Sulla strada per salvare il Comune dal dissesto c’è ancora la Corte dei Conti

Sulla strada per salvare il Comune dal dissesto c’è ancora la Corte dei Conti

Danila La Torre

Sulla strada per salvare il Comune dal dissesto c’è ancora la Corte dei Conti

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venerdì 24 Gennaio 2014 - 00:58

Per attuare il “piano B” dell’amministrazione serve anche il placet dei magistrati contabili. Intanto, non si placano le polemiche su quel “buco” da 9 milioni di euro scovato nel bilancio di previsione 2013, ad approvazione avvenuta. Ad intervenire sulla vicenda è, con una nota durissima, il capogruppo del Pd Paolo David

Per salvare il Comune dal dissesto,l’amministrazione Accorinti ha deciso di “aggrapparsi” all’ormai famigerato comma 573 della legge di stabilità. Come dimostra la nota trasmessa ai consiglieri comunali (vedi correlato), la volontà dell’esecutivo di Palazzo Zanca è ormai chiara e la strada segnata. Resta, tuttavia,qualche dubbio sulla percorribilità di questa strada,che a ben guardare sembra più una strettoia, all’interno della quale i margini di manovra appaiono piuttosto limitati.

Se da un lato il comma 573 può davvero rappresentare un appiglio giuridico importante da afferrare al volo per non sprofondare nei debiti andare in default ,dall’altro può anche rappresentare la classica zappa sui piedi, perché per ottenere il rinvio di due mesi a cui ambisce il Comune servirà anche il placet della Corte dei Conti, che troppo buona col nostro ente non è mai stata, e non a torto.

Se andiamo infatti a leggere il comma 573, scopriamo che : «Per l’esercizio 2014, gli enti locali che hanno avuto il diniego d’approvazione da parte del consiglio comunale del piano di riequilibrio finanziario … e che non abbiano dichiarato il dissesto finanziario … possono riproporre … la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale…,qualora dimostrino dinanzi alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti un miglioramento della condizione di ente strutturalmente deficitario».

Anche dando per scontati due dei tre passaggi previsti, e cioè la bocciatura del Piano di riequilibrio e la non dichiarazione di dissesto (che spetta al Consiglio comunale) è il terzo passaggio che potrebbe rappresentare un vero e proprio scoglio, anche se attualmente il Comune di Messina non è più, formalmente, un ente strutturalmente deficitario , avendo rispettato 7 dei 10 parametri previsti dalla legge.

Meno facile sarà, invece, dimostrare alla magistratura contabile di aver imboccato ala strada del risanamento. Palazzo Zanca non sembra in grado di dare garanzie in tal senso, sia per l’enorme mole di debiti, che continuano a crescere e non certo a diminuire, sia per i rapporti economici poco chiari con le sue società partecipate. Il caso della delibera sul rientro dei debiti con l’Ato, rimasta nel cassetto,è l’esempio più lampante di come , anche durante questa amministrazione, non siano stati compiuti i necessari passi avanti per risanare le asfittiche casse dell’ente e rimettere il Comune sulla “retta via”. Senza parlare, poi, di Atm, con cui non è stato ancora siglato il contratto di servizio e Messinambiente, quest’ultima addirittura formalmente in liquidazione ma pienamente operativa.

L’amministrazione Accorinti si mostra a comunque ottimista e conta davvero di poter aderire al comma 573 , usufruendo di altri due mesi di tempo per la redazione del nuovo e definitivo Piano decennale di riequilibrio, da agganciare magari al Decreto legge 35, come ha spiegato qualche giorni fa il vice-sindaco Signorino.

La speranza è che i 60 giorni eventualmente a disposizione dell’amministrazione possano bastare per salvare il Comune dal dissesto e non servano soltanto a prolungare una inutile agonia.

Intanto, sempre a Palazzo Zanca, non si placano le polemiche su quel “buco” da 9 milioni di euro scovato nel bilancio di previsione 2013, ad approvazione avvenuta. Ad intervenire sulla vicenda è, con una nota durissima, il capogruppo del Pd Paolo David, che invita l’amministrazione ad inviare alla Corte dei Conti «a tutela del Consiglio comunale, sovraesposto a rischi di varia natura da questa amministrazione , tutta la documentazione….».

Dito puntato soprattutto contro il vice-sindaco:« Sconcerta la leggerezza con la quale Signorino ammette l’errore di sovrastima delle entrate, che a noi sembra un vero e proprio falso in bilancio…».

L’esponente del Pd solleva dubbi anche in merito al percorso indicato dall’amministrazione Accorinti per evitare il dissesto: «Il Consiglio comunale può davvero bocciare il vecchio piano di riequilibrio,seppur con qualche modifica?» e, ancora ,si domanda David: «Siamo sicuri di poter agganciare il Decreto- legge 35?».

