Messina: Pd diviso su tutto tranne che sul no a De Luca

Messina: Pd diviso su tutto tranne che sul no a De Luca

Rosaria Brancato

Messina: Pd diviso su tutto tranne che sul no a De Luca

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mercoledì 17 Luglio 2019 - 09:54

Approvato un documento di opposizione al sindaco, ma i ribelli del partito sono sul piede di guerra: visione gattopardesca

I mal di pancia restano, le divisioni anche, ma il Pd ha trovato l’unità sul no a De Luca, e considerati i trascorsi di un partito immobile per anni, è già un passo avanti.

Dalla direzione Pd di lunedì sera è emersa una situazione di “fuoco che cova sotto la cenere” e di un sostanziale rinvio dei temi più caldi.

La relazione del segretario provinciale, Paolo Starvaggi, è stata approvata con 49 voti favorevoli e 4 contrari, ma questo più che segnale di pace è di armistizio, come si può leggere tra le righe dei commenti successivi alla riunione.

La relazione

Starvarggi ha ribadito, come ha fatto Zingaretti a livello nazionale, il no al Pd delle correnti ed ha annunciato che trasmetterà una relazione a Nicola Oddati da inserire nel piano per il Mezzogiorno.

Con l’approvazione della relazione si sono resi operativi i circoli territoriali, che, temporaneamente saranno articolati in 4 ambiti territoriali (Città, Area Ionica, Tirrenica e Nebrodi) ed a settembre, dopo un confronto interno, avranno un assetto definitivo, sulla base dell’ipotesi, sottoposta alla direzione, di ripartizione del territorio provinciale in 9 aree.

Sulla Festa dell’Unità si decideranno i dettagli nelle prossime settimane, ma il cuore della relazione è stata l’opposizione all’amministrazione De Luca. Nel documento approvato a fine direzione si “rivendica il ruolo del Pd di forza di opposizione, seppur costruttiva e non preconcetta, nei confronti dell’Amministrazione De Luca, impegnando entrambi i gruppi consiliari (PD e LiberaMe) a seguire tale linea politica. Nonostante, la disponibilità dimostrata dal Consiglio comunale, in particolar modo sugli atti relativi il Salva Messina, De Luca ha tenuto un profilo politico ed amministrativo non all’altezza delle necessità e dei problemi dell’Istituzione di cui è a capo. A distanza di un anno dalle elezioni amministrative del 2018 il giudizio su De Luca e sull’operato della sua Giunta non può che essere negativo; le condizioni generali della città sono incontestabilmente peggiorate ed i servizi offerti a cittadini in ogni settore sono scesi notevolmente di livello. Parimenti, quale Sindaco della città Metropolitana, De Luca ha inesorabilmente fallito, inscenando in questi mesi solo inutili teatrini (come la consegna della fascia blu al Prefetto) o eclatanti gesti di protesta (come la chiusura delle scuole o della Città Metropolitana stessa) che non sono serviti, però, a risolvere i problemi di tale istituzione”.

No a De Luca

Nel documento si ricordano gli attacchi personali e gli insulti rivolti da De Luca al Pd ed ai suoi dirigenti e si evidenza come la scelta di candidare l’assessore Dafne Musolino alle Europee nella lista di Forza Italia comporta uno schieramento politico nel centro destra. Sul segretario cittadino, che manca dal marzo 2013, tutto è stato rinviato alla predisposizione del regolamento per il tesseramento a livello nazionale. In politichese la direzione ha però annunciato un confronto per trovare una soluzione unitaria prima delle ferie, condizione questa pressocchè impossibile allo stato dei fatti. L’ipotesi alternativa è la nomina di coordinamenti territoriali e di un coordinamento cittadino, riportando le lancette indietro nel tempo al 2015.

I ribelli del Pd

Non si è fatta attendere la reazione degli “scontenti”, il gruppo che già nelle scorse settimane ha lanciato le prime frecciate. Una nota firmata da Armando Yerace, Giacomo D’Arrigo, Angela Bottari, Antonio Napoli, Tani Isaja , Simone Bongiorno, Dino Russo, Nicola Alpino, Francesco D’Amico, Emanuele Giglia, Nicola Marchese, Sharon Schacther, Simone Coletta, Lidia Gaudio sottolinea come l’unico dato positivo della direzione del Pd sia stata la decisione di porre il partito all’opposizione di De Luca in modo chiaro e ufficiale.
“Per il resto, non possiamo che esprimere netta differenziazione con l’attuale gestione del partito- scrivono- Il segretario ritiene di superare l’attuale fase di stallo politico del partito attraverso la costituzione di ulteriori organismi e sovrastrutture interne, disegnate su carta ma non operative nella realtà (che, alla fine, non potranno che risultare fini a sè stessi in mancanza di una proposta politica di rilancio ed una visione chiara sul futuro. Vecchi schemi ormai superati e che, con ostinazione, si continuano a riproporre”.

Venti di guerra

I “ribelli” definiscono i due anni di segreteria targata Starvaggi “mera gestione burocratica del partito” ed una visione gattopardesca portata avanti spesso anche con inadempienze statutarie. “Serve un gruppo dirigente nuovo con una linea politica chiara e innovativa, una capacità organizzativa reale, e di un contatto con il territorio costante.E’ tempo di assumersi ciascuno le proprie responsabilità” .

L’impressione è che la riunione della direzione abbia semplicemente congelato dissidi interni pronti ad esplodere e che al di là di ogni dichiarazione ufficiale la segreteria di Starvaggi non è destinata a durare.

Rosaria Brancato

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