Fondi ex Fintecna, botta e risposta D'Alia - Genovese

Fondi ex Fintecna, botta e risposta D’Alia – Genovese

Redazione

Fondi ex Fintecna, botta e risposta D’Alia – Genovese

martedì 03 Giugno 2008 - 11:56

Il senatore Udc: «Se Genovese avesse collaborato e prodotto progetti esecutivi saremmo molto avanti». Il candidato sindaco del Pd: «I notabili di Pdl e Udc raccontano frottole. Ma D'Alia non è all'opposizione?»

In parlamento fanno entrambi parte, teoricamente, dell’opposizione al governo Berlusconi, seppur appartenendo a partiti e “camere- diversi. Eppure il senatore Gianpiero D’Alia e il deputato nonché candidato sindaco del Pd Francantonio Genovese sembrano essere lontani anni luce sull’argomento clou di questi giorni di campagna elettorale: i fondi ex Fintecna, dei quali 250 milioni destinati inizialmente a Messina, “stornati- sulla copertura finanziaria per l’abolizione dell’Ici. Uno scippo vero e proprio, ha ribadito più volte il Pd siciliano con in testa il suo segretario, proprio Genovese. Un allontanamento “temporaneo- ribatte il centrodestra, che per tranquillizzare la comunità ha inviato in avanscoperta il capogruppo al Senato del Pdl Maurizio Gasparri. Il quale si è impegnato sulla “restituzione- del malloppo, senza chiarire come ma specificando che ciò avverrà già nella prossima finanziaria, quando le urne avranno però già dato il loro verdetto.

Così dopo le rassicurazioni di Gasparri e del “rivale- in città di Genovese, Giuseppe Buzzanca, arrivano gli affondi micidiali come siluri di D’Alia, che non perde occasione di mettere all’angolo l’ex sindaco. «In occasione della discussione sul decreto fiscale – ha dichiarato il senatore Udc – da deputato di opposizione, ho scritto a Genovese proponendogli di sostenere insieme a me e all’intera rappresentanza parlamentare messinese tre emendamenti in favore della città di Messina. Tali emendamenti puntavano a vincolare una parte dei fondi ex Fintecna (funzionali al Ponte) ad interventi infrastrutturali per la città. In particolare si chiedeva di completare gli approdi di Tremestieri, gli svincoli di Giostra e Annunziata e di realizzare la Via del mare. Ma l’ex sindaco non mi ha degnato di una risposta. Ho continuato la mia battaglia trovando il sostegno convinto dell’on. Luciano Violante che, pur non essendo messinese, da deputato eletto nella nostra circoscrizione elettorale, ha mostrato grande sensibilità ai problemi della città. Da lì nasce l’ordine del giorno sottoscritto dall’intera rappresentanza parlamentare messinese di maggioranza e di opposizione e votato all’unanimità del Parlamento».

Non sarebbe andata così, però, secondo Genovese, il quale precisa che «l’ordine del giorno parlamentare alla Camera a favore dell’Area dello Stretto, del quale parla il Senatore D’Alia attribuendosene meriti ed onori, è stato in realtà stilato materialmente a Roma da alcuni componenti della Giunta da me guidata che avevano sollecitato il sostegno, ottenendolo, dell’On. Luciano Violante. Quest’ultimo, in pieno accordo con me, aveva ritenuto di coinvolgere nella presentazione dell’odg, l’intera deputazione messinese».

E ancora, D’Alia va avanti e aggiunge che «abbiamo seguito la vicenda dei fondi ex Fintecna fino alla sottoscrizione dell’accordo quadro tra le Regioni Sicilia e Calabria, e il Ministero delle Infrastrutture, che ha attribuito alla città 250 milioni per completare gli approdi di Tremestieri, gli svincoli di Giostra e Annunziata, e la -piattaforma intermodale-. Anche qui non abbiamo notato la presenza di Genovese, più impegnato a rivendicare poteri speciali per assumere a tempo determinato qualche vigile urbano anziché produrre atti amministrativi concreti. Se Genovese avesse collaborato e prodotto progetti esecutivi saremmo molto avanti nelle procedure tecnico-amministrative anziché dover condurre l’ennesima battaglia per la riassegnazione dei fondi ex Fintecna rimodulati perché non spesi. Su questi temi dovremmo concentrare tutta la campagna elettorale per avvicinare i messinesi di centro, di destra e sinistra a una nuova stagione politica e amministrativa».

Dichiarazioni che suscitano la piccata reazione di Genovese: «Sulla distrazione dei fondi ex Fintecna – afferma l’ex sindaco – la reazione dei parlamentari messinesi di Pdl e Udc è incredibile, inaccettabile e per certi versi indecente. Mentre sono stati scippati 250milioni di euro alla città di Messina, loro si preoccupano solo di alzare polveroni per nascondere responsabilità del governo nazionale. Se ciò fosse accaduto ai danni di una città del nord sono certo che tutti i parlamentari di destra, di centro e di sinistra di quel territorio si sarebbero uniti per costringere il Governo nazionale a fare marcia indietro. A Messina, invece, i notabili di Pdl e Udc hanno preferito piegare la testa e, dopo la nostra reazione, raccontare frottole nel disperato tentativo di nascondere la verità. Quello che sorprende di più è la reazione dell’On. D’Alia: sbaglio o dovrebbe essere un senatore dell’opposizione? Il suo collega di partito, l’On. Saverio Romano, sullo stesso argomento ha assunto una posizione molto critica nei confronti del governo. A quanto pare l’On. Romano è dotato di un’a maggiore autonomia d’azione politica rispetto al Sentore D’Alia, il quale si è ormai rassegnato ad una condizione di subalternità rispetto ai politici locali del Pdl».

«Ripeto – conclude Genovese – lo scippo di 250 milioni di euro è un fatto oggettivo, rispetto al quale non si possono accampare scuse. Apprezzo la buona volontà del Prefetto Alecci, dell’Autorità portuale e di quanti vogliono comunque andare avanti. Una cosa però è certa: senza quelle risorse sarà tutto molto più difficile, per non dire impossibile. E la responsabilità di questa situazione va ascritta non solo al Governo nazionale ma anche ai politici messinesi di centrodestra che, ancor una volta, si sono dimostrati incapaci di far rispettare gli interessi dei messinesi».

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