Approvata anche la mozione sul Green Deal di Prima l'Italia e la delibera sulla pianta organica delle farmacie
MESSINA – Consiglio comunale ricco di temi, quello di oggi. Si è partiti, alla presenza del sindaco Federico Basile, dall’approvazione della mozione presenta dal Pd sull’iniziativa “R1PUD1A” promossa da Emergency, con cui i consiglieri dem hanno voluto ribadire l’importanza di ripudiare la guerra e sostenere, anche con l’esposizione di uno striscione, percorsi di pace. Una mozione che è stata, ovviamente, approvata all’unanimità con 21 sì su 21 presenti.
La discussione sul Green Deal
Poi due discussioni su altrettante mozioni. La prima è stata relativamente al Green Deal ed è stata presentata da Cosimo Oteri. Il capogruppo di Prima l’Italia ha ottenuto 10 sì, tutti al centrodestra, con 3 no (il Pd) e 14 astenuti, tutto il fronte Basile. Oteri in premessa ha spiegato il senso della mozione, parlando dei target ambientali europei “con scadenze e vincoli stringenti” ma anche “limiti rigidi” ai bilanci. Misure che “hanno generato preoccupazioni crescenti per l’impatto su industria, trasporti” e altro. Quindi ha chiesto che il sindaco sostenga le iniziative del governo per intervenire “con urgenza presso l’Ue per avviare una negoziazione volta a ridefinire obblighi e obiettivi del green deal”, con enfasi alle scadenze pressanti “come la messa al bando dei motori euro 5 o il divieto a motori endotermici” oltre agli “adempimenti per le case green” e diversi altri obblighi. Infine ha aggiunto: “Ultimamente basta vedere quanto successo negli ultimi giorni, dove a causa di un eccessivo utilizzo dei climatizzatori si è arrivati al blackout. Con milioni di automobili attaccati alle prese quali blackout potrebbero nascere?”. E inoltre: “Chi si può permettere una Tesla tra i cittadini del ceto medio-basso? Non è un mercato accessibile a tutti e per l’industria automobilistica sarebbe anche un colpo al cuore improvviso”.
La risposta del sindaco
Nella stessa mozione si è parlato del riarmo: “L’Italia ripudia la guerra ed è ovvio che dobbiamo essere contro il riarmo, una spesa totalmente inutile come è totalmente inutile cercare la pace con la guerra”. Il sindaco ha replicato spiegando che il Comune non può che seguire le indicazioni del governo nazionale “ponendo in essere quelle piccole azioni che puntano, ad esempio, alla riduzione di gas e alla spinta verso l’elettrico. Il Comune di Messina è fortemente impegnato in questo con le piste ciclabili, con le alberature di ForestaMe, con la flotta elettrica di Atm, coi parcheggi di interscambio e le isole pedonali. Non credo che ci possano essere ulteriori azioni oltre quelle che stiamo già portando avanti”.
“No a Tari e canone idrico ai commercianti del Viale”
Poi il terzo tema, la richiesta di esenzione della Tari e del canone idrico per le attività commerciali penalizzate dai cantieri dell’ammodernamento della linea tranviaria. A presentare la mozione è stata la consigliera Sara Di Ciuccio (Forza Italia) ha spiegato che “questa mozione è stata presentata un mese fa ed è un tempo tardissimo. Ritardare la discussione significa lasciare soli i commercianti e non possiamo permetterlo”. Poi ha spiegato che i lavori di ammodernamento del tram sta “mettendo in ginocchio” le attività, a causa dei cantieri “davanti le vetrine dei negozi”. E ha aggiunto: “Il grido d’allarme non si può ignorare. Questi esercenti non sanno nemmeno se il cliente riuscirà ad accedere al proprio negozio o se si stressa per i cantieri e fa marcia indietro e non va direttamente nei negozi stessi. Questo è un problema concreto”. Da qui la richiesta dell’esenzione della Tari e del canone idrico: “Ma lo anticipo subito. Spesso ho sentito parlare di grandi città che hanno cantieri importanti. Con tutto il rispetto per queste grandi città, io sono di Messina e mi interessa questa città. Potreste pure dire che c’è un rischio di un danno alle casse comunali visto che chiedo l’esenzione di questi pagamenti, ma parliamo di una misura circoscritta nel tempo e limitata alla durata dei cantieri. Se non fosse possibile una totale esenzione chiedo una riduzione: credo sia una questione di rispetto. I fondi li possiamo anche trovare. Abbiamo l’opportunità di dimostrare che la politica è ascolto e non solo burocrazia”.
Basile: “Già messi in campo 25 milioni”
Il sindaco Basile ha risposto: “Comprendo lo spirito di queste mozioni, ma rimango basito da quello che ascolto. Già il 3 marzo abbiamo preparato un pacchetto di aiuti di svariati milioni di euro e non solo per i cantieri di viale San Martino, visto che Messina ha lavori in tutto la città. Per questo abbiamo studiato un pacchetto di misure trasversali, per dare risposte a tutti e non solo a una quota di soggetti: sono messi in campo 25 milioni di euro per i prossimi 3 anni. Il commerciante, anche non del Viale, sa che già non pagherà l’acqua. Abbiamo voluto dare una risposta a tutti, a chi ha disagi e non, a chi avrà vantaggi e non”. Dopo un lungo di battito, la mozione di Di Ciuccio è stata approvata con 13 sì (centrodestra e Pd) e 9 contrari, tutti dal fronte di Basile.
La pianta organica delle farmacie
Infine la delibera n.169 del 16 giugno sulla revisione biennale della pianta organica delle farmacie, con l’assessore Francesco Caminiti ha spiegare che non ci sono state modifiche tali da revisionare la pianta organica stessa. Ha poi spiegato che l’ordine dei farmacisti ha chiesto la delocalizzazione di alcune farmacie: “Ce ne sono 73, di cui 6 sovrannumerarie. Gli abitanti scendono e non c’è un motivo per averne altre. La proposta di delibera conferma la pianta dell’anno precedente, ma ho dato la mia massima disponibilità a parlare con l’ordine dei farmacisti per revisionarla totalmente se c’è questa necessità”. La delibera è stata approva con 13 sì e 8 astenuti, senza emendamenti ma proprio a causa della “promessa” di una discussione da aprire sul tema della delocalizzazione di farmacie in alcune zone.
