L'Ars dà la fiducia a Crocetta, ma con 46 sì e 31 no aumentano gli scontenti

L’Ars dà la fiducia a Crocetta, ma con 46 sì e 31 no aumentano gli scontenti

L’Ars dà la fiducia a Crocetta, ma con 46 sì e 31 no aumentano gli scontenti

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martedì 29 Ottobre 2013 - 21:46

L'Ars conferma la fiducia al governatore. Su 77 presenti Crocetta incassa il voto a favore di 46 deputati, ma cresce il fronte del no, che arriva a 31. Una maggioranza risicata se si considera che gli inqulini dell'Ars sono 90 e che in 13 oggi hanno disertato l'Aula. I deputati messinesi hanno votato per la fiducia, tranne la grillina Zafarana e Nino Germanà, Pdl "Crocetta è un bluff". Assenti Formica e Rinaldi.

L’Ars conferma la fiducia a Crocetta, nel giorno del primo anniversario dell’elezione del governatore. L’Aula infatti dopo un dibattito lungo un giorno ha votato la mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle e dalla Lista Musumeci.

Su 77 presenti in 46 hanno detto no alla sfiducia e 31 hanno votato sì. Alto il numero degli assenti, se si considera la rilevanza della votazione,ben 13.

La maggioranza di Crocetta è quindi di 46 deputati, una maggioranza piuttosto risicata se si pensa che il numero degli inquilini dell’Ars è di 90 (e la metà è appunto 45….). Del resto tra i 13 assenti evidentemente non ci sono fan sfegatati del governatore. Il fronte della sfiducia sta aumentando, perché ai 18 firmatari della mozione (14 del M5S, 3 Lista Musumeci e il Pdl Falcone) se ne sono aggiunti altri 13, tra Pdl, PdS e alcuni del Pid. A favore di Crocetta, e contro la sfiducia, si sono espressi in modo compatto Pd, Udc, Megafono, Drs, Art.4, gruppo misto.

Per quel che riguarda i deputati messinesi, di fatto, se si esclude Valentina Zafarana, M5S e quindi tra i firmatari della mozione, l’unico che ha detto no a Crocetta è Nino Germanà, Pdl.

Scontato il sostegno dei Pd-Drs, hanno ribadito la fiducia sia Bernardette Grasso (Grande Sud) che Pippo Currenti (Lista Musumeci) che è stato anche l’unico della lista a non firmare la mozione. Assenti Franco Rinaldi ( e del resto non poteva essere altrimenti visti gli attacchi che il governatore ha sempre fatto nei suoi confronti) e Santi Formica, Pdl. Evidentemente il deputato dei “365 giorni l’anno al lavoro”, o considera l’Ars un hobby oppure dovrà modificare lo slogan in 364 giorni.

“I siciliani si sono resi conto che si trattava di un grande bluff, soprattutto quelli che lo hanno votato- ha spiegato Nino Germanà- Un governo di sinistra che ha messo in ginocchio la Sicilia. Crocetta dice di avere ereditato una situazione disastrosa. Già, ma da chi l’ha ereditata? La sinistra governa in Sicilia da 5 anni, si tratta di continuità aggravata. Non condivido i modi e i tempi della sfiducia perché doveva essere concordata da tutti i gruppi dell’opposizione, i grillini hanno voluto intestarsi una battaglia demagogica. Mi sarei augurato che tutti gli altri deputati messinesi avessero votato come me la sfiducia visti i risultati per Messina…”.

La seduta è iniziata a mezzogiorno, per concludersi poco dopo le 21 con la votazione. Gli interventi dei vari gruppi, a sostegno o contro la mozione, si sono protratti per tutto il pomeriggio. Alla fine la replica di Crocetta, durata quasi quanto una partita di calcio, 78 minuti. Quando il Presidente ha finito di parlare il presidente dell'Ars Ardizzone ha commentato: "Lei ha parlato per 78 minuti. Complimenti".

Se Cancelleri nel suo intervento ha citato lord Oliver Cromwell per invitare il governatore al passo indietro, Crocetta replica citando Cicerone: “ Questa mozione è frutto di un pregiudizio, avete deciso prima giudicare e valutare Come dice Cicerone:E' la classica slealtà che non si perdona agli amici. Io posso andare a casa anche domani mattina, non ho interessi da difendere”.

