Atm, la vertenza si sposta a Palermo. Alle 18 incontro con Bufardeci

Atm, la vertenza si sposta a Palermo. Alle 18 incontro con Bufardeci

Redazione

Atm, la vertenza si sposta a Palermo. Alle 18 incontro con Bufardeci

martedì 18 Novembre 2008 - 14:55

Un pullman è partito dalla sede di via La Farina con destinazione l'assessorato regionale ai Trasporti: al vertice parteciperanno Buzzanca e i rappresentanti sindacali. Ma comunque vada, lo sfascio rimane

Prosegue la giornata campale dell’Atm. Dopo il corteo di stamani (400 i dipendenti in protesta), i momenti di alta tensione vissuti a Palazzo Zanca, il blocco di via Garibaldi, con l’assemblea permanente in corso nella sede di via La Farina, una delegazione di lavoratori e sindacalisti si è organizzata con tanto di pullman ed è partita alla volta di Palermo, destinazione l’assessorato regionale ai Trasporti. Qui i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e autonomi e il sindaco Giuseppe Buzzanca incontreranno, alle 18, l’assessore Titti Bufardeci per capire se e quando arriveranno le somme necessarie a sbloccare gli stipendi. Con la speranza, naturalmente, di avere maggiore fortuna dell’assessore comunale alla Mobilità urbana Melino Capone, che ieri ha atteso invano a Palermo un incontro col rappresentante del governo regionale.

Di fatto vanno sbloccati, in serie, 2,5 milioni di euro subito, altri 2,9 milioni entro due giorni. A questi il Comune dovrebbe aggiungere, con uno sforzo al momento poco certo, poco più di un milione (attraverso la Bnl), in modo da assicurare ai dipendenti sia gli arretrati che la mensilità di novembre e la tredicesima. Per la spettanza di dicembre si vedrà, secondo un film già visto esattamente un anno fa di questi mesi. Ma il punto è: questi fondi verranno sbloccati dalla Regione? La vicenda è complessa, perché di mezzo ci sono i creditori alla porta, ma nella serata di oggi si dovrebbero avere notizie più precise.

Intanto è bene fare un riepilogo di quanto successo in queste ore: da ieri pomeriggio i lavoratori sono in assemblea permanente, secondo un’iniziativa che non ha, in realtà, colore -politico-sindacale-, in sostanza l’adesione è libera, al di là delle sigle di appartenenza (la Cgil, infatti, non sarebbe sulla stessa linea intrapresa dagli autonomi e seguita anche da Cisl e Uil). Uno sciopero -anarchico-, senza ovviamente crismi spesso dimenticati come il preavviso e la fascia minima garantita. Di fatto, dunque, si è giunti a stamani con la paralisi totale del trasporto pubblico, tram compresi. In mattinata è partito poi il corteo, che non ha creato disagi essendosi svolto ordinatamente lungo la corsia inutilizzata del tram, ma giunto a Palazzo Zanca e trovatisi sbarrati i cancelli del Comune si è spostato al centro della carreggiata del viale Garibaldi, bloccando il flusso di auto nella centralissima arteria della città e mandando in tilt il traffico. Se a questo aggiungiamo il maltempo che ha imperversato nelle prime ore della giornata e in tarda mattinata, si può immaginare come la viabilità sia letteralmente impazzita.

A pagare, alla fine, è sempre e comunque il cittadino, che non riesce a godere di un servizio pubblico all’altezza e che rimane vittima delle proteste -improvvisate-. Risulta difficile muovere critiche ai lavoratori, però, che sono stati portati all’esasperazione da un tira e molla che, sostanzialmente, dura da più di un anno: questo mese lo stipendio c’è, il prossimo forse, poi ritardi di tre mensilità, a volte quattro, altre due. Uno stillicidio inaccettabile per chi a fine mese ha una famiglia da far mangiare. Arriverà il momento di individuare le responsabilità, da suddividere in varie percentuali tra politica, sindacati, lavoratori stessi e vertici dirigenziali? Ne dubitiamo, perché oggetto di discussione è sempre l’emergenza, e l’emergenza è una sola: lo stipendio. Ma finché non si capirà che nulla cambierà senza una seria opera di risanamento, senza un piano industriale, senza una riorganizzazione razionale del personale, senza progettualità, insomma, allora le speranze per l’Atm saranno sempre eguali a zero. Non può essere esente questa amministrazione la quale, è vero, raccoglie un’eredità più che pesante, ma in cinque mesi non è stata capace nemmeno di abbozzare un piano di risanamento, affidandosi ad un commissario, l’ing. Manna, che oltre l’ordinaria amministrazione non va, e sbandierando come risultato eccezionale l’arrivo di 35 autobus usati dalla Lombardia. Non è da qui che passa non solo il rilancio, ma nemmeno la salvezza dell’Atm. E finché di progetti non se ne vedrà nemmeno l’ombra, l’uscita del tunnel rimarrà solo un miraggio.

(foto Dino Sturiale)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007