Il consiglio comunale e le incognite del bilancio: si entra nella fase “calda”

Il consiglio comunale e le incognite del bilancio: si entra nella fase “calda”

Il consiglio comunale e le incognite del bilancio: si entra nella fase “calda”

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martedì 23 Agosto 2011 - 13:09

Ieri in commissione Bilancio l’inizio dell’esame del previsionale 2011, sul quale pesano i dubbi sulle dismissioni e sui conti delle partecipate

La tabella di marcia è ormai nota: entro il 31 agosto il consiglio comunale incardinerà all’ordine del giorno il bilancio di previsione 2011, possibile che ciò accada già giovedì, alla prima seduta post-vacanze, più probabile che slitti tutto all’inizio della prossima settimana; nei prossimi giorni arriverà anche l’atteso parere dei revisori dei conti; nella prima metà di settembre arriverà il voto in aula. Sul cui esito nessuno è pronto a scommettere grosse cifre, anche se è sempre molto difficile che i consiglieri comunali diventino “carnefici” di sé stessi, visto che una bocciatura del bilancio comporterebbe il rompete le righe e il commissariamento. Le incognite, però, ci sono, nessuno ne fa mistero a Palazzo Zanca, e già se ne parlava tra ieri e oggi, dopo la prima seduta della commissione Bilancio presieduta da Giuseppe Melazzo.

I nodi sono sempre gli stessi. In primis il piano di dismissioni degli immobili, vero pilastro del pareggio entrate-uscite. L’assessore alle Finanze Miloro ha previsto un incasso di 25 milioni di euro, considerato che finora, nel 2011, le vendite hanno portato ad un introito, ciò vorrà dire che da qui a dicembre il Comune dovrebbe cedere immobili per oltre 22 milioni di euro. Per qualcuno è una mission impossible, per Miloro no. E’ quasi fatta per la cessione della caserma dei vigili del fuoco al ministero dell’Interno per quasi 4,5 milioni, per il resto tutto ruota attorno agli ex Silos granai (13 milioni di euro), all’ex Macello (più di 3 milioni) e i Magazzini generali (circa 6 milioni). La strada continua ad essere in salita, tanto che si sussurra che anche i revisori dei conti chiederanno lumi al riguardo.

L’altro punto interrogativo riguarda, come sempre, le partecipate. Tra gli allegati al previsionale (oltre alla relazione tecnica) mancano i bilanci di Stu Tirone, Amam e Messinambiente. E anche qui, i corridoi di Palazzo Zanca bisbigliano che addirittura il bilancio della società dei rifiuti non sia stato nemmeno approvato dall’assemblea dei soci. C’entra qualcosa il fatto che l’anno prossimo fossero enormi le discrepanze tra i conti di Messinambiente e quelli dell’Ato3, che in teoria dovrebbero essere speculari tra loro? Forse. Certo è che se a queste incognite si aggiunge quella cronica dell’Atm, ormai problema messo in un cassetto grazie alla “salvifica” delibera sulla messa in liquidazione, i punti interrogativi finiscono per superare quelli affermativi. E i dubbi che circolano tra i consiglieri comunali, anche sulla tenuta della maggioranza, continuano ad aumentare.

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