Nemo sud, si sgonfia il livello politico dell'inchiesta sul centro clinico messinese

Nemo sud, si sgonfia il livello politico dell’inchiesta sul centro clinico messinese

Alessandra Serio

Nemo sud, si sgonfia il livello politico dell’inchiesta sul centro clinico messinese

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mercoledì 22 Ottobre 2025 - 18:31

Manager sanitari e ex assessori regionali esclusi dal processo, in vista invece per il professor Vita e Alberto Fontana

Si aprirà a febbraio prossimo il vaglio preliminare dell’inchiesta sui rapporti tra la Nemo Sud e il Policlinico di Messina per la gestione dell’omonimo centro clinico per il trattamento delle malattie generiche rare. Ma il giudice Salvatore Pugliese dovrà occuparsi delle ipotesi d’accusa che riguardano soltanto i due indagati principali, ovvero il professore Giuseppe Vita, ex direttore del centro, e Alberto Fontana, presidente della Fondazione Aurora onlus.

Cosa resta in piedi

Alla fine degli accertamenti la Procura ha infatti chiesto il rinvio a giudizio soltanto dei due responsabili principali del centro, che hanno dato vita alla Nemo sud per operare all’interno del Policlinico di Messina. Al vaglio preliminare andrà una sola ipotesi di corruzione contestata al prof. Vita e a Fontana, assistiti dagli avvocati Bonaventura Candido ed Elena Montalbano. Citata anche la stessa Fondazione Aurora.

Inizialmente il ventaglio degli indagati era decisamente più ampio. Dopo le intercettazioni dei Carabinieri la Procura spiccò diversi avvisi di garanzia per interrogare e passare ai raggi x anche il ruolo dei politici che si erano occupati del caso. I sospetti della magistratura erano infatti che sull’accreditamento della struttura da parte della Regione e i fondi pubblici così ottenuti. Nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura però non compaiono i nomi legati al livello politico, che sembra quindi uscire dall’inchiesta.

Avviso di garanzia per manager sanitari e assessora regionale

Lo stralcio e la probabile richiesta di archiviazione non è ancora stata notificata agli interessati ma sembra scontata. Ad esclusione di colpi di scena ancora non emersi, quindi, escono dalla vicenda: Giuseppe Laganga Senzio, ex direttore amministrativo del Policlinico, l’ex commissario straordinario Giuseppe Pecoraro, Mario Giovanni Melazzini, ex presidente della fondazione Aurora onlus, Paolina Reitano, ex direttrice sanitaria del Policlinico, Marco Restuccia, direttore generale del Policlinico, l’ex assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo.

L’indagine sul centro clinico

L’indagine, partita nel 2019 da una denuncia del professor Dattola e coordinata dal Pm Piero Vinci e dal vice procuratore aggiunto Rosa Raffa, era sfociata nei provvedimenti di interdizione e sequestro a maggio 2024. Dopo i primi interrogatori erano state revocate le sospensioni disposte in prima battuta mentre a ottobre successivo erano caduti anche i sequestri delle somme e dei beni. La richiesta di rinvio a giudizio “ristretta” sembra tenere conto degli sviluppi del procedimento.

In difesa del Centro Nemo sud, quando fu rescissa la convenzione, erano scesi in strada pazienti e sindacati. Secondo la Procura le criticità erano diverse, dalla convenzione ai criteri per l’accreditamento regionale (leggi qui: Volevano il Centro a tutti i costi)

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