Bocciata la rimodulazione del Piano di Riequilibrio

Bocciata la rimodulazione del Piano di Riequilibrio

Danila La Torre

Bocciata la rimodulazione del Piano di Riequilibrio

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mercoledì 28 Febbraio 2018 - 17:41

In Aula solo 18 consiglieri su 40. In 9 hanno votato l’approvazione della delibera, sei si sono astenuti e tre hanno detto no. E c’è anche la polemica per quello che è successo durante le operazioni voto per appello nominale

Il piano di riequilibrio continuerà ad avere durata decennale. Nel pomeriggio, il Consiglio comunale ha bocciato la rimodulazione della manovra approvata dalla Giunta (vedi qui) , stoppando di fatto il prolungamento da 10 a 20 anni previsto dalla legge a cui lo stesso Consiglio aveva aderito qualche settimana fa. Delusa l’amministrazione Accorinti, che – pur presentando il provvedimento all’ultimo momento, come peraltro consuetudine- era certa di portare a casa il risultato e di poter spalmare i debiti di palazzo Zanca fino al 2033.

In Aula, al momento del voto, erano presenti solo 18 consiglieri su 40 (IN FONDO ALL'ARTICOLO I NOMI DI TUTTI GLI ASSENTI). Si sono espressi con voto favorevole in 9: Carlo Abbate, Cecilia Caccamo, Rita La Paglia , Maurzio Rella, Ivana Risitano e Pippo Trischitta, ai quali solo in un secondo momento si sono aggiunti i tre consiglieri comunali del partito democratico Claudio Cardile, Gaetano Gennaro e Libero Gioveni. Durante il primo appello nominale i tre esponenti del Pd erano infatti usciti dalla sala consiglio per ripresentarsi qualche minuto dopo, in occasione del secondo appello.

Sei sono stati gli astenuti: Pietro Iannello, Alessandro La Cava, Antonella Russo, Nora Scuderi, Carlo cantali e la presidente Emilia Barrile. In tre hanno invece alzato disco rosso: Pippo De Leo, Daniela Faranda , che ha cambiato idea tra il primo e secondo appello passando dall’astensione al voto contrario, e Daniele Zuccarello.

Subito dopo la fine della seduta , quest’ultimo – sul suo profilo Facebook – ha polemizzato con i colleghi de Pd per la loro uscita e riapparizione durante le operazioni di voto: “Vergognosi- scrive – i colleghi del partito democratico, (Gioveni, Cardile, Gennaro) che escono dall’aula dopo ore di dibattito al momento del voto, pensando di far cambiare idea a qualche collega, rientrando dopo pochi secondi per votare “SI”.

I tre consiglieri del Pd rispondono con un comunicato congiunto in cui se la prendono invece con chi ha impedito l’approvazione del provvedimento.

“Riteniamo – scrivono – che la bocciatura della proposta di deliberazione relativa alla rimodulazione del piano di riequilibrio sia stata un grave atto di irresponsabilità politica perpetrato da parte del Consiglio comunale nei confronti della città. Non c’è dubbio che la votazione di oggi fosse per il futuro di Messina la più importante fra tutte quelle effettuate nell’arco dell’intera consiliatura. Nonostante le tante perplessità politiche e contabili, con senso di responsabilità, abbiamo comunque deciso di votare favorevolmente alla rimodulazione del piano di riequilibrio, per cercare di scongiurare il dissesto finanziario del Comune di Messina”.

La bocciatura da parte dell’aula – continuano i tre consiglieri – è davvero inspiegabile. Purtroppo, non si è colta l’importante possibilità offerta dal Governo nazionale, a guida PD, di spalmare tutti i debiti del Comune in vent’anni piuttosto che in dieci. Ciò, inevitabilmente, avrà riflessi molto negativi sia sul bilancio comunale sia sui servizi per il cittadino.Tuttavia, la nostra preoccupazione maggiore è quella che il Ministero dell’Interno si determini con parere negativo anche sull’attuale Piano di Riequilibrio (con rientro previsto in dieci anni). Siamo convinti che, invece, l’esito favorevole della odierna proposta di deliberazione avrebbe aperto la strada ad un parere favorevole da parte del Ministero competente”.

“Cardile Gennaro e Gioveni attaccano poi anche con l’Amministrazione Accorinti, “che – come al solito – ha sottoposto al Consiglio il nuovo piano di riequilibrio nell’ultimo giorno utile, venendo meno all’impegno assunto in precedenza di condividere questo importante e delicato percorso con tutte le forze politiche”.

La delibera con la rivisitazione del piano era infatti approdata in Aula solo mercoledì pomeriggio, ma priva dei pareri obbligatori – anche se non vincolanti – delle sei Circoscrizioni ed i lavori erano quindi stati aggiornati di 24 ore, costringendo l’aula a votare allo scadere del gong.

Signorino – presente in Aula – al termine del Consiglio comunale non ha nascosto la sua delusione, parlando di prova di forza tra gruppi consiliari che ha avuto come unico risultato quello di creare un danno la città . Cuzzola ha invece espresso la sua amarezza con un laconico sms, in cui ha scritto: “bocciata la rimodulazione del piano. No comment”.

DLT

Ecco i nomi degli assenti: Piero Adamo, Angelo Burrascano, Nino Carreri, Andrea Consolo, Simona Contestabile, Giovanna Crifò, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta, Carmelina David, Lucy Fenech, Nino Interdonato, Franco Mondello, Francesco Pagano, Pierluigi Parisi, Mariella Perrone, Mario Rizzo, Giuseppe Santalco, Salvatore Serra, Giuppi Siracusano, Santi Sorrenti, Fabrizio Sottile e Benedetto Vaccarino.

4 commenti

  1. Ricorderemo nomi e cognomi dei “pareri contrari e degli assenti…” alla prossima “tornata ELETTORALE, per QUESTO VERGOGNOSO ed IRRESPONSABILE comportamento di questi consiglieri DEDITI solo alla politica del GETTONE!!!!

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  2. Che UDC o PD il comportamento del consigliere Gioveni non cambia mai. Specchio fedele di una parte do elettorato.

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  3. Vergogna ai non rappresentanti dei messinesi. Personalmente ho l’impressione che molti di loro occupano solo le poltrone,(non fisicamente visto le assenze) senza minimamente percepire la responsabilità che deriva dalle loro decisioni.
    Il futuro di Messina, dei cittadini, dei ragazzi è nelle mani di chi governa la città.
    Visto l’importanza del piano di riequilibrio, la presenza dei nostri eletti avrebbe dimostrato un po’ di interesse verso i problemi della città e dei cittadini.. invece evidentemente molti avevano altre faccende da sbrigare.

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  4. Sig Totonno ha ragione,ma non mi venga a dire che la colpa non è principalmente dell’amministrazione che come al solito porta in consiglio un provvedimento alla vigilia della scadenza e dice “prendere il pacco o lasciare” senza poter vedere cosa hanno messo nel pacco.Ogni tanto i gettonari si ribellano anche perchè oramai sono in scadenza e i gettoni li hanno presi tutti.

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