L'altro è insabbiato, spostati anche due tetrapodi
Lo scorso fine settimana era andata bene, questo no, è tutto come previsto. Si è insabbiato per l’ennesima volta il porto di Tremestieri, almeno uno dei due scivoli, e ci sono anche due tetrapodi a circa 15 metri dal fanale rosso di ingresso, che restringono il canale navigabile del passo di accesso a circa 45 metri. La sabbia accumulata è poco più di 10mila metri cubi.
E’ l’esito dei rilievi batimetrici effettuati tramite la strumentazione di bordo
dell’unità navale “K7” della Corporazione dei Piloti dello Stretto, che ha constatato la presenza di un accumulo di sabbia vicino al fanale.
Nuovo dragaggio solo a fine mese
La Comet ha messo in opera una boa luminosa lampeggiante gialla, indicante il limite delle acque navigabili. Così dalle 18 il porto riapre ma solo uno dei due scivoli e a questo punto dovrà ripartire la solita trafila del dragaggio, con campionamento, attesa dei risultati e poi l’intervento che, a questo punto, potrà essere realizzato solo a fine mese.
Area di stoccaggio
Ieri l’ennesimo allarme lanciato dal segretario della Uil Trasporti, Nino Di Mento, che chiede un’area di stoccaggio per i tir nell’approdo a sud. I lavori per il nuovo porto sono ripresi a regime solo un mese e mezzo fa, dopo essere rimasti fermi per sette mesi. E’ ancora lontano, dunque, il maxi dragaggio da 908mila metri cubi, che dovrebbe impedire nuovi insabbiamenti.
L’accordo con l’Università di Messina
Intanto è stato firmato un accordo quadro con l’Università di Messina per poi attivare collaborazioni ad esempio sulla realizzazione del primo sistema di monitoraggio intelligente dell’accesso dei tir al porto di Tremestieri, previsioni per evitare criticità che si verificano.
