Avviato l’iter per il nuovo Piano regolatore: un anno di confronti, ad aprile 2011 l’affidamento ad un grande urbanista

Avviato l’iter per il nuovo Piano regolatore: un anno di confronti, ad aprile 2011 l’affidamento ad un grande urbanista

Avviato l’iter per il nuovo Piano regolatore: un anno di confronti, ad aprile 2011 l’affidamento ad un grande urbanista

martedì 16 Febbraio 2010 - 15:00

Il sindaco Buzzanca: «La città ha nuove esigenze, ci vuole più attenzione verso i villaggi. Ci affideremo ad un luminare del campo». L’assessore all’Urbanistica Corvaja: «Un esperto di grande fama potrà mettere la ciliegina, ma Messina ha le competenze giuste per redigere il nuovo Prg. Le mie linee guida? Un punto di partenza»

L’amministrazione Buzzanca ha rotto gli indugi: dopo tanti annunci, battibecchi interni alla giunta e confronti più o meno serrati, il sindaco ha disposto l’avvio delle procedure per la predisposizione del nuovo Piano regolatore generale della città. Un passaggio cruciale, che arriva mentre la Procura prosegue la sua inchiesta sullo strumento urbanistico oggi vigente, la Variante generale adottata nel 1998 ed approvata nel 2002, con tutti i suoi “francobolli” e stravolgimenti i cui risultati, purtroppo, sono fin troppo visibili sulle nostre colline e non solo. L’attuale Prg, sovradimensionato fin dalla sua origine, ha una scadenza, dicembre 2012 (ma qui la profezia Maya c’entra poco…): diciotto mesi prima (aprile 2011) il Comune dovrà affidare l’incarico di redigere quello nuovo e l’intenzione è di arrivare a quella data dopo un percorso condiviso da tutte le rappresentanze della città. «Dal 1908 ad oggi – ha detto il sindaco Giuseppe Buzzanca – si è assistito ad un proliferare caotico ed incoerente di idee, piani ed iniziative, spesso lontane da un organico sviluppo territoriale, economico e sociale, con il conseguente incremento del carico urbanistico nelle zone centrali ed in quelle contigue, senza la previsione di luoghi che possedessero le caratteristiche di quella vivibilità urbana che solo il senso di città può infondere. Nessuno strumento urbanistico ha poi avuto molta cura dei villaggi, taluni molto antichi, tutti ricchi di tradizione e cultura; e la disattenzione verso tali territori periferici ha contribuito a determinare il loro impoverimento ed abbandono, oltre al conseguente fenomeno della rinuncia alla campagna».

«Non si può non sottolineare – ha proseguito il sindaco – che dagli anni ‘60 ad oggi si è assistito ad una lenta e generale inversione di tendenza nella ricerca della qualità e dell’eleganza del “costruito”. Senza togliere meriti a coloro che hanno redatto il vigente P.R.G., non si può non riconoscere l’esistenza di sopravvenute nuove esigenze sociali, culturali, economiche e normative, che impongono la necessaria scelta di dover affrontare, per tempo, la redazione di un nuovo piano regolatore. Un nuovo Piano che non sia più uno strumento di regolamentazione dell’uso del suolo e che definisca solo indici e limiti, ma un nuova ed attuale concezione di Piano, inteso come processo di cambiamento, aperto e flessibile al mutare degli strumenti di pianificazione e dei programmi di nuova generazione, e che abbia soprattutto la capacità di assurgere ad aggiornato strumento di “Governo del Territorio”. La città in tutte le sue componenti, nessuno escluso, – ha concluso il Buzzanca – dovrà confrontarsi su alcune linee guida molto chiare, come l’area metropolitana, il decentramento, servizi e funzioni per la periferia, tutela ambientale, valorizzazione della costa, sistema integrato di mobilità; linee che sono i principi cardine e che dovranno comunque orientare lo sviluppo sostenibile e la trasformazione del territorio urbano per i prossimi anni».

E a proposito di linee guida, impossibile non ricordare la polemica nata attorno a quelle che aveva proposto e pubblicato l’assessore all’Urbanistica Pippo Corvaja: una polemica rientrata e che ha portato, pare, ad uno start-up condiviso: «Quelle linee guida – conferma Corvaja – sono state al centro di svarianti incontri tra me e il sindaco e sicuramente rappresentano un punto di partenza: l’Amministrazione non si presenta certo con un “foglio bianco” sul quale ognuno può mettere ciò che vuole. Io credo moltissimo in un nuovo Piano regolatore, ma penso anche che affinché non resti un mero esercizio teorico e si arrivi ad un Prg realmente voluto e condiviso dalla città, se ne dovrà parlare in tutte le sedi. Anche in quelle che apparentemente sono lontane dall’urbanistica, penso ai commercianti o ai medici, ad esempio. Ci sono tantissime cose che si possono e si devono fare. Ci sono elementi importantissimi da considerare come il Piano paesaggistico e il nuovo censimento che si andrà a fare da qui ad un anno e mezzo. Sono felice perché l’importante era partire».

Un altro punto importante è: chi redigerà il nuovo Piano regolatore? Secondo Buzzanca dovrà essere «un grande urbanista di fama internazionale», vecchia idea mai abbandonata dal sindaco. Corvaja appare più prudente: «Credo che nessuno meglio dei messinesi possa redigere con accuratezza il Piano regolatore della città. Sono altrettanto convinto che un grande luminare possa introdurre un ulteriore profilo in grado di qualificare il Piano, una “ciliegina sulla torta”. Ma abbiamo a Messina e a Reggio Calabria due grandi Università, di Ingegneria e Architettura, con ottimi docenti e tanti laureandi che potranno dare un importante contributo di idee».

(foto Dino Sturiale)

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