento scaltri (e non lo sono mai!) se ne sbatteranno altamente! Così diventa ridicolo! O si è in grado di presidiare in modo massiccio il territorio la notte di Capodanno, tra le 22 e le 04, o meglio tacere, o invitare alla prudenza nell’interesse di tutti, prima di tutto per le persone, poi dopo, anche per gli animali. E poi sanzioni ridicole! Chi ha i soldi per comprare questa roba (a certi livelli, es. cipolle), non ha problemi a pagare 500 Euro di multa! Sequestragli tutti i mezzi di trasporto per 4 anni e forse ci pensa! Forse!