Il consigliere Rinaldo incalza: "Vogliamo conoscere gli interventi di mitigazione degli espropri di RFI"
MESSINA – Il tracciato alternativo ferroviario è una delle speranze rimaste ai cittadini di Contesse, che attendono di conoscere il loro destino in vista dei possibili cantieri del Ponte sullo Stretto. Il villaggio non è soltanto area di espropri, ma anche l’unica zona di Messina Sud a essere direttamente interessata da demolizione e scavi. Lì sorgerebbe, qualora si partisse, lo “snodo Contesse”, cioè la galleria da cui riemergerà il tracciato ferroviario per poi biforcarsi verso la Stazione Centrale di Messina e verso Catania.
Rinaldo: “Terza tappa del Salva Contesse”
Da qui è nato il “Salva Contesse”. E ora in commissione, con gli ingegneri Saccà e Crapanzano a parlare dell’alternativa da proporre alla Stretto di Messina spa, si arriverà alla “terza tappa” di questo percorso. Così l’ha definita il consigliere comunale Raffaele Rinaldo, che insieme al Comitato SOS090 si sta battendo per il villaggio.
Messina e il Ponte, il “Salva Contesse” per difendere le famiglie
Rinaldo, a pochi giorni dall’incontro previsto per il 31 ottobre, ha ricordato che l’obiettivo del “Salva Contesse” è “difendere il territorio e le sue famiglie senza ostacolare lo sviluppo”. Il consigliere ha ricordato quanto fatto in questi mesi, dal dibattito alimentato in aula all’atto di indirizzo approvato in Consiglio, fino alle raccolte firme. Ora la terza fase: la proposta. Con il nuovo tracciato che “non contrasta il Ponte, ma ne ottimizza l’utilità e la funzionalità, aggiornando le opere ferroviarie con criteri moderni e sostenibili”.
Rinaldo ha sottolineato come “in tutte le grandi città europee e metropolitane si progettano oggi stazioni e linee sotterranee che si integrano con il tessuto urbano, senza stravolgerlo. È tempo che anche Messina si muova in questa direzione”. Poi ha espresso la propria soddisfazione per l’idea lanciata da Cateno De Luca diversi giorni fa su una “legge speciale” per Messina, che tuteli la città dai disagi dei cantieri.
E infine ha ricordato di come Rfi avesse annunciato “interventi di mitigazione degli espropri” che poi non sono stati spiegati: “È un tema che riguarda direttamente centinaia di famiglie messinesi”. L’attesa per l’incontro di venerdì in commissione Ponte va comunque di pari passo all’udienza alla Corte dei Conti del 29 ottobre, dopo la richiesta di “ulteriori verifiche” sul progetto Ponte.

Messina si sta spopolando a ritmo velocissimo perché offre poco in termini di prospettive di vita ai giovani.
Con i cantieri per l’inutile ponte sarà una città invivibile, si spopolerà ulteriormente finché non resterà più nulla, ma collegato al continente.
Un applauso ai geni del ponte sullo stretto.