Il capogruppo del Pdl non ci sta e affonda: non era ancora arrivato il parere sul suo emendamento che chiede una verifica su casi simili fuori dal piano Borzì. «Lo riproporrò in aula, dove spero non ci siano altri “tecnicismi”». Sullo sfondo uno scontro con l’Udc

«L’invenzione della astensione tecnica, consumatosi nella commissione consiliare urbanistica in riferimento alla delibera relativa ai “Molini Gazzi”, è un obbrobrio tecnico giuridico e l’inventore merita il titolo di ferrovecchio della politica». Non va giù a Pippo Capurro (nella foto), capogruppo del Pdl, la decisione salomonica, più vicina a un no che a un nì, assunta ieri dalla commissione Urbanistica in merito alla delicata delibera targata Corvaja.

«La delibera, infatti – prosegue in una nota – proposta dall’assessore Corvaja, che ha relazionato esaurientemente in commissione per consentire una votazione responsabile da parte dei commissari, e istruita dal dipartimento Urbanistica, porta la data del 23 marzo 2009 ed era in attesa del parere all’emendamento da me proposto».

Così recita l’emendamento Capurro: «Dare mandato al dirigente del Dipartimento di accertare se esistono altre aree edificabili che ricadono all’esterno del Piano Borzì che si trovano nelle stesse condizioni di quelle oggetto della presente delibera e che non hanno subito una trasformazione irreversibile e predisporre conseguentemente gli opportuni provvedimenti per l’approvazione del Consiglio Comunale». Insomma, se ci sono altri casi simili a Molini Gazzi, altri “errori materiali” come di fatto viene considerato quello che dà all’area destinazione d’uso B1, si agisca anche lì.

«Non è secondario segnalare – aggiunge ancora Capurro – che il presidente Guerrera aveva chiesto un parere all’intero collegio di difesa sempre nella logica di avere quanti più elementi possibili di valutazione. Per quanto riguarda il mio emendamento anticipo che lo riproporrò in aula già corredato di parere di regolarità tecnica poiché essendo favorevole all’approvazione della delibera proposta dall’ufficio credo sia un atto di giustizia verificare se esistono altre non congruità con il P.R.G.. Spero che l’invenzione di oggi – conclude – che non trova analogie nella storia recente del consiglio comunale, non sia l’anticipazione di altri tecnicismi e/o atteggiamenti defatigatori che di fatto possano attenuare o addirittura annullare le iniziative dell’assessore Corvaja, del sindaco Buzzanca e del capo dipartimento Urbanistica Minutoli».

Vale la pena chiedersi, a questo punto, a chi giova in questo particolare momento storico-politico del consiglio comunale uno scontro interno alla maggioranza tra Pdl e Udc, perché di questo si tratta facendo parte di quest’ultimo partito sia Guerrera che Melazzo, colui cioè che ha proposto l’astensione tecnica. Né si può dimenticare che parte in causa della vicenda, essendo il progettista del complesso edilizio che avrebbe dovuto sorgere nell’area di Molini Gazzi se non fosse intervenuta la Procura a stoppare tutto, è Luciano Taranto, notoriamente uomo Udc vicinissimo al senatore D’Alia. Pdl e Udc sono le due componenti più numerose oggi in aula, ma senza il pieno appoggio del partito della Vela, che ha ingrossato notevolmente le proprie file nelle ultime settimane, la maggioranza risulterebbe inevitabilmente zoppa.

(foto Dino Sturiale)