La Cgil accomuna i casi Ente Porto e Rodriquez. E Corona (Pdl) rilancia: «Sì al Punto Franco, ma nella valle del Mela»

La Cgil accomuna i casi Ente Porto e Rodriquez. E Corona (Pdl) rilancia: «Sì al Punto Franco, ma nella valle del Mela»

La Cgil accomuna i casi Ente Porto e Rodriquez. E Corona (Pdl) rilancia: «Sì al Punto Franco, ma nella valle del Mela»

giovedì 04 Febbraio 2010 - 16:07

Il segretario generale della Cgil Oceano: «La politica pensa solo a salvare il proprio orticello». Il deputato regionale: «Apprezzabile il cambio di rotta di Lombardo»

Il caso Ente Porto e quello della Rodriquez? Due facce della stessa medaglia. A sostenerlo è il segretario generale della Cgil Lillo Oceano, che non le manda a dire: «se la politica locale è occupata solo a salvare il proprio orticello e quelle regionale e nazionale a spartirsi i pochi gioielli di famiglia rimasti, come possiamo pensare di avere l’autorità necessaria a vincolare un Colaninno a non abbandonare il nostro territorio?». Secondo Oceano la vicenda dell’Ente porto è «simbolica, platealmente legata al controllo da parte della Regione di una delle aree strategiche per il futuro della nostra città. Da un lato la nostra classe politica che non riesce a imporsi in alcuna sede anche perché impegnata a contrattarsi piccoli privilegi e benefit, dall’altra una politica regionale sempre più arrogante che ormai si sente libera di considerarci terra da spogliare senza doveri o obblighi. Esattamente come il potente imprenditore nazionale che si muove senza tenere in alcun conto i destini e il futuro della nostra città».

E sulla linea politica seguita dal governo regionale, Oceano ricorda alcuni dei finanziamenti regionali che avrebbero potuti sostenere la nostra provincia ma non sono mai arrivati:quelli per la messa in sicurezza, oggi quelli per il disastro di Giampilieri o quelli, promessi nel 2006 e mai arrivati, per la bonifica della Zona falcata (ricordate i famosi 50 milioni di Cuffaro?). «Mentre il nostro territorio arretra con dati economici più che allarmanti – afferma il segretario della Cgil – la Regione invece di investire risorse individua l’ennesimo sistema per gestire secondo propri obiettivi una delle principali potenzialità di sviluppo. Anche a scapito del futuro della nostra città». Oceano ne ha anche per Buzzanca: «E come in altre vertenze strategiche per il futuro del nostro territorio, come quelle delle Ferrovie e della Rodriquez, il sindaco non trova altro che farsi rassicurare dal ministro di turno. Una rassicurazione poco affidabile se nonostante gli impegni e le promesse oggi la Rodriquez annuncia la richiesta di un altro anno di Cassa integrazione, stavolta addirittura in deroga, che non lascia molte speranze per il futuro della storica azienda messinese».

Riguardo la vicenda Ente Porto una delle voci fuori dal coro della politica, ma solo fino a un certo punto, è quella del deputato regionale del Pdl Roberto Corona: «Ho apprezzato l’inversione ad U fatta dal presidente Lombardo sull’ Ente Porto di Messina e spero che continui a cambiare idea ed essere giusto nell’interesse dei siciliani e nel rispetto della legge, anche se non condivido le sue scelte politiche regionali dei tre governi in meno di due anni ed il tradimento della coalizione e conseguentemente del 65% degli elettori della Regione». Secondo Corona «la diatriba tra l’Ente Autonomo Portuale e l’Autorità Portuale ha dei punti normativi e legislativi che debbono, almeno, per dovere d’informazione essere resi chiari e noti. La legge n°191 del 1951 non è abrogata; lo rende evidente il Decreto Legge 1 Dic. 2009, n°179, e disposizioni legislative anteriori al 1° gennaio 1970, con cui si ritiene indispensabile la permanenza in vigore dell’ Ente Porto di Messina. La sentenza del CGA per la Regione Siciliana, restituisce il pieno diritto delle aree e dei canoni all’Ente Autonomo Portuale e sancisce la piena e completa efficacia della legge 191 del 1951».

«E’ evidente – conclude il deputato, che è anche presidente di Confcommercio – che la strategia del futuro sviluppo della città di Messina per la parte che la lega al Piano regolatore portuale non può disattendere la legge, per cui l’azione intrapresa dalla Regione Siciliana e dal sindaco è corretta ed interessante per la coniugazione di sicuri effetti positivi per lo sviluppo del nostro territorio. Negli anni trascorsi, dal 1951 ad oggi, non si è riuscito ad attivare il Punto Franco per la mancata definizione delle competenze, Stato-Regione Siciliana. Appare altrettanto chiaro e sufficientemente confortato dalla legge che la città e il territorio provinciale Messinese non possono privarsi, anche se c’è una sola speranza, di un elemento qualificante per il nostro territorio quale potrebbe essere il Punto Franco che oggi, a mio avviso, dovrebbe essere realizzato a San Filippo del Mela raggiungendo, finalmente, una opportunità economica e di sviluppo occupazionale, utilizzando il particolare regime di fiscalità delle zone franche, e liberando così la “falce” per le reali e possibili vocazioni turistiche del sito».

S.C.

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