Punto per punto Crocetta risponde alle frecciate dell’opposizione ricordando le 30 denunce presentate alle diverse Procure, tra scandali Formazione, sanità, appropriazioni indebite, o il licenziamento di 78 boss palermitani che ricevevano lo stipendio in carcere “La Scilabra ha portato avanti una riforma che ci farà risparmiare ma è stata lapidata. Stiamo liberando il settore dei rifiuti dalla mafia e stiamo cancellando i carrozzoni mangiasoldi. Ma non possiamo fare in pochi mesi quel che non è stato fatto in 50 anni. Mi attaccano per le promesse non mantenute, ma abbiamo operato un miliardo di euro di tagli e taglieremo un miliardo di sprechi. Quando sono stato eletto c’erano i forestali che non prendevano stipendi da un anno e i precari che non potevano essere stabilizzati. Adesso, per la prima volta le agenzie di rating hanno stoppato il declassamento della Sicilia. Abbiamo evitato il default. Invece hanno attaccato persino la Stancheris perché si è fatta fotografare con il pigiama da wonder woman mentre era negli Usa per curarsi da una grave malattia”.

Per la verità la foto l’ha postata la Stancheris stessa su Facebook ed il viaggio di 21 giorni conclusosi pochi giorni fa, secondo quanto da lei stessa dichiarato “era un programma di scambio culturale che l’Ambasciata Usa a Roma ci ha offerto” e durante il quale l’assessore regionale al turismo ha intrattenuto contatti con le Camere di Commercio e gli operatori del settore.

Quanto al Movimento 5 stelle il governatore ha replicato seccamente: “Cancelleri sei tu il vero Pinocchio. Io nei rapporti con voi ho operato in buona fede. Ma cosa è successo negli ultimi quattro mesi? Perché adesso presentate una mozione insieme al centro-destra? Voi siete diventati politicanti come tutti gli altri”.

Sul suo stipendio ha spiegato che alla fine sono 7.400 euro netti dai quali sottrarre le spese per vivere a Palermo “Quanto devo guadagnare, meno di un usciere della Regione? Dal rapporto che ho con la gente c'è una discrepanza da quanto leggo su alcuni blog online e la gente stessa, che oggi vede una speranza. Non disprezzo la mozione di sfiducia, ma ho rispetto per le istituzioni. Qualcuno ha scomodato Dio. Credo che non sia giusto. Ma lo voglio fare citando un salmo: 'Eccomi, sia fatta la tua volontà'".

Poi si è votato per appello nominale, e, senza scomodare Dio, il risultato è stato su 77 votanti 46 a favore di Crocetta e 31 per la sfiducia.

Al di là di ogni altra riflessione sicuramente il governatore non avrebbe mai immaginato di dover trascorrere il primo anniversario dell’elezione replicando a quanti gli chiedono di andarsene. E paradossalmente chi oggi ha presentato la mozione di sfiducia è lo stesso Movimento il cui appoggio, un anno fa ha consentito a Crocetta di sbandierare quel “Modello Sicilia” che doveva diventare un esempio per Roma.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Salvatore Vernaci 30 Ottobre 2013 12:40

    CITTADINANZATTIVA – Coordinamento Provinciale dei Procuratori dei Cittadini – invita il Presidente della Regione, forte della fiducia riconfermata e la Deputazione regionale a rivedere i propri programmi di modifiche istituzionali. Perché non fare proprio, anche in Sicilia, con gli opportuni aggiustamenti, quanto di positivo vi è nel DDL Delrio? Perché non rimodulare l’art. 15 dello Statuto e prevedere le Province e le Città Metropolitane, come sancito dall’art. 114 della Costituzione? perché non seguire una strada maestra, libera di ostacoli, invece di andare dietro ad insidiose accorciatore? E’ corretto in questa fase di riforme istituzionali, tagliare le spese ma anche creare sviluppo, crescita e buona occupazione. La storia siciliana ci dice che un ente intermedio tra la Regione ed i Comuni è indispensabile, quindi, manteniamo le Province, il cui Consiglio Provinciale sia formato dai Sindaci dei Comuni facenti parte, i quali eleggono il Presidente della Provincia. Circa le funzioni assegnate, possono trovare applicazione quelle del DDL Delrio, oltre a quelle devolute dalla Regione, che potrebbero essere in materia di lavori pubblici, di istruzione professionale, artigianato, turismo, ecc…Per quanto attiene le Città Metropolitane, si rende indispensabile, per potere trovare piena applicazione in Sicilia, salvaguardare l’identità storica e l’autonomia di ogni Comune, incorporato. Non bisogna dimenticare il Patrimonio naturale, rurale, storico-culturale ed architettonico, di cui ogni Comune è geloso custode. Una volta c’erano i Comuni autonomi di Santo Stefano Briga, di Calvaruso, di Guidomandri, ecc… non esistono più, purtroppo “ ‘a storia ‘nsigna”.

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