Ato3 e Comune tra grandi annunci, lunghe attese e clamorosi flop: i casi del compostaggio domestico e del servizio civile

Ato3 e Comune tra grandi annunci, lunghe attese e clamorosi flop: i casi del compostaggio domestico e del servizio civile

Ato3 e Comune tra grandi annunci, lunghe attese e clamorosi flop: i casi del compostaggio domestico e del servizio civile

mercoledì 03 Febbraio 2010 - 09:56

Presentata a giugno, la campagna del compostaggio domestico diventa operativa solo in questi giorni (oggi la consegna delle prime compostiere). Naufragato il progetto dei 170 volontari del servizio civile: presentato a gennaio 2009, è stato revocato a settembre dalla Regione. All’ombra di conflitti d’interesse

Ognuno di noi dovrebbe prendersi la sana abitudine di tenere un’agendina dove segnare, giorno per giorno, tutti gli appuntamenti. Non appuntamenti qualunque, ma quelli con gli eventi continuamente annunciati da questo o quel politico (ma non solo i politici, si badi) e che poi puntualmente tardano ad arrivare. Finendo per essere classificati come “spot” o poco più. E’ la politica degli annunci, che a quanto pare trova terreno fertile ai piani alti dell’Ato3 di Messina. Della società d’ambito prendiamo due esempi, seppur diversi tra loro. Il 15 giugno scorso veniva annunciata, nel corso di una conferenza stampa, l’iniziativa, lodevole e degna di nota, del compostaggio domestico. Al tavolo nientemeno che il sindaco Giuseppe Buzzanca, il presidente dell’Ato3 Antonio Ruggeri e il responsabile del procedimento Michele Trimboli. L’Ato spiegava che presto sarebbero stati distribuiti, con l’assegnazione in comodato d’uso gratuito, 1500 tra compostiere domestiche e bidoni per la raccolta della frazione organica dei rifiuti solidi urbani ai cittadini interessati, i quali avrebbero potuto contattare direttamente gli uffici di via Cavalieri della Stella 21. Iniziativa, lo ripetiamo ancora una volta, più che positiva e proprio per questo non poche sono state le segnalazioni arrivateci culminanti con un quesito: che fine ha fatto quel progetto?

Inutile negarlo, la campagna ha stentato a decollare ma il caso ha voluto che, interpellato dal nostro giornale, l’ing. Michele Trimboli, dirigente dell’Ato3 e, come detto, responsabile del procedimento, ci ha dato il nuovo annuncio, aggiornato e finalmente concreto: «Proprio oggi stiamo consegnando le prime compostiere, dopo un’attività di sopralluoghi necessaria per capire se i giardini dei cittadini che ne hanno fatto richiesta, non numerosissimi per la verità, possedevano i requisiti necessari». Ma perché sono passati sette mesi per le prime consegne? «E’ lo scotto da pagare quando un progetto prevede il coinvolgimento degli utenti, stiamo cercando di attivare i Quartieri e gli esercizi commerciali». Ed in effetti il 28 gennaio scorso è giunta ai presidenti delle sei circoscrizioni una lettera di Ruggeri con la quale veniva convocata una riunione operativa proprio per la «promozione e divulgazione del progetto “Compostaggio domestico”». Insomma, il vero problema è stato che poca gente sapeva di questa iniziativa. «Che il progetto decolli è importante – spiega Trimboli – anche perché, se riusciremo a dimostrare che l’iniziativa ha un seguito, potremo ottenere ulteriori finanziamenti. Certo, ci fossero degli incentivi…». Già, un discorso più che valido anche e soprattutto per la raccolta differenziata.

Detto di un caso che, pur con tempi elefantiaci, va verso una evoluzione positiva (in ogni caso vigileremo), ne citiamo un altro che, invece, ha fallito su tutta linea. E qui le responsabilità, obiettivamente, non possono essere addebitate all’Ato3. Altra data, 13 gennaio 2009, altra conferenza stampa, presenti ancora Buzzanca, Ruggeri e gli assessori Elvira Amata e Melino Capone. In quel caso l’annuncio riguardava il progetto “Dimensione Ambiente Zancle”: una sorta di collaborazione con l’Ato3 di ben 176 volontari del servizio civile, il cui compito sarebbe stato lanciare una campagna informativa sulla raccolta differenziata. Ogni volontario, pagato dallo Stato con un indennizzo di 443 euro, sarebbe stato istruito da un corso di formazione. Svolto dove? All’Ancol, naturalmente, “Associazione nazionale comunità di lavoro”, della quale legale rappresentante “a tempo indeterminato”, secondo l’ultimo aggiornamento alla Camera di Commercio, è proprio l’assessore al Lavoro di Palazzo Zanca, Melino Capone, che il 13 gennaio di un anno fa sedeva in sala giunta per presentare il progetto. E dove sono state svolte le selezioni? Presso la sede della Claai, associazione dell’Unione artigiani della provincia di Messina, della quale direttore è Natale Capone, fratello di Melino, e uno dei componenti del consiglio direttivo è Salvatore Ticonosco, consigliere comunale del Pdl, fedelissimo di Buzzanca. Insomma, un “velo” di conflitti d’interesse ci pare di scorgerlo, e non siamo gli unici (al tempo anche Enrico Pistorino del Pd segnalò l’anomalia). Ma ad ogni modo, conflitti o no, tutto è naufragato. Quando? Il 15 settembre scorso, quando la Regione Sicilia ha revocato il progetto per «gravi irregolarità», dovute anche ad assenze di alcuni volontari o a presenze “ingiustificate” di questi negli uffici dell’Ato3. Del resto il progetto e il suo “gemello” di Barcellona Pozzo di Gotto, “Dimensione Ambiente Longano”, non avevano passato nemmeno l’esame del Servizio civile nazionale, che li aveva esclusi dalla valutazione dei progetti di servizio civile. Al prossimo annuncio…

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