Domani mattina l'assemblea pubblica promossa da Lelio Bonaccorso: "No al saccheggio del nostro patrimonio". L'assessore Caruso: "Messina alza la voce senza divisioni politiche o strumentali"
MESSINA – Un’assemblea pubblica per la difesa dell’Archivio storico di Messina. Migliaia di documenti preziosi e antichissimi a rischio trasferimento nella città Catania. “Una scelta umiliante”, l’ha definita Lelio Bonaccorso, promotore dell’assemblea che si terrà domani mattina, alle ore 11, in piazza Unione Europea. L’obiettivo è dire no a quello che viene considerato da Bonaccorso come “un saccheggio del patrimonio culturale messinese”. “Come se non ci fossero magazzini in città che possano custodire il nostro patrimonio”.
L’assemblea vuole esercitare una pressione sulle istituzioni affinché si trovino soluzioni locali e immediate per la custodia dei documenti, scongiurando il trasferimento a Catania.
La mozione sottoscritta da 18 consiglieri su 32
La mobilitazione in difesa dell’Archivio storico messinese ha raggiunto anche il Consiglio comunale, con una mozione dei tre esponenti del Pd Alessandro Russo, Felice Calabrò e Antonella Russo, poi sottoscritta anche da altri 15 consiglieri: Antonella Feminò, Francesco Cipolla, Libero Gioveni, Pasquale Currò, Dario Carbone, Federica Vaccarino, Dario Ugo Zante, Giandomenico La Fauci, Mirko Cantello, Giovanni Caruso, Margherita Milazzo, Cosimo Oteri, Amalia Centofanti, Rosaria D’Arrigo e Rosaria Di Ciuccio. La mozione impegna il sindaco Basile e l’Amministrazione comunale a “porre in essere con tempestività e urgenza ogni atto e azione utili a concordare con le istituzioni competenti l’individuazione di una nuova sede sul territorio cittadino dove collocare l’intero corpo documentale e archivistico dell’Archivio di Stato di Messina”.
L’assessore Caruso: “Incredulo, tutto si è svolto in silenzio”
Sull’argomento è nuovamente intervenuto l’assessore alla Cultura, Caruso: “Anche se domani non potrò essere presente (perché fuori sede per motivi istituzionali), alla manifestazione organizzata per manifestare contro il trasferimento dell’Archivio di stato, due parole mi sento di dirle, anche nella qualità di studioso e frequentatore dell’Archivio di Stato.I documenti ancora inesplorati dell’Archivio di Stato (che ricordo essere non di pertinenza del Comune, ma del Ministero), sono fonti inesauribili di sapere e conoscenze ancora da svelare”.
“È vero, da mesi si paventava il trasferimento dell’Archivio per la scadenza del contratto di locazione. Da mesi si sapeva della ricerca di altro sito idoneo con impianti elettrici, antincendio, climatizzazione, sicurezza, a norma – ha aggiunto l’assessore Caruso -. Ma mai era stata manifestata la ricerca di un deposito temporaneo ove depositare i preziosi documenti, nelle more di una sete definitiva. Questo non è stato mai chiesto. Probabilmente, molti messinesi solo adesso scoprono dell’esistenza a Messina dell’Archivio di Stato e del suo prezioso contenuto; probabilmente molti messinesi neanche sanno dove era allocato, né ci sono mai entrati. Ma, a differenza di quanto avvenuto per la Biblioteca Regionale, in questa occasione nessuno ha sentito, da viva voce della Direttrice, alcun appello, alcuna comunicazione. Nessun comunicato che spiegasse le intenzioni e le azioni che la direzione dell’Archivio avrebbe posto in essere. Tutto si è svolto nel massimo riserbo, in silenzio, quasi a voler pensare che la cosa sarebbe passata inosservata, senza far rumore”.
“Incredulo – prosegue Caruso nella sua ricostruzione dei fatti – appresa la notizia del repentino carico di pacchi e faldoni per il trasferimento immediato, in altra sede fuori città, presso un deposito “in via temporanea”, il Sindaco ha ripetutamente provato a contattare la Direttrice per avere contezza di quanto stava per avvenire. Le risposte tardive, più volte sollecitate, si sono limitate a dichiarazioni riferite alla “non risoluzione di una sede idonea”, ma non di un sito per il deposito temporaneo. Se le intenzioni di depositarle provvisoriamente in un idoneo deposito fossero state chiare ed esplicite, si sarebbe potuto provvedere anche con l’intermediazione del Sindaco, ad un pubblico avviso per la ricerca di un sito di proprietà comunale o privato. Tanti privati infatti, hanno chiamato il Sindaco per offrire la loro disponibilità”.
“Ma questo non è avvenuto – conclude l’assessore -. E così, ci ritroviamo “a tavula cunzata” (scusate, ma il dialetto rende di più!), davanti ad una inspiegabile azione,attorno alla quale Messina alza coralmente la voce, senza divisioni di opinioni, politiche o strumentali. Domani non potrò essere in piazza, ma è come se ci fossi. Perché questa è una causa giusta in difesa della NOSTRA identità!”.

TUTTO QUESTO AVVIENE, PER AVER FATTO PASSARE TEMPO, SENZA FARE NULLA ,😤PERCHÉ SI SAPEVA GIÀ CHE C ‘ ERA UNO SFRATTO IN ATTO ,E CHE I LOCALI DELL’ ARCHIVIO DOVEVANO ESSERE SGOMBERATI, E CI SI INDIGNA ,E SI ALZA LA VOCE, SOLTANTO ADESSO, E DOPO AVER VISTO CHE LA STORIA DI MESSINA, È STATA MESSA NEGLI SCATOLONI ,LA CUI DESTINAZIONE VERSO CATANIA È INIZIATA GIÀ,DUE GIORNI FA…. E PERCHÉ NON SI È TROVATA SUBITO LA SEDE APPENA SAPUTO DELLO SFRATTO?????? PERCHÉ DI FATTO SI È FINITI A CATANIA PER ESSERE STATI MENEFREGHISTI E NON AVER REPERITO SUBITO I LOCALI….. ADESSO È PRESSOCHÉ INUTILE FARE “I CADUTI DELLA NACA”😖!!!!!
Chi avrebbe dovuto intervenire per tempo e non l’ha fatto?
Comunque state tranquilli, cari concittadini, lo street food ci sarà anche quest’anno.
Ma Ve lo ricordate quando De Luca bloccava i traghetti speculando sul COVID?
Tutti zitti ora.
Al governo ci sono i suoi alleati.
Lui che pretende di dire al sindaco ed ai suoi consiglieri eletti dai messinesi cosa fare, nonché alla giunta, oggi che sta facendo?
Niente blitz niente sceneggiate patetiche.
E per l’ospedale di Taormina niente dirette niente bande bassotti?
Allora vedi che i conti tristemente tornano…