Lite fra medici: emessi tre avvisi e disposte tre archiviazioni

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Lite fra medici: emessi tre avvisi e disposte tre archiviazioni

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venerdì 01 Giugno 2012 - 12:33

Nuovi sviluppi nell'inchiesta sulla lite fra due ginecologi nel reparto di Ostetricia del Policlinico prima che una paziente partorisse con il cesareo. La Procura ha inviato tre avvisi di chiusura delle indagini per tre indagati. Il gip ha disposto anche tre archiviazioni.

L’inchiesta sulla clamorosa lite esplosa fra due medici nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico nell’agosto del 2010 procede con nuovi provvedimenti.
Il Procuratore aggiunto Ada Merrino ed il sostituto Federica Rende hanno inviato un avviso di chiusura delle indagini a tre degli indagati del troncone principale mentre per gli altri tre il gip ha disposto l’archiviazione. L’inchiesta procede per i medici Vincenzo Benedetto ed Antonio De Vivo, i due colleghi che litigarono poco prima che la signora Laura Salpietro desse alla luce un bambino con il parto cesareo, e per l’ostetrica Franca Grisafi. Per tutti le ipotesi di reato sono lesioni colpose ed omissione d’atti d’ufficio.
E’ stata disposta, invece, l’archiviazione, come chiesto dai due PM, per l’ex primario del reparto, il professor Domenico Granese e per i medici Alfredo Mancuso e Vittorio Palamara. Il provvedimento scaturisce dalle conclusioni alle quali sono giunti i periti nominati dalla Procura. Gli esperti dovevano valutare la decisione di sottoporre la signora Salpietro a parto cesareo e i motivi che avevano causato le lesioni al figlio al momento della nascita. Secondo i consulenti, unico rimedio all’emorragia accusata dalla partoriente sarebbe stata l’asportazione dell’utero. Per i medici era necessario evitare il parto naturale perché si era manifestata una sofferenza fetale
Nella denuncia presentata ai Carabinieri dal marito della signora Salpietro, Matteo Molonia, si paventava la possibilità che ad originare i gravi problemi per la puerpera e per il neonato sarebbero stati i ritardi causati da un litigio esploso poco prima del parto fra il dottor Vincenzo Benedetto, ginecologo di guardia quel giorno, ed il dottor Antonio De Vivo titolare di un assegno di ricerca e medico di fiducia della signora Salpietro. De Vivo non avevo titolo per stare in sala parto e quindi per intervenire sulle pazienti. Da qui il vivace scambio di battute con Benedetto che quel giorno era responsabile del reparto. Per la presenza di De Vivo in sala parto nei giorni scorsi è stato chiesto il rinvio a giudizio per il ginecologo e per l’ex primario del reparto, il professor Domenico Granese con l’accusa di abuso d’ufficio.

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