Personale Covid senza contratto, Lombardo interroga Schifani e Volo

Personale Covid senza contratto, Lombardo interroga Schifani e Volo

Redazione

Personale Covid senza contratto, Lombardo interroga Schifani e Volo

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giovedì 12 Gennaio 2023 - 12:00

Il deputato regionale di Sicilia Vera con altri colleghi parlamentari chiede ai vertici dell'Asp di intervenire fino a quando non arriveranno i chiarimenti dalla Regione

MESSINA – Il deputato regionale di Sicilia Vera Giuseppe Lombardo ha chiesto chiarimenti in merito alla risoluzione del contratto del personale Covid nella provincia di Messina. Lo ha fatto con una interrogazione indirizzata al presidente Renato Schifani e all’assessore alla Salute Giovanna Volo. “Ciò che sta accadendo in queste ore – spiega Lombardo – ci preoccupa. Sappiamo da verbale in nostro possesso che nella giornata di ieri nei locali della Direzione aziendale dell’Asp di Messina si è svolta una riunione dei vertici aziendali e dei referenti dell’emergenza Covid19 per fare il punto sul cosiddetto personale Covid. Durante i lavori – prosegue il parlamentare di icilia Vera – è emersa la volontà di non rinnovare il contratto a molti professionisti e ciò in contrasto con le indicazioni dell’assessorato regionale che aveva stabilito la proroga dei contratti fino al 28 febbraio con un monte ore settimanale massimo di 18 ore”.

Il nodo della proroga

Lombardo evidenzia che “la decisione riguardo la proroga dei contratti delle figure professionalie si basa su una nuova valutazione del fabbisogno di personale già prorogato, ma ancora non contrattualizzato fino al 28 febbraio 2023”.

i profili professionali per i quali si stabilisce, con il su menzionato verbale, di cessare la collaborazione senza un preciso criterio logico o temporale, a far data dal 16 gennaio, sono: biologi, farmacisti, specializzandi, Educatori professionali, assistenti sociali, collaboratori Ingegneri, Assistenti amministrativi reclutati tramite avviso Polime. “A questo punto – incalza Lombardo – chiediamo di sapere se i vertici dell’Asp di Messina, prorogando in modo apparentemente pregiudizievole e scriteriato tale da determinare una “responsabilità da provvedimento”, siano liberi di scegliere i profili o le graduatorie dei diversi bandi (es. amministrativi bando Polime esclusi) che si occuperanno fino al 28 febbraio dell’espletamento di tutte le attività sanitarie ancora da completare.
Intendiamo sapere come verrà contrattualizzato il personale dei profili esclusi dalla proroga ma che di fatto dall’1 gennaio dell’anno in corso, anche in periodi festivi, e fino al 16 gennaio prossimo in regime di continuità lavorativa, manderà avanti le attività essenziali finora garantite. E ancora, chiediamo se verranno garantiti alla popolazione della provincia di Messina i livelli essenziali di assistenza con la risoluzione dei contratti della maggior parte dei profili professionali, tra i quali anche quelli sanitari.

Questi – conclude Lombardo – sono gli interrogativi che abbiamo posto al governo regionale, intanto stamattina insieme ai colleghi parlamentari abbiamo incontrato i vertici dell’Asp per chiedere loro di sospendere l’effetto del verbale fino a quando non arriveranno chiarimenti dalla Regione”.

Cisl

«Non si possono utilizzare due pesi e due misure». La Cisl Funzione Pubblica di Messina scrive al Commissario Straordinario, al Direttore Sanitario, al Direttore Amministrativo dell’Asp di Messina e per conoscenza all’assessore regionale alla Salute denunciando quella che sembrerebbe una decisione assunta unilateralmente «ovvero di far proseguire il rapporto di lavoro soltanto ad alcuni lavoratori assunti per l’emergenza Covid ed invece di sospenderlo ad altri con decorrenza 16/01/2023, nonostante le linee di indirizzo emanate dall’Assessore Regionale alla Salute, diano indicazione per la proroga alla data del 28/02/2023». A prendere posizione è la segretaria generale della Cisl Funzione Pubblica Giovanna Bicchieri che ritiene il comportamento dell’Asp di Messina «antisindacale, in violazione dell’art. 4 (informazione), e omesso il successivo Confronto Sindacale sugli andamenti occupazionali, di cui alla lett. P art. 5 del CCNL 2019/21 Comparto Sanità Pubblica».

«Tra i tagli dei precari Covid – aggiunge la Bicchieri – non vi sarebbero proprio coloro che sono in palese eccedenza organica, ovvero i 22 collaboratori amministrativi. Non vorremmo immaginare che i provvedimenti assunti dall’Asp in assenza del sindacato abbiano la finalità di accompagnare soltanto qualcuno verso la stabilizzazione, alla luce di atti che all’evidenza dei fatti non sono trasparenti». La Cisl Funzione Pubblica sollecita l’Assessore Regionale alla Salute Giovanna Volo ad avviare una indagine ispettiva.

Sunas

Anche il Sunas esprime preoccupazione per la scelta annunciata da parte della Direzione Strategica dell’ASP di Messina di non voler rinnovare, addirittura a partire dal 16/01/2023, i contratti di molti operatori e professionisti appartenenti al cosiddetto personale Covid, tra cui figurano anche gli assistenti sociali.

“Una decisione che tra l’altro si pone in contrasto con le indicazioni dell’assessorato regionale che ha stabilito la proroga dei contratti fino al 28 febbraio”.

Il SUNAS nel chiedere la sospensione degli effetti dell’atto che prelude al mancato rinnovo dei suddetti contratti ribadisce “la necessità che si proceda in direzione contraria, nel senso di creare le condizioni, dal punto di vista normativo, finanziario ed organizzativo, a livello nazionale e regionale, per avviare percorsi di stabilizzazione che riguardino tutto il personale precario, assunto sia durante l’emergenza Covid sia precedentemente, senza distinzione rispetto al rapporto di lavoro attivato.

L’aver reclutato personale non ricorrendo a selezioni di tipo concorsuale, pratica che tra l’altro il nostro Sindacato ha sempre contestato, è una responsabilità da attribuire alle amministrazioni pubbliche che l’hanno messa in atto e non certamente ai lavoratori e ai professionisti che l’hanno dovuta subire pur di trovare un lavoro, dovendo spesso accettare di svolgere attività essenziali a favore della comunità senza poter contare sul riconoscimento dei più elementari diritti del lavoro, della loro professionalità, e delle loro competenze.

Spetta quindi ai decisori politici e istituzionali trovare le giuste soluzioni per eliminare le tante situazioni di precariato non garantiscono né condizioni di stabilità e serenità a tante famiglie siciliane né servizi ed interventi efficienti, efficaci e di qualità ai cittadini”.

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