L’esponente del Partito democratico conclude il suo documento ritirando la fiducia all’amministrazione Accorinti: «il rapporto di fiducia “politico”- scrive- …è irrimediabilmente compromesso; sui prossimi atti contabili, l’atteggiamento del Consiglio comunale non potrà che essere rigido nell’interesse della città». Dopo l’Udc e i Dr (vedi correlato), anche il Pd dice di voler chiudere le porte al dialogo con la Giunta. Si attende adesso la reazione dell’esecutivo di Palazzo Zanca, che sembra intenzionato nelle prossime ore a convocare una conferenza stampa per fare chiarezza sulla questione economica. (Danila La Torre)

8 commenti

  1. Dopo la sonora BOCCIATURA del Bilancio di Previsione della Regione Siciliana da parte del Commissario dello Stato, il quale fa un elenco impressionante di errori relativi alla interpretazione delle leggi vigenti, il PARTITO DEMOCRATICO di Felice CALABRO’ e i sostenitori di RE SARO Crocetta farebbero bene a TACERE PER SEMPRE. Il grande Totò di fronte agli errori madornali di Palermo, dell’errore materiale di Messina avrebbe esclamato: quisquilie, bazzecole, pinzillacchere, sciocchezzuole!

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  2. dissesto sempre piu’ vicino. Cosi’ almeno i farabutti responsabili non potranno piu’ farla franca (sempre che la magistratura contabile faccia la sua parte).

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  3. ++++++++, non hai idea di cos’è un bilancio di previsione di un ente locale. La sezione regionale della Corte dei Conti comprenderà l’evidente errore materiale, ce ne sono a iosa in tutti i bilanci dei Comuni italiani, prova a leggerti i quesiti che arrivino alla magistratura contabile. La Corte, probabilmente,chiederà al Comune di sanare in sede di Rendiconto di Gestione 2013,a supporto c’è il Consuntivo 2012 con una IMU riscossa di € 45.557.878. L’ANCI Sicilia mette a disposizione una consulenza,vista la complessità e i continui aggiornamenti in materia di finanza locale. Agli scienziati contabili della PRIMA COMMISSIONE di Palazza Zanca,bastava in sede di approvazione del bilancio,collegarsi con il sito del Comune di Catania,cliccare sulla finestra del bilancio di previsione 2013 della città etnea,avrebbero notato in tempo l’evidente errore materiale. In ogni caso la piena responsabilità esecutiva dell’accertamento delle entrate tributarie è di Romolo Dell’Acqua.

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  4. letterio.colloca 24 Gennaio 2014 06:58

    «a tutela del Consiglio comunale, sovraesposto a rischi di varia natura da questa amministrazione , tutta la documentazione….».”sui prossimi atti contabili, l’atteggiamento del Consiglio comunale non potrà che essere rigido nell’interesse della città.”
    Qualche giorno fa,Vi ho raccontato, in sintesi, la storiella dei LADRI DI PISA:si attaglia alla vicenda attuale.
    Cosa facevano tutte questi “vergini addormentate” mentre venivano violentate con l’approvazione (eroico atto di responsabilità!!!!39.o gettone di presenza!!) del bilancio preventivo 2013?
    Destate dalla “vergogna oltraggiosa subita” e dalla scoperta di TROPPA IGNORANZA da parte generale, cercano di procurarsi una verginità mistificando l’accaduto come una scorrettezza o un abuso di fiducia, in MALAFEDE?
    Il copione è SFACCIATAMENTE sempre lo stesso:scoperto l'”inghippo”-magari con una delazione-; l’autore ne ammette la paternità con qualche risibile gigionesca conferma; quindi,la CONSUMATA DISSOCIAZIONE,a mò di denuncia pubblica, DALL’ACCADUTO anche se presente al misfatto e PARTECIPATIVO CON LA PROPRIA IGNORANZA.
    Spendere altre parole su costoro -per’altro ben rappresentati per DOTI D’IGNORANZA per cui meglio sarebbe di loro fare un fascio ed inviarli accovonati a VENTOTENE o PORTO AZZURRO prima maniera, è come esaltare i ciucci.
    Mio desiderio: discriminarli perché pericolosi quanto mai!

