Ente Porto, scende in campo il sindaco: «Ci vuole un accordo di programma». La Camera di Commercio: «Ipotesi saggia»

Ente Porto, scende in campo il sindaco: «Ci vuole un accordo di programma». La Camera di Commercio: «Ipotesi saggia»

Ente Porto, scende in campo il sindaco: «Ci vuole un accordo di programma». La Camera di Commercio: «Ipotesi saggia»

mercoledì 03 Febbraio 2010 - 15:17

Buzzanca intende portare la questione all’attenzione del ministro Matteoli. Il presidente della Camera di Commercio Messina: «Vicenda delicata, resa più complessa dalle decisioni della Regione e del Cga». La Cub però difende l’Ente: «L’unico soggetto che ha difeso la cantieristica»

Il dibattito politico sull’Ente Porto arriverà ai piani alti. A Roma, al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Sulla vicenda, infatti, ha deciso di scendere in campo anche il sindaco Giuseppe Buzzanca, che in settimana incontrerà il ministro Altero Matteoli (l’esponente del Governo più vicino politicamente al primo cittadino) con una proposta: arrivare ad un Accordo di programma quadro che dirimi le controversie tra Ente Porto e Autorità portuale, «anche a salvaguardia del Piano regolatore portuale». Che, lo ricordiamo, in questa storia è una sorta di “convitato di pietra”, non essendo coinvolto direttamente ma essendone, al tempo stesso, protagonista indiretto. Il Piano regolatore del porto, infatti, andrebbe radicalmente rivisto qualora l’ipotesi di un Punto franco nella zona falcata dovesse prendere realmente piede.

La posizione di Buzzanca, che la settimana prossima si confronterà anche con la deputazione messinese, è condivisa dalla Camera di Commercio. Il presidente Nino Messina, però, non si sbilancia più di tanto, sottolineando «la delicatezza e la complessità della vicenda, anche in considerazione delle recenti determinazioni della giunta del Governo regionale e del pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa. Si ritiene – aggiunge – che l’accordo di programma proposto dal sindaco, con il coinvolgimento della deputazione messinese, sia una direttrice saggia ed equilibrata. Nel merito, sarà avviata dalla Camera di commercio una riflessione e, a tal fine, è già stata predisposta la convocazione degli organi statutari».

A difendere a spada tratta la decisione di non sopprimere l’Ente Porto interviene, invece, la Cub (Confederazione Unitaria di Base). «Non perché conquistati da quest’ente in quanto tale – spiegano i rappresentanti sindacali in una nota – ma quanto per avere avuto al proprio fianco un soggetto che assieme si è speso per il recupero ed il rilancio della cantieristica nella nostra città, in antitesi con quanti ne avrebbero preferito la soppressione. Ciò ha concorso non poco a non rendere più forti quanti ad esempio nella Zona Falcata hanno lavorato per monopolizzare il territorio con insediamenti di voluttuaria tendenza quali porticcioli da diporto insediamenti abitativi e zone turistico alberghiere, tutto in perfetta sintonia alle migliori speculazioni di chi in questa città tende a fare scempio».

«In dissintonia con quanti nei giorni scorsi sono entrati in fibrillazione circa l’annunciato recupero dell’Ente Autonomo Portuale, riteniamo praticabile e salutare per l’economia della città l’eventuale percorso verso la realizzazione del Punto franco, in ogni caso anch’esso in concorso verso il rilancio della cantieristica navale nella zona falcata, salvando il cantiere di costruzione navale per navi fino a 160 metri, affidato alla cantieri navali Palumbo, e mai utilizzato e in stato di abbandono e peraltro cancellato dal miope Piano regolatore del porto redatto dalla Autorità Portuale e dal comitato composto anche da Cgil, Cisl e Uil. Un piano regolatore che riduce appunto le aree adibite alle attività cantieristiche per cancellarne la secolare vocazione cantieristica della zona falcata. La Cub di Messina – conclude la nota – da sempre schierata per la salvaguardia dell’occupazione nella zona falcata spesso in solitudine, continuerà ancora oggi ad opporsi ai tentativi speculativi a discapito delle attività produttive e alla cementificazione selvaggia della falce per questo auguriamo al commissario incaricato Rosario Madaudo un buon e proficuo lavoro che vada nella direzione da noi auspicata».

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