Gli ex compagni del bomber di Italia 90 lanciano un appello a sindaco e istituzioni per l'intitolazione ad imperitura memoria dell'impianto di via Oreto
MESSINA – Gli avviati lavori di riqualificazione dello stadio “Giovanni Celeste” rappresentano lo spunto per i calciatori del Messina dell’epopea Scoglio-Massimino per proporre l’intitolazione dello storico impianto cittadino al compagno Totò Schillaci, recentemente scomparso. Un’idea che in realtà in città circola da parecchio tempo e che già qualcuno ha proposto.
Il bomber delle “Notti Magiche” di Italia 90 ha mosso i primi fondamentali passi della sua grande carriera con la maglia biancoscudata, partendo dalla serie C2 fino ad arrivare, dopo una esaltante scalata culminata con uno straordinario campionato di serie B, alla Juventus e, di li a poco, alla Nazionale guidata dal commissario tecnico Azeglio Vicini.
La città di Messina pensa al “Celeste” per ricordare Totò Schillaci
Addio a Totò Schillaci, protagonista delle Notti magiche del mondiale di calcio Italia ’90
L’appello dei “Bastardi”
«Il “teatro” delle sue prime memorabili giocate – si legge nell’appello – dei suoi primi gol resta comunque il glorioso “Celeste” e da qui l’iniziativa di Romolo Rossi, Antonio Bellopede, Luciano Orati, Carmelo Mancuso, Peppe Catalano, Nicola Napoli, Franco Caccia, Giorgio Repetto, Alberto Diodicibus, Lorenzo Mossini, Enrico Venditelli e Vincenzo Di Palma».
«I “bastardi” di Scoglio, dunque, lanciano un appello al Sindaco ed a tutte le Istituzioni affinché si adoperino per l’intitolazione dell’impianto di Via Oreto a Totò, ad imperitura memoria dell’inscindibile legame affettivo tra Messina e questo suo grande figlio adottivo» conclude la nota.

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Sarebbe un doveroso omaggio a un campione che in quegl’anni insieme ai promotori dell’iniziativa,suoi compagni di squadra e il grande Scoglio ha contribuito a fare grande il Messina e a dare ai tifosi molte soddisfazioni.Ricordo ancora quando in uno stadio di capienza di forse 18.000 spettatori eravamo in 30.000,con striscioni tamburi e fuochi d’artificio,allora permessi.