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  5. Salvatore Vernaci 24 Gennaio 2014 10:24

    In un solo modo si può salvare il Comune di Messina e ripartire da zero: avviando la procedura della dichiarazione di dissesto. Dalla dichiarazione di dissesto i Messinesi hanno tutto da guadagnare e nulla da perdere:1.- Già pagano i tributi con aliquote al massimo. Già pagano la refezione scolastica, gli asili, i servizi a domanda individuale, al 36 %. 2) Gli Impiegati non hanno nulla da temere, perché il Comune di Messina dovendo avere, per legge, il rapporto di 1 dipendente per ogni 121 abitanti, deve avere n. 2023 dipendenti. In atto ne ha 1578 dipendenti di ruolo e n. 302 dipendenti fuori ruolo. 3.- I CREDITORI del Comune, quelli sì che hanno da temere, infatti si bloccano tutte le procedure esecutive in corso, né si possono intraprendere o proseguire altre procedure contro il Comune; eventuali pignoramenti eseguiti sono inefficaci, i debiti non producono più interessi né sono soggetti a rivalutazione monetaria, lo stesso dicasi per le anticipazioni di cassa, dove il Comune è pesantemente esposto. Tutta la massa debitoria viene ridotta tra il 40 ed il 60% del debito. 4.- Le conseguenze sugli AMMINISTRATORI:-Messina inizierebbe il vero CAMBIAMENTO, perché quelli che la Corte dei conti individuerà come i responsabili del dissesto, non possono più ricandidarsi, né occupare cariche pubbliche per dieci anni.
    Se non si dichiara il dissesto, dietro l’angolo ci sono i 9 milioni di euro, ripetuti nel bilancio di previsione 2013, e per recuperarli, sembrerebbe che si stiano per introdurli nel redigendo contratto di servizio con l’AMAM, la quale spartirebbe questo importo sulle bollette dell’acqua. A questo, si dovranno aggiungere le evasioni sulla TARES, che saranno consistenti e per questi importi dovranno trovare nuove entrate. Purtroppo questa Amministrazione, eletta a furor di Popolo, che aveva tutte le carte in regola per cambiare Messina, si è, inconsapevolmente adagiata sulla continuità con il passato: i dirigenti continuano ad avere, oltre lo stipendio, l’indennità di posizione e di risultato al massimo; al Segretario generale, è stata attribuita l’indennità di direttore generale, e non c’era bisogno; gli impiegati continuano a percepire il salario accessorio ed i buoni pasto, che spendono nei super mercati, ecc… Non è, purtroppo, cambiato nulla, tranne la barriera all’ingresso del Municipio, mentre è peggiorata la vessazione tributaria sui cittadini, quando si poteva benissimo mantenere per il 2013 la TARSU e non far pagare l’IMU come hanno fatto tanti Comuni

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  6. lei ha ragione… il vero atto di responsabilità sarebbe stato NON APPROVARE il bilancio.

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  7. INSERITO DA MARIEDIT: Il buco di 9 milioni di euro nel bilancio di previsione 2013 è da addebitarsi completamente a CAMBIAMO MESSINA DAL BASSO del Sindaco RENATO ACCORINTI con l’aiuto degli ERRORI IMPRESSIONANTI degli scienziati contabili della I Commissione Consiliare che hanno ascoltato colui che ha oscurato per preparazione e oculatezza il Dott. Coglitore e cioè il nuovo Ragioniere Generale Dott. Cama. A questo punto chiedo al mio RENATOSINDACO perché hai mantenuto al suo posto ROMOLO DELL’ACQUA che non ha accertato le entrate tributarie? Non ti ricordi che l’ho sempre attaccato? Perché non nomini un nuovo Ragioniere Generale in sostituzione di colui che ha avallato con il parere favorevole la presentazione del bilancio di previsione 2013? Questo è quello che avresti dovuto scrivere tu MARIEDIT! Invece questo è proprio il caso in cui ti stai incartando e non te ne accorgi. Per venire alle tue più pervicaci passate affermazioni bisognerebbe oggi dire: L’asse maggioranza-opposizione ha varato un documento finanziario non veritiero, circostanza questa perfettamente uguale all’inciucio BUZZANCA-CALABRO’ da te in maniera molto maniacale più volte sostenuta! MARIEDIT, non so chi sei, ma ti debbo dare atto che in fatto di finanza pubblica sei messo proprio bene e potresti dare lezioni a chi ci amministra e cioè a chi non merita alcuna difesa perché inadeguato! Un dubbio mi è sorto, a seguito della scomparsa dei commenti su Tempostretto di Gaetano Saja (non li leggo più da tempo remoto) e che possono giustificare la qualità e la fondatezza dei commenti in materia finanziaria e sarei veramente curioso di sapere se GAETANO SAJA e MARIEDIT sono la stessa persona!!!!!!!

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  8. Hai ragione… 9 MILIONI di euro sono quisquilie, bazzecole, pinzillacchere, sciocchezzuole…
    Meno male che non puoi fare più danni. In passato ne hai fatti tanti, ma davvero tanti, e paghiamo ancora la tua incapacità (e spero che solo di incapacità si sia trattato e non di….) Ma ai tuoi tempi, la Magistratura, si occupava di ladri di polli…
    Ti leggo sempre con attenzione e, sempre quando vado a nanna. Sei il miglior sonnifero esistente, e sei a… costo zero!

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