Quattordici rinvii a giudizio per lo spaccio di droga a Messina fra 2006 e 2007

Quattordici rinvii a giudizio per lo spaccio di droga a Messina fra 2006 e 2007

Quattordici rinvii a giudizio per lo spaccio di droga a Messina fra 2006 e 2007

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martedì 25 Ottobre 2011 - 16:54

Il Gup Ignazzitto ha rinviato a giudizio 14 persone accusate di aver fatto parte di due gruppi che spacciavano droga a Messina nel 2006 e 2007. Il processo fissato per il 9 febbraio prossimo. Esclusa l'associazione a delinquere.

Quattordici persone, ritenute affiliate a due gruppi che gestivano lo spaccio di droga a Messina fra il 2006 ed il 2007, sono stati rinviati a giudizio dal gup Walter Ignazzitto. La richiesta ribadita oggi dal sostituto procuratore della Dda Fabio D’Anna. Inizialmente le richieste del PM erano 17 ma oggi in udienza preliminare sono state stralciate le posizioni di due imputati mentre il 24enne Letterio Alessi, ha patteggiato la pena a tre mesi di reclusione. Fissata per il 9 febbraio prossimo la prima udienza, davanti ai giudici del Tribunale. Il gup Ignazzitto ha dichiarato il non luogo a procedere per il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga.
L’inchiesta era stata avviata dal sostituto procuratore Vincenzo Cefalo. Le indagini consentirono di smantellare i due gruppi. Uno era guidato Stefano Cannaò, l’altro da Giuseppe Mento, Maria Bertuccelli, Marcello La camera ed Antonino Scuderi.
Cannaò, la cui posizione è stata stralciata oggi per un difetto di notifica e sarà giudicato il 15 novembre, avrebbe capeggiato l’organizzazione che si occupava soprattutto dello spaccio di marijuana. Lo stesso Cannaò, secondo l’accusa, assicurava le forniture di droga e collaborava per il confezionamento delle dosi. Stellario Pulejo, 32 anni ed Ignazio Giacco, 36 anni avevano il compito di curare il trasporto delle partite di droga, la custodia e la consegna della sostanza ai clienti e partecipavano alla suddivisione dei proventi dell’attività di spaccio. Accertati dagli investigatori una decina di casi di spaccio di marijuana, hashish, ecstasy e cocaina.
Il secondo gruppo, secondo quanto emerso dalle indagini, era capeggiato da Giuseppe Mento la cui posizione è stata stralciata su istanza del suo difensore. Mento procurava lo stupefacente mentre Bertuccelli, La Camera e Scuderi lo affiancavano nelle varie attività. Accertati una trentina di episodi di spaccio di marijuana.

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