Messina. Partecipate e dissesto scongiurato, De Luca dà i numeri

Messina. Partecipate e dissesto scongiurato, De Luca dà i numeri

Giuseppe Fontana

Messina. Partecipate e dissesto scongiurato, De Luca dà i numeri

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giovedì 05 Agosto 2021 - 09:47

Massa debitoria ridotta di due terzi, dieci milioni risparmiati con Messina Social City e primi posti per capacità di spesa: ecco alcuni numeri di cui parla il sindaco

Al netto degli attacchi verbali a consiglieri comunali e regionali, delle battute umoristiche e dello scontro con alcuni partecipanti al confronto, sono stati i numeri i protagonisti del monologo di Cateno De Luca di ieri sera in Villa Dante. Il lungo discorso affrontato sul palco dal sindaco si è incentrato sul bilancio e su un dissesto sfiorato già nei primi mesi del suo mandato: “il piano di riequilibrio economico si palleggiava tra Messina e Roma dal 2012, poi nel 2018 abbiamo ideato il piano Salva Messina”. Il primo cittadino parla di una massa debitoria di 550 milioni di euro, “scesa di due terzi grazie a oltre 1500 delibere sui debiti fuori bilancio”.

Capitolo partecipate

E per ridurre il debito e ritrovare fondi per amministrare, la mossa evidenziata da De Luca ieri sul palco è stata quella di una nuova politica sul vecchio sistema delle partecipate, definite “scatole vuote fallite”. Atm (“80 milioni di debiti e bilanci non approvati per 20 anni”), Messinambiente, Amam, la recente Innovabic e le cooperative dei servizi sociali, sono i vecchi “bancomat” citati dal sindaco, con solo quest’ultima a rappresentare un passaggio “da 16, 17 milioni ora se ne spendono 7, avendo messo a sistema i debiti fuoribilancio”.  Ma non è finita, perché ai numeri De Luca affianca le classifiche, con Messina “unica città siciliana ad avere il bilancio approvato e tra le prime 45 in Italia”. Otto ore, invece, avrebbero separato la Città metropolitana dal primo posto tra le città che hanno approvato il bilancio, dovendosi accontentare, per sfruttare l’attualità del tema Olimpiadi, della medaglia d’argento.

Le classifiche sulla capacità di spesa

Ma i risultati più grandi, sempre andando alle classifiche, il sindaco li trova nella capacità di spesa: “Messina era ultima in Italia nella capacità di spesa e grazie ai bilanci approvati nei termini di legge abbiamo messo in moto più di 200milioni di euro di investimenti. Messina oggi è la reginetta per capacità di spesa grazie ad una macchina organizzativa che ha avuto la capacità di mettere in circolazione i fondi assegnati dall’Agenzia di Coesione sul Pon Metro ed è certificato che siamo i primi in Italia”, spiega. I numeri della gestione De Luca prodotti e commentati sul palco, tanti e consultabili all’interno dei resoconti, divisi in cinque tomi per un totale di circa mille 500 pagine, confluiscono nei 38 macro-obiettivi raggiunti pienamente su 59 stilati in campagna elettorale (12 parzialmente raggiunti, 9 ancora no).

Il sindaco, soddisfatto di aver raggiunto a suo dire il 70% di quanto previsto, in soli tre anni nonostante il programma decennale, ma ha poi attaccato la Regione siciliana, parlando soprattutto dei fondi non concessi alla città per il risanamento, la concessione e la bonifica dei 20 ettari dell’area Ex Sanderson. Numeri, tanti, che adesso dovrebbero essere discussi in consiglio comunale entro dieci giorni, lì dove il clima non smette di infuocarsi, tra Tari, insulti e denunce. E l’annuncio del voto anticipato del prossimo giugno aleggia su Palazzo Zanca.

3 commenti

  1. La grande Mina cantava “parole parole parole” fatti fino ad adesso uguali a zero non aggiungo altro perché la lista del magico pifferaio sarebbe davvero lunga buona giornata

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  2. Tutti diminuiscono i debiti senza fare lavori.Strade in città e villaggi sembrano dei formaggi svizzeri.Scuole e asili senza manutenzioni .Lavori per rimodernare la rete idrica e fognaria non se ne parla.Fare dei parcheggi nei villaggi nemmeno l’idea.Di cosa parla quest’uomo a tanta gente.

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  3. bonanno giuseppe 6 Agosto 2021 07:51

    cazzo chi numira di ieri di ER MUTANDA ho beccato un DUE al Superenalotto……videmu ci provu ancora po darsi chi mi portanu furtuna no certo come alla Citta di Messina che ha descritto il Capo Buddace ahahahahahah

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