Messina. Nella città delle eterne emergenze

Messina. Nella città delle eterne emergenze

Marco Olivieri

Messina. Nella città delle eterne emergenze

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domenica 14 Agosto 2022 - 08:07

Dopo il maltempo del 12 agosto, anche stanotte pioggia e allagamenti in città

MESSINA – Metti un temporale d’agosto, una pioggia torrenziale e la sicurezza del territorio ritorna a essere la vera emergenza. Da anni la politica annuncia interventi strutturali. Alcuni sono in fase d’esecuzione; di altri si attende ancora la parola fine. Il rischio è che i tempi d’attuazione siano troppo lunghi e di rimozione in rimozione si “scopra” l’emergenza solo quando esploda il problema.

Dal porto di Tremestieri fine lavori mai alla presenza invadente dei Tir in città e alla messa in sicurezza dei torrenti, alcuni problemi strutturali rimangono intatti.

Dopo il maltempo del 12 agosto, anche stanotte tanta pioggia e allagamenti in città, tra zona sud e zona nord, mentre tra gli svincoli di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo un ventisettenne ha perso il controllo dell’auto ed è stato trasportato in codice rosso al Policlinico.

La prima emergenza è la messa in sicurezza del territorio

Quella di questi giorni è solo un avvertimento, in attesa dell’autunno. Saltano i tombini e le bombe d’acqua allagano le strade di Messina.

Se non ora quando? La politica faccia la sua parte senza vendere fumo, persino in campagna elettorale, e si dedichi a un territorio che ha già conosciuto troppe ferite. Chi non ricorda Giampilieri e l’alluvione?

Di recente, è stata inaugurata a Messina l’Autorità di bacino, nel segno della prevenzione del rischio idrogeologico. La parola chiave è programmazione e non è più tempo d’attendere. Prevenzione e progetti a lungo respiro: di questo si ha bisogno per credere ancora nella politica. Non annunci ma risposte a breve, medio e lungo termine risultano necessari.

I finanziamenti regionali per la pulizia dei torrenti

Nel novembre 2021 la Regione siciliana ha annunciato 16 milioni per la pulizia di fiumi e torrenti, a Messina 2,7 mln per 12 interventi. In questo periodo, Maurizio Croce, commissario di governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione siciliana, è stato impegnato nello stanziamento di un milione e 350 mila euro per difendere il litorale di Santa Margherita, sette milioni e 170 mila euro per contrastare le mareggiate che si abbattono sul lungomare di Casabianca. Un provvedimento della Giunta Musumeci per proteggere le coste messinesi. E ancora appaiono diversi gli interventi nelle disastrate zone della Città metropolitana.

Da parte sua, l’amministrazione De Luca, la cui continuità è garantita oggi dalla Giunta Basile, aveva reso noto di aver avviato tutte le procedure degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico: progetti per oltre 67 mln di € per la difesa delle coste e per il rischio frane e dissesto territoriale.

“Servono ingenti somme per salvaguardare il territorio”

Di certo, occorre che la politica faccia la sua parte in tempi rapidi. A toccare il tasto dolente di un antico ritardo in questo campo è stato ieri il presidente della VI Circoscrizione, Francesco Pagano: “Si tratta di problemi strutturali. L’acqua non defluisce, con tombini e condotte fatiscenti e sottodimensionati rispetto alla popolazione di oggi. Per questo sono i primi a saltare, creando bombe d’acqua. Sono tombini di 40 o 50 anni fa, quelli di Ganzirri e Granatari, ad esempio. RIsalgono a un periodo in cui la popolazione era decisamente inferiore come numero. Oggi servono ingenti somme per mettere in sicurezza il territorio”.

Zafarana: “Si metta in sicurezza subito la litoranea messinese”

Il tema è stato affrontato anche dalla deputatata regionale 5Stelle Valentina Zafarana: “Bisogna mettere immediatamente in sicurezza la litoranea messinese, dall’Annunziata a Torre Faro, salvando dal degrado i vari spiazzi che stanno letteralmente cadendo a pezzi sulla spiaggia, creando situazioni di disagio e pericolo”.

Se i 300 ponti di Messina e provincia saranno monitorati dal Consorzio InterUniversitario Fabre, un approccio organico tra Stato, Regione e Città metropolitana è determinante per prendersi cura di territori spesso messi in pericolo da scelte quarantennali oggi inaccettabili.

Sull’argomento è intervenuto pure Salvo Puccio, dirigente tecnico dell’Amam: “A chi aspettava questi fenomeni per denigrare i lavori di pulizia delle caditoie, si ricorda che con questi eventi non c’è pulizia che tenga. Dalle Eolie alla Calabria, oggi si contano danni enormi e criticità”.

“25 milioni del Masterplan con interventi sulla rete di acque bianche”

Mette in evidenza il dirigente: “Le pulizie dei tombini (che non si eseguivano da decenni) servono a mitigare e velocizzare il deflusso delle acque e non ad evitare allagamenti, quando vi sono queste situazioni di forti piogge in brevi intervalli di tempo. Altri interventi, di tipo strutturale e che sono già in appalto, permetteranno l’eliminazione di criticità localizzate. Mi riferisco a 25 milioni del Masterplan, che comprendono anche interventi sulla rete di acque bianche”.

Se l’esigenza è dunque quella d’interventi strutturali, pensiamo all’occasione del Pnrr e alla necessità di personale qualificato per non perdere il treno dei finanziamento, il momento è cruciale. Tra programmazione e necessario salto di qualità, per non vivere di emergenza in emergenza.

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2 commenti

  1. Crepuscolo post 1908 13 Agosto 2022 14:11

    Messina è dal 28 dicembre 1908 che è allo sbando.
    Di che cosa vi state a meravigliare?

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  2. I chiacchiri stannu a zeru….i danni sono reali e continui…politicanti da 4 soldi che da decenni, nonostante i pericoli continui e costanti non fanno assolutamente nulla e danno colpe ai predecessori, una politica del disastro e delle tragedie, solo venditori di fumo e null’altro, vergogna assoluta!!!

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