“Offelia suite” Emozionale riscrittura, eccellenza di competenze allo stato puro da godere…in streaming.

“Offelia suite” Emozionale riscrittura, eccellenza di competenze allo stato puro da godere…in streaming.

Tosi Siragusa

“Offelia suite” Emozionale riscrittura, eccellenza di competenze allo stato puro da godere…in streaming.

giovedì 28 Gennaio 2021 - 19:05

Il NO’hma Teatro Teresa Pomodoro il 17 gennaio u.s., alle ore 17, ha trasmesso, in streaming, la rappresentazione teatrale davvero intensa dal testo “Offelia” di Luca Cedrola, con musiche originali di Arturo Annecchino, registrate al pianoforte.

Encomiabile il tentativo – riuscito – di non spezzare il legame con il proprio pubblico in questi nostri tempi, che, da stranianti, stanno mutando in apocalittici e distopici.

Adattamento drammaturgico e regia di Graziano Piazza, e interpretazione monologante di Viola Graziosi, che ha, a ragione, ottenuto il premio “Actor of Europe 2020” per la migliore interpretazione.

Le vibranti elaborazioni sonore di Michele Fiori, l’ingegneria del suono olofonico di Fabio Brugnoli, i costumi di Maria Alessandra Giuri, hanno impreziosito vieppiù una già eccellente produzione del Teatro Sannazaro Centro di Produzione. Abbiamo assistito, per un’ora, rapiti dalla sofferta e ammaliante grazia, alla disarmante e stremante dissezione della Donna/Fanciulla per eccellenza della drammaturgia del Bardo, che rinuncia ad armarsi per non morire, ad avere quella ragione che pur le spetterebbe, e infine alla ragione stessa. Visione di un’interiorità stralunata, conversazione pre-morte con i propri fantasmi di Ofelia che sceglie di morire a se stessa per rinascere, in quella culla “quasidiliquidoamniotico”, staccandosi dalle malvagità umane.

Mentre le sonorità sono insolite protagoniste, in uno allo scenario di universi finalmente partecipi delle umane vicende, e i piccoli oggetti scenici, dalla collana di perle, al carillon, al ramo secco che finisce con lo spezzarsi, contribuiscono a ricostituire una vicenda individuale, ma in fondo comune a tutti noi.

Una volta ancora la coppia Piazza-Graziosi è stata meravigliosa e intimamente connessa nella perfetta ricostruzione della tragica condizione della infelicemente scontata ricerca spasmodica dell’altro, a completamento del sé. Il sottotitolo “Alluvione amorosa per attrice e scenografie sonore” rimanda a quell’elemento acquatico, che diviene ultima dimora dell’infelice protagonista.

Teatro di certo lontano dall’assonanza alla tradizione, ove l’aspetto performativo – con il corpo, la gestualità, le espressioni – è centrale, in uno alla parola, cantata o parlata, sovente dissonante .Una Ofelia di rara bellezza, con Viola Graziosi perfettamente in parte, e resa ancor più soave dal consono abbigliamento, fra il luttuoso e il lieve, con il nero dell’abito demodè e del cappello con decori di fiori a ricoprire la bionda e fluente capigliatura. Una Ofelia perturbante perché perturbata, in caduta libera, finalmente in primo piano, colta nel tempo fra il momento della sua uscita di scena dalla tragedia shakespeariana, e quello del racconto da parte della angosciata regina Gertrude dell’esito ferale per annegamento di quella esistenza: al centro della mise en scene la narrazione intimista delle turbe psichiche che condurranno Ofelia a morte per consunzione.

Plausi.

In conclusione, ricerca continuativa di perfezione, eccellenza del tutto allo stato puro, per questo viaggio interiore che porta all’inevitabile dissolversi e all’affermazione coraggiosa delle proprie fragilità.

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