Nadia Terranova e i ragazzi dello Jaci tra letteratura e bellezze di Messina

Nadia Terranova e i ragazzi dello Jaci tra letteratura e bellezze di Messina

Pierluigi Siclari

Nadia Terranova e i ragazzi dello Jaci tra letteratura e bellezze di Messina

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giovedì 11 Aprile 2019 - 08:05

Dopo aver letto il libro di Nadia Terranova e averne discusso insieme abbiamo scoperto una nuova Messina… quella artistica”. Questa frase, contenuta in una slide mostrata in occasione dell’incontro tra la scrittrice Nadia Terranova e gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico A.M. Jaci, rappresenta perfettamente la natura dell’incontro stesso.

L’”Incontro con l’autore” è un’iniziativa portata avanti in collaborazione tra lo Jaci e la libreria Feltrinelli di Messina, che lo scorso anno aveva permesso agli studenti di dialogare con Alì Ehsani, autore di Stanotte guardiamo le stelle. Quest’anno la scelta è ricaduta su Addio ai fantasmi di Nadia Terranovaci ha raccontato la prof.ssa Marianna Romano, “La lettura del romanzo ha coinvolto quattordici classi, e i ragazzi si sono già confrontati tra loro commentando l’opera. Può sembrare ardito proporre ai giovani un libro sulla perdita e sulla mancanza, invece va detto che abbiamo notato una grande empatia da parte dei ragazzi verso il testo”.

“I ragazzi solo molto preparati, dietro l’incontro c’è un grande lavoro svolto sia da loro che, naturalmente, dai docenti” ha aggiunto Noemi Florio, responsabile dei progetti di lettura de La Feltrinelli Point di Messina, per poi ricordare che Addio ai fantasmi di Nadia Terranova figura tra i finalisti del Premio Strega(qua il link all’articolo dedicato) Questo è un momento che ho sempre amato, probabilmente perché ho insegnato a lungo Italiano e storia” ha detto la Dirigente scolastica Maria Rosaria Sgrò, “Quando mi è stato proposto l’incontro con Nadia Terranova ne sono stata entusiasta. È una scrittrice giovane e in ascesa, di cui sentiremo parlare a lungo”.

Nadia Terranova, Marianna Romano, Noemi Florio e Maria Rosaria Sgrò
Nadia Terranova, Marianna Romano, Noemi Florio e Maria Rosaria Sgrò

Dopo aver ringraziato per la calorosa accoglienza, Nadia Terranova si è subita soffermata sull’ambientazione del romanzo: Considero lo Stretto, insieme all’intera città di Messina, il vero protagonista dell’opera. È un tratto di mare che unisce due terre e ne moltiplica le storie”.

Dopo le letture di alcuni brani di Addio ai fantasmi e l’esibizione di un cartellone con citazioni ed immagini riferite al romanzo, è venuto il turno delle domande all’autrice, momento principale dell’incontro. La scrittrice è stata subito invitata a effettuare un confronto tra Messina e Roma, dove risiede ormai da anni, e a commentare il cambiamento della nostra città rispetto al passato, sia in riferimento ai luoghi che alle persone.

“È chiaro che non c’è una verità oggettiva, perché ognuno di noi guarda a un posto con l’influenza delle proprie esperienze e delle proprie emozioni. Personalmente ho vissuto a Messina per i primi venticinque anni della mia vita, e ci torno spesso. Mi considero messinese con maggiore intensità oggi rispetto a quando mi sono trasferito a Roma. Certo, qua c’è un aspetto claustrofobico legato ad alcuni ambienti, ma questo vale per ogni città, anche le più grandi. Riguardo al cambiamento generazionale, sicuramente internet ha cambiato il mondo. A differenza di quando avevo la vostra età, oggi i ragazzi possono accedere alle stesse informazioni e notizie in qualunque posto vivano. Una cosa di cui mi dispiace è la mancanza, che noto abbastanza diffusa, dell’orgoglio di rivendicare le nostre bellezze. A saperla guardare, Messina è piena di bellezza; perché non valorizzarla?

Le domande degli studenti si sono rivelate non solo numerose ma anche variegate, e hanno portato l’autrice a trattare diversi temi, tra cui felicità, adolescenza e scrittura in prima persona: “Bisogna imparare a distinguere tra ricerca della felicità perenne, che è una ricerca destinata a portare più ansia che altro, e saper godere dei momenti felici. Non credo che gli adolescenti di oggi siano diversi da quelli che li hanno preceduti. Certo, si ascolta musica diversa, probabilmente si segue in modo differente la politica, ma le caratteristiche e le sensazioni dell’adolescenza non mutano col passare del tempo. Scrivere in prima persona è un gesto profondamente rifondativo, perché per raccontare con gli occhi e con la voce di un personaggio bisogna prima costruirlo interamente. Io e la mia protagonista-narratrice, Ida, abbiamo molto in comune, ma non siamo uguali”.

L’interesse degli studenti, oltre al già citato lavoro sul testo svolto insieme agli insegnanti, ha fatto proseguire l’incontro parlando di relazioni, desideri, crisi, sogni, consigli di lettura, miti e progetti futuri. Curiosa la domanda di uno studente, che ha chiesto alla scrittrice: “Se il suo libro fosse una canzone, quale sarebbe?”. Nadia Terranova ha indicato subito Arabian song di Franco Battiato, citando la frase “la mia parte assente si identificava con l’umidità”.

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