Morte Salvatore Marchetta, ecco cosa dicono i primi accertamenti

Morte Salvatore Marchetta, ecco cosa dicono i primi accertamenti

Alessandra Serio

Morte Salvatore Marchetta, ecco cosa dicono i primi accertamenti

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martedì 31 Maggio 2022 - 08:00

Salvatore Marchetta era gravissimo quando è arrivato in ospedale. Cadendo ha battuto la testa in maniera violentissima.

MESSINA – Un profondo trauma cranico, tante altre profonde fratture. Erano tante serie le e ferite che Salvatore Marchetta ha riportato, cadendo dalla finestra dove stava collocando una zanzariera, giovedì scorso. L’operaio ha impattato violentemente sul terreno, probabilmente a testa in giù, di spalle, schiantandosi con tutto il suo peso. Sono queste le prime indicazioni che arrivano dall’autopsia effettuata ieri al Papardo dal dottor Gennaro Baldino.

Il medico legale ha effettuato il primo esame sul corpo dell’operaio morto sul lavoro, ma si è riservato di effettuare ulteriori accertamenti per stabilire, per quanto possibile, se il 49enne ha per esempio accusato un malore che gli ha provocato la perdita di equilibrio. Effettuerà quindi ulteriori approfondimenti ed esami istologici.

Il dossier completo del dottor Baldino sarà quindi sul tavolo del PM Annalisa Siliotti, titolare del caso, soltanto tra qualche settimana. Intanto la prima indicazione, chiara, è che le conseguenze della caduta di Marchetta sono state gravissime. Il medico legale ha effettuato l’esame affiancato dai colleghi Elvira Ventura Spagnolo, Giovanni Andò e Giuseppe Turrisi, consulenti di parte. Poi la magistratura ha dato l’ok per la restituzione del corpo alla moglie e ai figli, che potranno dirgli addio con i funerali.

In attesa del report medico completo, la Procura di Messina dovrà ora chiarire se tutte le condizioni di sicurezza erano rispettate, nell’area dove Marchetta stava operando, per conto della ditta presso cui era impiegato. Il titolare dell’impresa di infissi suo datore di lavoro, il committente dei lavori e il titolare della ditta costruttrice sono al momento iscritti nel registro degli indagati, difesi dagli avvocati Nino Cacia e Giovanbattista Freni, mentre ad assistere la famiglia c’è l’avvocato Fabrizio Maimone Ansaldo Patti.

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