Pediatria, la società italiana di farmacologia premia uno studio del Policlinico

Pediatria, la società italiana di farmacologia premia uno studio del Policlinico

Pediatria, la società italiana di farmacologia premia uno studio del Policlinico

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mercoledì 12 Novembre 2014 - 11:26

Premiato uno studio di farmacologia clinica del Policlinico Gaetano Martino che segnala le reazioni avverse nei reparti di pediatria presentato pochi giorni fa a Napoli durante il convegno della Società Italiana di Farmacologia

Sorveglianza attiva sui farmaci in pediatria. Una attività per molti versi nuova ma già consolidata nei reparti dell’AOU “G. Martino”, portata avanti per segnalare le “ADR”; termine tecnico con cui – secondo la nuova definizione di reazione avversa stabilita dalla recente normativa europea – si identificano tutti quegli “effetti nocivi e non voluti conseguenti all’uso di un medicinale”.

Adesso i risultati più rilevanti dell’analisi eseguita ogni giorno sono emersi in uno studio (Adverse drug reactions causing children admission to the Emergency Department) presentato pochi giorni fa a Napoli durante il convegno della Società Italiana di Farmacologia dal titolo: “La farmacologia clinica tra impegno nella ricerca e ruolo nel Servizio Sanitario Nazionale”, tra l’altro premiato come migliore tra le comunicazioni prese in esame.

Il lavoro è frutto di un monitoraggio che inizia con gli accessi in pediatria medica d’urgenza e prosegue seguendo i diversi passaggi che i piccoli pazienti possono aver fatto nei reparti una volta ricoverati. Illustrato a Napoli dalla dott.ssa Anna Mecchio, lo studio è stato coordinato dalla prof.ssa Domenica Altavilla e rientra in un progetto multiregionale in cui la farmacologia clinica dell’AOU “G. Martino”, diretta dal prof. Caputi, è coinvolta insieme ad altri ospedali italiani.

L’analisi eseguita presso l’azienda ospedaliera universitaria ha tenuto in considerazione fino a questo momento un periodo di osservazione di 28 mesi; in questa fascia di tempo su 3.132 ricoveri i casi di ADR dimostrati sono stati 61, cioè l’1,9 % dei bambini.

A raccogliere le informazioni è un operatore addestrato – in gergo chiamato monitor – che prima le estrapola attraverso un questionario cartaceo standard e poi le registra su un supporto informatico. Un bagaglio di conoscenze che diventa una risorsa preziosa sia per gli operatori, che ricevono i report aggiornati con le indicazioni da adottare, sia per i farmacologi che possono approfondire i diversi aspetti fornendo, quando necessario, delucidazioni più appropriate. Dalla ricerca è emerso che tra le classi di farmaci in cui con maggiore frequenza si presentano le ADR vi sono gli antibiotici, gli antinfiammatori e quelli che agiscono sull’apparato respiratorio.

Con i dati raccolti nell’ambito di una sorveglianza attiva è possibile effettuare stime di rischio di ADR molto più affidabili di quelle derivanti dalle segnalazioni spontanee. Il monitoraggio intanto prosegue ed è in costante aggiornamento.

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