Festa del lavoro Cgil, Caporale a tutto campo: dal Ponte alla querela di Buzzanca

Festa del lavoro Cgil, Caporale a tutto campo: dal Ponte alla querela di Buzzanca

Festa del lavoro Cgil, Caporale a tutto campo: dal Ponte alla querela di Buzzanca

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mercoledì 20 Luglio 2011 - 09:27

Buon successo di pubblico per il primo giorno di lavori di ieri. Particolarmente seguito l’appuntamento serale sull’alluvione di Messina e le altre catastrofi nazionali divenute business per sciacalli. In mattinata presente Togo all’inaugurazione del “Museo del fango”. Oggi spazio al futuro del Mezzogiorno e al ruolo delle donne

Da ieri mattina e per tre giorni la Cgil di Messina con tutti i suoi uffici si è trasferita alla cittadella fieristica per la prima edizione della “Festa del lavoro” che si concluderà giovedì 21 luglio, serata in cui sarà ospite Susanna Camusso. I lavori sono stati ufficialmente aperti dal segretario generale Lillo Oceano che ha spiegato come l’iniziativa voglia essere occasione per parlare di lavoro e tematiche importanti in un contesto “estivo”, con momenti culturali alternati a momenti di svago. A seguire l’inaugurazione della
Mostra del Fango”, opere dedicate da un gruppo di artisti alla tragedia dell’ottobre del 2009. Oltre al curatore della mostra e ideatore del progetto, Michele Cannaò, era presente Togo, al secolo Enzo Migneco che ha sottolineato l’importanza dell’arte nello stimolare il le coscienze e la sensibilità. Ieri nel pomeriggio poi, i lavori sono ripresi alle ore 17 con il Red quartet, ensamble di fiati del Conservatorio Corelli che hanno eseguito brani legati al 150° dell’Unità d’Italia. Alle 17.30 il primo dei due dibattiti della giornata: “Il vento sta cambiando. Dall’Italia al nord Africa in piazza per il lavoro, la democrazia e la giustizia sociale”.

Alle 19.30 il momento più atteso della prima giornata: si è parlato di speculazioni e messa in sicurezza dei territorio nel corso del dibattito “Territorio e speculazioni: dalla cementificazione alla messa in sicurezza”. Ospite d’onore il giornalista di Repubblica, Antonello Caporale, che partendo dal suo libro “Terremoti spa” ha parlato di tutto ciò che si cela dietro le grandi emergenze italiane, dietro il business della ricostruzione. Si è soffermato su Messina, su una città in molte zone abbandonata, sul “totem” del Ponte sullo Stretto che continua a servire, a suo dire, solo per generare guadagni al general contractor. Sarcastico il commento: «Leggerete un nuovo libro, conosco già il titolo: “Come il ponte ha bruciato 3 milioni di euro”». Spazio anche alla diatriba con Buzzanca e Scopelliti per la querela sul termine utilizzato ormai parecchio fa in occasione della trasmissione di La7 “Exit”: allora Caporale definì Messina e Reggio Calabria “cloache” che dovevano essere collegate dal Ponte. Un appellativo che generò le reazioni dei due rappresentanti locali che non goderono però del giudizio a proprio favore da parte dei tribunali. Adesso che la Cassazione gli ha dato ragione si interroga: «Noi se sbagliamo ci rimettiamo di tasca nostra, questi signori no, pagano con i soldi dei cittadini. Ho chiesto alla Corte dei Conti che ci rimettano personalmente». E poi il Sud, la necessità di riscatto, di prendere in mano il proprio futuro. «Le scuse non bastano, serve partecipazione e voglia di decidere», il commento del redattore. Particolarmente seguito ed animato il dibattito che ne è seguito, moderato dal giornalista di Rtp, Saro Pasciuto. Il segretario della Cgil de L’Aquila, Umberto Trasatti, ha raccontato le reali condizioni del territorio a due anni dal sisma, l’ingegnere capo del Genio Civile Gaetano Sciacca è tornato a contestare la cementificazione irragionevole, Irene Falconieri del Comitato di Scaletta Zanclea ha sottolineato come quello del 1° ottobre fosse un disastro annunciato e Walter Schiavella, segretario nazionale della Fillea, ha spiegato come la messa in sicurezza programmata sia fonte di crescita economica mentre la gestione delle emergenze sia prevalentemente fonte di speculazioni.

Messa la parola fine alle riflessioni, spazio alla musica: applaudito e apprezzato il contributo musicale dello Spell Duo, Maria Fausta Rizzo e Mela Mafali, che davanti allo scenario splendido dello Stretto in notturna hanno suonato classici della musica jazz e soul in chiave acustica unplugged. Oggi i lavori riprenderanno nel pomeriggio alle 17.30, con il dibattito “Quale futuro per il Mezzogiorno?” che si terrà nella sala dell’ex Irrera a mare. Sui problemi e sulle prospettive per lo sviluppo dell’isola si confronteranno, moderati dal giornalista del Sole 24 ore Orazione Vecchio, Emanuele Crescenti, procuratore aggiunto Palmi; Orazio Licandro, segreteria nazionale Federazione della Sinistra; Giada Lupo, Confindustria Sicilia; – Giuseppe Lupo, segretario PD Sicilia; Mariella Maggio, segretario generale Cgil Sicilia; Giuseppe Provenzano, SVIMEZ, autore di “Ma il cielo è sempre più su?”; Serena Sorrentino, della segreteria nazionale Cgil. Seguirà la presentazione del libro “Un miscelino per Rosa” di Sergio Infuso che sarà spunto per una analisi più ampia sull’impegno delle donne in politica e nella società alla quale oltre all’autore prenderanno parte Angela Bottari, Antonella Cocchiara e Graziamaria Pistorino. A partire dalle 18.00 e fino alle 21, il gruppo di animazione Fantasylandia intratterrà i bambini con giochi e zucchero filato e, vento permettendo, verranno allestiti i gonfiabili. In serata, due ore di liscio e balli di gruppo con l’Auser e a seguire serata dance con i dj Enzo Russo, selezioni di musica rock dagli anni ’80 ad oggi, e Fabrizio Duca, house e club house.

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