L'incontro di ieri è durato quattro ore ma i tanti e spesso troppo lunghi interventi non hanno permesso di lasciare spazio a tutti. Oggi dunque si continua a discutere e ii primi a parlare saranno i sindacati

Questa mattina tra i corridoi di Palazzo Zanca si continua a parlare di Atm. La seduta aperta del consiglio comunale di ieri mattina, iniziata con un pò di ritardo rispetto all’orario previsto, le 9.30 così come stabilito per oggi, non è stata sufficiente per -liquidare- la vicenda della municipalizzata. Una soluzione che, data la complessità della vicenda una complessità quantificabile in 40 milioni di euro di debiti accumulati dal 1994, non è ovviamente giunta in quattro ore di seduta consiliare.

E questo anche in virtù dei numerosi interventi e spesso fin troppo lunghi interventi di deputati nazionali e ragionali presenti in aula, oltre che dei consiglieri, che non hanno dunque lasciato spazio ai rappresentanti sindacali, ad eccezione di Enzo Testa della Cisl, che proprio sul rush finale ha avuto la possibilità di esprimere il proprio punto di vista.

Oggi dunque si riparte da qui, dal mondo sindacale che in questi quattordici giorni di sciopero selvaggio e blocco totale del traffico, è stato compatto ed unito a fianco dei lavoratori e a cui però, nell’incontro di ieri, c’è chi ha addebitato una buona parte di responsabilità rispetto alla situazione in cui attualmente verte l’azienda trasporti: discorso quest’ultimo ugualmente valido per l’operato delle amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Zanca. Tanti dubbi, tanti interventi, tante recriminazioni, qualche proposte e poche soluzioni quello che ieri dunque hanno concluso la seduta aperta del consiglio alla vertenza atm, ed una sola certezza: il Comune di Messina , come sostenuto prima di tutto da Giuseppe Buzzanca da -solo- non potrà risollevare le sorti dell’azienda, inevitabile l’intervento della Regione, che ora più che mai dovrà rivelarsi -amica-