Si allarga il fronte della manifestazione, la deputata Grasso vuole chiarezza sul buco in bilancio

Si allarga il fronte della manifestazione, la deputata Grasso vuole chiarezza sul buco in bilancio

Si allarga il fronte della manifestazione, la deputata Grasso vuole chiarezza sul buco in bilancio

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giovedì 18 Settembre 2014 - 10:02

Il comitato "Salvare l'Ospedale Piemonte" parteciperà alla manifestazione del prossimo 29 settembre promossa da Cisl e Uil. Rflettori accesi sull'azienda Papardo-Piemonte per il buco in bilancio da 35 milioni di euro. La deputata Bernardette Grasso scrive alla Regione.

Cisl e Uil hanno chiamato a raccolta l’intera città per dire ancora una volta no alla chiusura e allo smantellamento dell’Ospedale Piemonte con la manifestazione organizzata il prossimo 29 settembre. A rispondere presente c’è naturalmente il comitato “Salvare l’Ospedale Pieemonte” che in queste settimane di caos sul futuro del nosocomio di viale Europa è stato sempre in prima linea.

“Soltanto con un movimento spontaneo di popolazione – dichiara Marcello Minasi, presidente del Comitato – si può riaffermare la necessità che l'Ospedale Piemonte continui il suo servizio. I politici, infatti, pare non riescano ad interpretare le esigenze della cittadinanza: si rende opportuna, dunque, una mobilitazione massiccia per porre fine a quel programma di chiusura del Piemonte, iniziato già nel 2009 ed evitato soltanto grazie alle lotte portate avanti anche da noi. Lotte – continua Minasi- che a quanto pare devono continuare con maggiore determinazione”. Per questo motivo il comitato non solo ci sarà alla manifestazione promossa da Cisl e Uil ma rilancia l’invito chiedendo a tutta la popolazione di essere presente.

I riflettori sull’Azienda Papardo-Piemonte restano però prepotentemente accesi dopo le pesantissime dichiarazioni del Dg Michele Vullo sui 35 milioni di disavanzo nei conti dell’Azienda ospedaliera. Sull’argomento vuole vederci chiaro la deputata regionale Bernardette Grasso che ha scritto al Presidente della Regione Crocetta e all’Assessore alla Salute Borsellino per segnalare quanto riscontrato dal dirigente Vullo. La deputata fa rilevare uno degli esempi gli esempi di cattiva gestione denunciati da Vullo, al fine di rappresentare in modo concreto la gravità della situazione: “Avevamo un bilancio di previsione (2013) che stabiliva costi per dispositivi medici, per l’intero anno, pari a 12 mln e 8. Al 30 giugno però – spiega il dg –, 9 mln sono risultati essere già stati utilizzati. Se ciò è vero, significa che gli stessi dispositivi (ad esempio protesi) sono stati impiantati in pazienti che ne avevano bisogno. Diversamente, quanto non impiantato, dovrebbe risultare come scorte di magazzino. Ebbene, abbiamo già appurato che così non è, ci si trova di fronte ad operazioni non sempre molto lineari che vanno chiarite”. Per Bernadette Grasso la Regione adesso deve intervenire, considerato che la cosiddetta gestione manageriale delle aziende Ospedaliere dovrebbe garantire il conseguimento di obiettivi di efficienza e risparmio della spesa pubblica sanitaria che sembrerebbero non raggiunti dalla precedente gestione dell’Azienda e che è necessario a questo punto accertare i fatti con la massima celerità. Per questo chiede all’Assessorato se è già stata disposta, o si sta disponendo, una indagine – ispezione mirata a verificare le cause che hanno determinato il disavanzo di amministrazione nell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo – Piemonte di Messina, avendo particolare cura nel monitorare tutte le gare e le modalità di acquisto di dispositivi medici.

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